Italo Fragale, responsabile Confcommercio: a Bagheria il commercio sta affogando

Italo Fragale, responsabile Confcommercio: a Bagheria il commercio sta affogando

Politica
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Abbiamo chiesto ad Italo Fragale, responsabile della Confcommercio di Bagheria quali sono i problemi, le preoccupazioni e le aspettative di uno dei settori che è tra i più sensibili indicatori dell'andamento dell'economia.

 

Quale è oggi la situazione delle attività commerciali a Bagheria?

La gente è abituata a pensare che i commercianti si lamentino sempre, ma credetemi, quella di oggi è per le imprese commerciali una situazione non dico difficile, ma drammatica, piena di incognite e di incertezze; una situazione che non fa’ affatto dormire sonni tranquilli agli esercenti, vuoi per una crisi che preoccupa l'intera nazione, vuoi per i problemi economici che sta attraversando il nostro paese, la cui amministrazione si vede costretta per di più a chiedere uno sforzo suppletivo che le nostre attività non possono permettersi, e che come tutti sapete ha avuto inizio con l’aumento del 100% della Tarsu.


Ci sono settori che sentono meno la crisi?

Beh un po’ tutti i settori risentono di questa crisi, ce ne sono alcuni che fisiologicamente la sentono di più e prima, altri che la reggono un pò meglio, ad esempio il settore alimentare; è chiaro che"tiene" più di altri, perché ha una tipologia di prodotti, cosiddetti di prima necessità; altri, e mi riferisco nello specifico all’abbigliamento, la pelletteria, le calzature, gli articoli da regalo, che pure di suo sono già soggetti alla stagionalità, stanno pagano un prezzo drammaticamente più elevato, e vi lascio immaginare le preoccupazione ed in certi casi la vera e propria angoscia che i titolari  di imprese di questo settore stanno vivendo.

Sta pagando duramente anche il settore della ristorazione e cominciano a calare gli acquisti anche di elettrodomestici "bianchi"e materiale elettronico che sinora avevano tenuto botta.

Non parliamo poi dell’edilizia e degli artigiani che all'edilizia sono collegati: è un e proprio vero tsunami economico che sta spazzando via da noi decine e decine di imprese.

 Al di la della sensazioni che tutti ovviamente cogliamo, e cioè che si spende meno, che chiudono attività commerciali anche "storiche", avete voi dei dati percentuali sulla riduzione degli incassi delle varie categorie di negozi, del numero  delle imprese che chiudono i battenti  e del calo dell'occupazione?

La percezione che tutti hanno e’ purtroppo la realtà, nuda e cruda, e cioè un calo nelle vendite, negli incassi e nella qualità dei prodotti richiesti per le ridotte capacità di acquisto; il risultato è che, facendo le dovute differenze di tipologia di settori, rispetto all’anno passato, anno che a sua volta aveva già subito un calo altrettanto vistoso, la percentuale di minore entrata di cassa e’ del 35%, che unitamente al calo del 2011, diventa circa del 50% negli ultimi due anni.

Per quanto riguarda la percentuale di chiusura di attività commerciali, varia di anno in anno, per cui ci manca quella degli ultimi due anni, cosa che fra qualche settimana mi premurerò di rendere pubblica attingendo dai dati della Camera di commercio, ma ch posso senz’altro dire essere vistosamente alta e preoccupante, e che ha avuto come effetto di trascinamento la perdita di posti di lavoro.

 Il raddoppio della Tarsu ha fatto saltare i bilanci di diverse aziede di commercio, anche per chè c'erano e ci sono aziende che pagano migliaia di euro di Tarsu , una voce di spesa che tutti ci siamo ritrovata raddoppiata da un giorno all'altro.

Più che un’impressione è una certezza; ma occorre guardare subito avanti partendo dalla consapevolezza che si deve smettere di criticare soltanto, ma cercare di rimboccarsi le maniche, e dare un contributo costruttivo, ognuno per la propria professionalità e per la propria competenza.

Veda, Confcommercio ci vuole provare, e in tal senso, stiamo lavorando su un progetto di raccolta differenziata che ci vede collaboratori con l’amministrazione comunale e la politica Bagherese.

Di cosa si tratta?

Noi attività produttive organizzandoci in maniera autonoma  faremo e ci pagheremo la raccolta differenziata, chiedendo naturalmente la possibilità, prevista dalla legge e dal regolamento comunale, di uno sgravio sulla tassa di raccolta rifiuti che andremo a quantificare con l’amministrazione.

Posso dire con certezza, che laddove Confcommercio ha portato avanti questo progetto, si è visto un notevole miglioramento del servizio, un costo minore per le imprese, e paradossalmente, una maggiore entrata per le casse comunali.

Inoltre speriamo di dare quell’esempio, e quella consapevolezza, alla cittadinanza, e soprattutto ai giovani che saranno la spina dorsale del nostro futuro, che collaborando e nn criticando solamente, si può ottenere una qualità della vita, sicuramente più alta, oltre ad un risparmio per le nostre aziende, cosa di cui c’e’ veramente bisogno.

Faremo inoltre delle opere di sensibilizzazione, nelle scuole, nelle piazze e all’interno delle nostre attività, adoperandoci a fare delle manifestazioni che istruiscano e incentivino i giovani e i meno giovani a fare la raccolta differenziata.

Cosa può fare il governo della regione per dare sollievo alle vostre attività?

Al nostro Governatore Regionale, non possiamo che chiedere più attenzione per le nostre imprese, più progetti che incentivino i giovani a fare impresa, mettendoli in condizione di avere degli sgravi fiscali, che, almeno per i primi anni, possano rendere meno gravoso il lancio della propria attività, un più facile accesso al credito, e un’attenzione particolare agl’istituti di credito che, dovrebbero aiutare ed incentivare, non demolire le iniziative di chi crea posti di lavoro.

Nello specifico  e nell'immediato cosa si può fare?

Le rispondo subito: rendere la più rapida possibile le procedure di sostegno alle imprese che verrà dal finanziamento per le Zone franche, di cui fa parte anche Bagheria.

Ed inoltre bloccare le autorizzazione per nuovi megacentri commerciali: cosa che i vertici di Confcommercio hanno fatto già, per scongiurare quel proliferare scriteriato e quelle aperture, consentimi di dire “selvagge” ( in due anni solo a Palermo, ne sono nati 6 di superfici stratosferiche) di centri commerciali, che stanno uccidendo le nostre piccole imprese, e le aziende a conduzione familiare.

Ed al prossimo governo nazionale

Al Governo centrale, di qualsiasi colore esso sarà, possiamo solo chiedere di pensare di più a governare bene questo nostro paese così mortificato economicamente e decaduto nella sua immagine europea e mondiale. Incentivi le imprese a creare posti di lavoro, e aiuti a crescere le nostre aziende con le infrastrutturazioni e i servizi.

 

nella foto di copertina  Italo Fragale, tra Lo Meo e Casini

 

 


 

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