Conoscere la storia della chiesa parrocchiale di Bagheria significa conoscere la complessa storia di tutto il territorio e della città Bagheria. Il fonte battesimale della chiesa Madre rappresenta un “monumento” della nostra storia collettiva, un fondamento della nostra identità culturale, senza memoria e senza identità nessun essere umano e dunque collettività potrà aver un futuro.
Storia locale documenti
Le forme mostruose di Villa Palagonia, di Johann W. Goethe
(...) Per trasmettere tutti gli elementi della pazzia del principe di Palagonia, eccone l’elenco. Uomini: mendicanti dei due sessi, spagnuoli e spagnuole, mori, turchi, gobbi, deformi di tutti i generi, nani, musicanti, pulcinella, soldati vestiti all’antica, dei e dee, costumi francesi antichi, soldati con giberne e uose, esseri mitologici con aggiunte comiche
Tra i pescatori di Aspra come tra personaggi di Verga - I parte
L’incontro coi pescatori di Aspra che raccolti in gruppo formano una piccola folla sulla spiaggia intorno alle barche tirate in secco, è una sorpresa autentica e rivelatrice, che ci invita a mescolarsi volentieri con mercanti di sole, eredi degli avi fenici navigatori, abitanti in un umile paesello di Sicilia,
Dal bosco alle prime masserie - I parte
Il territorio su cui sorgono ora gli abitati di Bagheria, S.Flavia e Casteldaccia era fino al secolo scorso campagna della città di Palermo.
Dare ad Aspra un sia pur modesto porticciolo - II parte
E ci hanno parlato delle molte leggi che stanno scritte da tempo sulla “Gazzetta Ufficiale”, ma che vengono applicate solo a metà, e di tutte quelle promesse che, da almeno mezzo secolo, vengono rinnovate solennemente, ed altrettanto solennemente dimenticate.
Dal bosco alle prime masserie - II parte
Questo mutamento nei destini del nostro territorio è confermato, nell’ultimo decennio del Trecento, da una nuova e ancora più rilevante trasformazione.
Dopo vicende non sempre chiare, legate alla fine dei Chiaromonte ed al passaggio alla dominazione aragonese in Sicilia,
Uno sguardo sulle memorie bagheresi della Maraini
Girando lo sguardo verso il mare, noto con sollievo che gli ulivi sono ancora lì, in massa, e hanno sempre lo stesso colore cereo, argentato.
Fra gli ulivi, in basso a destra, la villa Spedalotto, con le sue colonne leggere, il suo cortile, il suo cortile assolato e sempre vuoto, il suo cancello chiuso.