In un momento in cui Bagheria è in piena crisi economica, dopo un periodo politico che ha diviso e disgregato il tessuto sociale della città i problemi di sempre, sono tutti ancora lì, sul tavolo.
Nessuna idea di sviluppo, debiti vecchi e nuovi, servizi scarsi, qualità della vita scadente, diritti negati, ambiente urbano devastato, periferie abbandonate e un'idea di comunità tutta da reinventare. Solo bufale, menzogne, conflitti di interessi ed una favola iniziale che si è trasformata in un incubo durato 5 anni per tutti i bagheresi.
Ed è a tutti i bagheresi che vogliamo rivolgerci. Occorre ricominciare dalle idee, dalle cose da fare, dai programmi. Non serve dividersi su simboli e appartenenze. Noi per primi siamo orgogliosi di ciò che siamo, ma oggi, occorre togliersi la casacca e creare un ampio consenso per affrontare i problemi della città e provare a risolverli.
UN VERO E PROPRIO FRONTE CIVICO DEMOCRATICO in grado di combattere gli estremismi, che minano la convivenza civile del nostro popolo e rischiano di portare indietro l'orologio al tempo del fascismo. In un periodo storico dove si grida “prima gli italiani”, noi vogliamo ripartire dagli Ultimi, perchè, come diceva Don Milani, “loro sono la nostra Patria”.
Serve un governo dei molti, delle persone di buona volontà, che metta insieme esperienze e sensibilità, se occorre anche diverse, ma che si metta a servizio della ricostruzione dal basso.
Non ci interessano alleanze tra ceto politico o tra partiti, ci interessa SOLO IL BENE DI BAGHERIA.
Occorre fermare l'arroganza, l'improvvisazione, la prepotenza e le menzogne, di Patrizio Cinque, di Di Maio e di Salvini. Rimettiamo al centro idee e facce, che possano incarnare affidabilità, serietà, competenza, umiltà, concretezza, solidarietà, accoglienza.
Ammainiamo le bandiere, costruiamo il fronte civico democratico bagherese. Non solo per noi e per i nostri figli ma, partendo da Bagheria, per la Sicilia e per l’Italia.