Quattro giorni di brutta politica

Quattro giorni di brutta politica

Politica
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Si è conclusa sabato mattina la sessione di consiglio comunale dedicate agli equilibri e all’assestamento di bilancio.
Quattro sedute consecutive a partire da mercoledì,
proseguita poi il giovedì, con sedute mattutina e pomeridiana il venerdì, e con il voto definitivo che si è avuto sabato mattina.

Una scadenza, quella dell’approvazione dei consuntivi, degli equilibri e dell’assestamento di bilancio alla quale le amministrazioni comunali, e non solo Bagheria, arrivano con il fiatone e sostanzialmente impreparate, ed il perché rimane sempre un mistero.

A Santa Flavia per esempio il consiglio comunale per questo adempimento è stato convocato addirittura per la giornata di domenica 30 Novembre.
E’ una riflessione che il cittadino comune non può non fare: perché considerato che quella del 30 Novembre è una scadenza ineludibile, non ci si arriva con maggiore tempestività e con le idee più chiare?

E’ una di quelle consuetudini non scritte della politica: arrivare quando si è con l’acqua alla gola, all’ultimo minuto dell’ultimo giorno, quando c’è poco tempo per discutere e approfondire gli argomenti e siccome la fretta è pessima consigliera, i risultati sono deludenti e pasticciati.
In teoria si trattava di apportare qualche piccola correzione al bilancio del Comune di Bagheria, che ricordiamolo, era stato approvato ai primi di Agosto, appena quattro mesi fa.

Sarebbe stato pertanto compito della maggioranza, avviare tra le forze e i consiglieri che sostengono Sciortino, una ricognizione assieme agli assessori, per vedere di spendere bene tute le somme, integrare dove necessario, con un coordinamento di questa azione da parte del sindaco e dell’assessore al bilancio, e di fornire tempestivamente ai consiglieri le carte per giudicare e decidere.

Purtroppo questa azione preventiva di “screening” è mancata e questo ha dato vita ad una serie di sedute del consiglio caotiche e convulse, in cui la concitazione e le mere argomentazioni politiche hanno prevalso largamente sul merito di emendamenti prima presentati e poi ritirati in una sorta di balletto e di commedia degli equivoci.

Pare che i consiglieri indipendenti che sostengono Sciortino non fossero neanche stati informati sugli emendamenti che stavano presentando i consiglieri P.D.e U.D:C.; questo ha determinato una levata di scudi dei consiglieri indipendenti (Amato, Di Stefano, Bartolone e Prestigiacomo) che hanno lasciato intendere senza mezzi termini che non avrebbero approvato gli emendamenti presentati dai maggiori partiti.

Caos, polemiche, accuse e controaccuse, sino a quando la maggioranza, per evitare di andare sotto e certificare nel voto d’aula una solenne bocciatura, fa dietrofront.
A questo punto ha buon gioco l’opposizione ( Lima, Cangialosi, Castronovo, Aiello), a sfruttare queste divisioni; attacca parlando di una maggioranza divisa e inesistente, di una giunta pressappochista e confusionaria, ed utilizza tutti gli “escamotage” regolamentari per metterla in difficoltà.

Di fronte al plausibile braccio di ferro, la maggioranza (vera o presunta) arretra, per evitare una figuraccia. Non è certo un segno di buona salute per Sciortino e i partiti che lo sostengono.
Però anche abborracciata e divisa, la maggioranza , malgrado tutto, porta a casa il risultato: si approvano le variazioni e l'assestamento senza emendamenti e senza sostanziali modifiche ,e si evita il commissario e, quel che più conta, la debacle politica.
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