Vincenzo Lo Meo: non ci sono strade alternative al dissesto finanziario- Video interviste

Vincenzo Lo Meo: non ci sono strade alternative al dissesto finanziario- Video interviste

Politica
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Lunga conferenza stampa oggi al Comune con il sindaco Lo Meo e la segretaria Mimma Ficano, con la contestuale presenza dei capisettore Giovanni Mercadante, Laura Picciurro, Vincenza Guttuso e Costantino Di Salvo.

Tanti i giornalisti e tra questi la troupe del TG3 regionale, testimonia che il fallimento, chè di questo si tratta, del più grosso comune dopo il capoluogo è una notizia importante.

Questi i passaggi più significativi della conferenza stampa del sindaco, integrati dagli interventi soprattutto della segretaria Ficano e dalla dirigente del settore finanziario Guttuso.

PERCHE'  IL DISSESTO

Mancavano 9.000.000  di euro per chiudere il bilancio in pareggio, come prescrive la legge, al comune erano venuti meno  oltre 3.000.000 di euro di minori trasferimenti dallo Stato e di circa 800.000 euro dalla Regione, ma non solo: il fatto che il consiglio comunale abbia bocciato la proposta della giunta di incremento IRPEF comunale e IMU (che comunque subiremo) ha fatto venir meno un introito potenziale di 6.500.000 circa di euro.

Anche il raddoppio della Tarsu rispetto agli oltre 9.000.000 di euro previsti in entrata ha dato un gettito di poco meno di 4.500.000 di euro.

A complicare le cose sono venuti a mancare 1.400.000  euro dovuti ai minori introiti di oneri di costruzione per la nota vicenda del blocco dell'annullamento del  Piano Regolatore genrale

Impossibile quindi far quadrare i conti.

Secondo il sindaco Lo Meo quindi, al punto in cui si era arrivati la dichiarazione del dissesto è l'unica strada percorribile, e ad oggi, una alternativa credibile e praticabile non esiste. 

MEGLIO  IL DISSESTO ?

 Paradossalmente ma non tanto, lascia intendere Lo Meo, è stato meglio il dissesto piuttosto che altre soluzioni abborracciate come quella di andare ad approvare, come è accaduto lo scorso anno un bilancio che non rispettasse il patto di stabilità, sforato nel 2011 per quattro milioni di euro: ma l'anno scorso, precisano sindaco e segretaria, la sanzione prevedeva la riduzione in termini di minori trasferimenti dallo Stato, che era però calcolata percentualmente, il 3% cioè di quattro milioni.

La norma però è cambiata, e prevede come sanzione, una riduzione dei trasferimenti pari all''entità di sforamento del patto.

Questo vuol dire che anche se fosse stato approvato un bilancio in pareggio ma che non rispettasse il patto di stabilità, questo  ci avrebbe esposti il prossimo anno a non avere più di fatto tarsferimenti dello Stato; avremmo insomma differito il problema con conseguenze di una garvità  incalcolabile.

IL  DECRETO  SALVACOMUNI

L'unica possibilità di salvezza avrebbe potuto consistere nel cosiddetto "decreto salvacomuni", il cosiddetto 174, approvato dal governo nazionale il 10 ottobre 2012 e che dovrà essere convertito in legge entro il 9 dicembre.

Ed è attorno a questa scadenza che ruotano le perplessità delle opposizioni , il Partito democratico in particolare.

Nell'attuale formulazione -chiarisce però il sindaco- il decreto salvacomuni che prevede, sia detto per inciso, la erogazione di un mutuo redimibile in dieci anni, e che per il nostro comune sarebbe potuto arrivare sino a 5.000.000 di euro, non è utilizzabile da Bagheria, perchè una delle condizioni previste è che l'Ente comunale abbia già approvato il bilancio; cosa che Bagheria non ha fatto.

Vero è che si potrebbe aprire, prima della definitiva conversione in legge, una maglia sotto forma di un emendamento di cui si parla, che consentirebbe  l'accesso al beneficio del mutuo-ptrdtito anche ai comuni senza bilancio, ma la segretaria Fricano ha spiegato bene che le condizioni per accedere a questo mutuo sono condizioni capestro, con una rigidità nell'applicazione, che lascia preferire di farne a meno.

