Ormai purtroppo il Sindaco Cinque e la sua amministrazione sono noti alle cronache nazionali per la spregiudicatezza con cui maneggiano i soldi pubblici, violando molto spesso norme nazionali e comunitarie e limitando notevolmente le regole del libero mercato e della trasparenza.
Ritengo che anche nel settore delle politiche sociali ci siano alcune cose da approfondire soprattutto per quanto riguarda bandi, manifestazioni d’interesse ed affidamenti. Proprio per tutto ciò che ho detto in premessa ho ritenuto opportuno segnalare presso l’AUTORITA’ NAZIONALE ANTICORRUZIONE un bando che il comune di Bagheria ha pubblicato per la gestione del servizio di asilo nido comunale “TENERI CUCCIOLI” di via Orazio Costantino e “BOSCO INCANTATO” di via mons. Filippo Arena e servizi integrati “SPAZIO GIOCO” presso palazzo Butera .
Nell’ambito del mio ruolo di controllo ed indirizzo politico mi sono imbattuto sulla gestione del servizio di asilo nido e sul relativo bando che mette a gara un importo pari a 950,035,83 € .
Si tratta dei cosiddetti fondi PAC (piano di azione per la coesione), fondi europei disponibili per servizi nei confronti dei minori ed i più deboli, progetto presentato dall’amministrazione Lo Meo tra il 2012 ed il 2013 per cercare di potenziare i servizi comunali rivolti in questo caso ai minori.
La cosa strana che ho da subito notato nel bando è stata la presenza di alcuni requisiti richiesti alle ditte partecipanti ed in particolare faccio riferimento al requisito previsto dall’art 11 del disciplinare di gara che prevede al punto C l’iscrizione all’albo regionale delle Istituzioni socio assistenziali pubbliche e private previsto dall’art 26 della l.r. 22/86 per quanto riguarda la sezione minori.
In realtà il requisito citato non può essere richiesto alla ditta o alle ditte che partecipano al bando, ma, semmai, deve essere un requisito che sta in capo alla struttura comunale che si dà in affidamento.
Ritengo che questo requisito indirizzi fortemente l’esito della gara restringendo la partecipazione delle ditte.
In soldoni tutto ciò che ho detto non farebbe altro che limitare il numero potenziale di ditte partecipanti producendo gravi vizi rispetto alla libera concorrenza ed al libero mercato.
Filippo Tripoli
Consigliere Comunale