Politica e responsabilità ai tempi del coronavirus - di Movimento Senza Potere

Politica e responsabilità ai tempi del coronavirus - di Movimento Senza Potere

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In questo difficilissimo momento storico della nostra vita le nazioni, anzi i popoli, stanno toccando con mano la forza e la potenza della natura.

Pensavamo di poter piegare ai nostri voleri, ai nostri capricci la natura, ma stiamo prendendo una durissima mazzata. Noi siamo natura, quindi un piccolissimo ingranaggio del Sistema. Tutto ciò che noi prendiamo, meglio deprediamo, ci verrà richiesto indietro con gli interessi. In fondo questo virus ci sta dicendo di stare molto attenti: “Umani, con la vostra arroganza non andate da nessuna parte”.

In questi anni gli scienziati hanno cercato in tutti i modi di far comprendere ai leader mondiali che la Terra è in forte sofferenza e che si sta raggiungendo il punto di non ritorno: il riscaldamento globale, i ghiacciai che si sciolgono, la desertificazione che avanza (in Sicilia abbiamo già i primi segnali preoccupanti), la scomparsa di intere specie. Da sottolineare: la sofferenza delle api - e di tutti gli altri insetti impollinatori - che sono il motore della vita, in quanto anelli fondamentali nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione della natura.

Dovremmo approfittare di questi giorni per leggere l’interessantissima Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco. Il Pontefice, anzi il Grande Uomo, con l'umiltà che lo contraddistingue, ci indica la strada: la casa comune.
Si, la casa comune. La Terra è la nostra casa comune!

Questo non significa che dobbiamo completamente stravolgere il nostro sistema di vita, ma possiamo renderlo, traendo un forte insegnamento da questa drammatica situazione, più in armonia con il sistema pianeta. Utilizzando al massimo, in tutti i settori della vita sociale ed economica, le buone pratiche, rilanciando con maggiore impegno l'economia verde e avendo ognuno di noi maggiore rispetto di Madre Terra. Bastano piccoli gesti.
Ma soprattutto un profitto onesto, giusto, contro un profitto aberrante, sfrenato, che mira solo a depredare in nome di un falso sviluppo economico e che porterà l'umanità alla sua distruzione.

Saremo capaci in questi giorni di riflettere e pensare a un mondo nuovo? Oppure ritorneremo a vivere come prima, sentendoci padroni assoluti del pianeta?

La politica, nel senso più nobile del termine, dovrebbe iniziare a pensare e a dare un nuovo indirizzo al futuro dei popoli.
I politici attuali, sia a livello nazionale che internazionale, sono in grado di svoltare? E hanno quel senso di responsabilità, che loro e tutti noi dovremmo avere? Purtroppo il quadro attuale non è rassicurante.
Molti “potenti della terra” hanno pensato più a rassicurare il sistema economico che a rafforzare i loro sistemi sanitari. Ma Madre Natura è stata spietata: sta facendo saltare l'attuale sistema economico mondiale. Cioè il nostro modo di vivere. Perché la sua forza è l'armonia perfetta del Sistema. Noi possiamo solo assecondarla, ma non possiamo asservirla. Questo è sicuramente l'errore più grosso che l'umanità sta commettendo.

Vedere ogni giorno le colonne di mezzi militari che trasportano le bare di tutti coloro che non ce l'hanno fatta, e sono purtroppo tanti, è fonte di grande dolore. E da questo immenso dolore che la politica, senza distinzione di appartenenza, dovrebbe trarre quel senso di responsabilità necessario, affinché la nostra comunità possa affrontare questi difficili momenti con uno forte spirito di appartenenza e di responsabilità, ma soprattutto con serenità. La politica ha il compito non solo di trovare soluzioni, compito sicuramente prioritario, ma di informare in modo adeguato ed esaustivo, e allo stesso tempo di rassicurare la propria comunità.

In questi giorni, purtroppo, abbiamo visto di tutto e di più. Invece di essere tutti concentrati sull'emergenza e a trovare soluzioni, ognuno con le proprie responsabilità istituzionali e non, assistiamo al valzer dell'anarchia. Di chi la spara più grossa.
Non è il momento della propaganda, degli slogan, delle polemiche sterili, delle dichiarazioni prive di ogni fondamento scientifico (lasciamo la scienza agli scienziati), e la smettano tutti coloro che ricoprono incarichi istituzionali di rilasciare dichiarazioni da bar dello sport. Sono un'offesa per tutti coloro che sono morti e che, purtroppo, stanno morendo.

È il momento del senso di responsabilità. È il momento del silenzio.
È il silenzio di Piazza San Pietro, totalmente vuota, durante la preghiera e la benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco. È da quella Piazza che dobbiamo trarre insegnamenti. Da quel silenzio costruttivo.

Movimento Senza Potere

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