L'ITER  PER LA DICHIARAZIONE  DEL  DISSESTO

Definita una ricognizione che sia la più possibile vicina alla realtà del debito e della sua composizione ( debiti fuori bilancio, fatture non ancora onorate per fornitura di beni e servizi, Coinres ecc..), verrà portata in consiglio, dopo un preventivo passaggio dalla giunta, la dichiarazione di dissesto, che dovrà essere il consiglio comunale ad approvare: contestualmente arriverà in consiglio la determina che aumenta al massimo tutte le tariffe comunali IRPEF, IMU e probabilmente anche la TARSU.

Approvata o respinta, questa delibera viene mandata al Ministero degli Interni che preso atto della impossibilità del comune di formulare un bilancio  e di fare fronte alla propria situazione debitoria, propone alla approvazione del presidente della Repubblica un decreto di nomina di una terna di commissari due degli Interni e uno prefettizio che gestiranno il debito del Comune, in particolare i debiti fuori  bilancio.

LA GESTIONE  DEL DISSESTO

E' molto simile alle procedure adottate dai curatori fallimentari di aziende private: si chiamano i creditori e si propone una transazione che prevede un taglio dal 40 al 60 % della somma che il comune dovrà sborsare: l'entità del taglio lo decide il consiglio comunale.

Nel frattempo sindaco, giunta e consiglio continuano ad amministrare le partite correnti.Naturalmente i commissari per un periodo di cinque anni vigileranno sull'approvazione di bilanci in vero pareggio.

LE  RICADUTE  SUL  PERSONALE

Non sono ancora chiare, perchè la legge parla di adeguamento delle unità di personale ai parametri nazionali, che sono di un dipendente ogni 122 abitanti; attualmente il comune ha in forza 426 dipendenti (394 effettivi oltre 32 contrattisti), e la dotazione organica ottimale dovrebbe ascendere a 515 dipendenti, ma non è stato ancora accertato, se e come debbano essere messi nel conto il numero di dipendenti delle società partecipate, leggi Coinres, e si capisce bene come possano cambiare le cose, peraltro con una sentenza di terzo grado sul personale Temporary, che ancora si attende che venga pronunciata.

ENTITA DEL  DEBITO

E quà i numeri diventano ballerini e non potrebbe essere altrimenti per motivi comprensibili. I debiti fuori bilancio sinora accertati e riconosciuti ascendono a 28.000.000 euro, ma la situazione è estremamente mutevole, naturalmente in peggio, perchè giorno dopo giorno arrivano sentenze di contenziosi pregressi, in particolare si attendono  quelle relativi ai famosi piani di lottizzazione revocati dai commissari prefettizi nel dicembre del 1999 e ritenuti invece legittimi con sentenze definitive dal Tar o dal Consiglio di giustizia amministrativa.

Poi ci sono le fatture da onorare che giacciono o presso il tesoriere o presso i vari uffici in attesa della liquidazione, che sono, butta giù la Guttuso, circa otto milioni di euro.

Si pensi che il comune è fermo con i pagamenti della gran parte di beni e servizi erogati da ditte o da privati al dicembre 2010. Ci sono cioè quasi due anni di fatture da liquidare.

Ma non basta: tra i debiti va anche considerata la scopertura preso il Monte dei Paschi che è di circa 9 milioni di euro, dei quali cinque sterilizzati perchè accantonati per al pagamento di rate di mutui, ma normalmente ormai il comune è fuori per una cifra che oscilla sempre tra i tre e i quattro milioni di euro.

Insomma un conteggio molto vicino alla realtà avvicina il nostro debito a circa 50.000.000 di euro.

In sottofondo la polemica dei consiglieri presenti che rimproverano al sindaco troppa precipiatzione nell'aver voluto annunciare la dichiarazione di dissesto: bisoganava provarci ancora dicono alcuni: ma non si capisce come dopo la bocciatura da parte del consiglio delle proposte di incremento IRPEF e IMU

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Dissesto unica via ? di bagherianews

 

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