Musica, templi, luci a led, tra 'allavancamenti' e gamberoni, aspettando Bill Gates - di M.L. Florio

Musica, templi, luci a led, tra 'allavancamenti' e gamberoni, aspettando Bill Gates - di M.L. Florio

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Suonare o assistere ad un concerto al tempio della Concordia ad Agrigento può essere davvero un’esperienza unica, e non solo per la splendida location. Il fatto è che siamo in Sicilia e il tutto si tinge di toni che vanno dal giallo al noir toccando picchi horror. Ma cominciamo col giallo.

La domanda iniziale è la seguente: come è possibile impiegare due ore e mezza di slalom tra semafori, cambi di corsia, restringimenti vari, per percorrere lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento? E poi, perché continuare a chiamarlo veloce? Gli scorrimenti in Sicilia sono ormai tutti a viabilità lenta, fortuita, e a come vuole Dio.

Si dice: arriverò a Catania o ad Agrigento, ma non si dà alcun orario: si sa quando si parte e non si sa nulla sul possibile arrivo. Può succedere, infatti, che ci siano dei camion che vanno lentissimi oppure prendano fuoco per farti dispetto e allora basta prendere il sacco a pelo, che ormai tutti gli automobilisti siciliani tengono nel cofano assieme al giubbottino catarifrangente, e ci si accampa.

Si può anche cercare qualche asino o qualche mulo (pare che una multinazionale americana voglia aprire dei Fast- Donkeys sulle Madonie e a Palermo) con la formula del Donkey-car, così si può condividere il foraggio dell’animale con qualche altro sfortunato automobilista con cui proseguire a dorso di mulo per le campagne siciliane. D’altronde le antiche mulattiere sono in condizioni decisamente migliori rispetto ad autostrade e viadotti appena inaugurati e poi vuoi mettere il ritorno alla natura e lo slow travel così tanto di moda oggi? Insomma in qualche modo si arriva ad Agrigento e alla bellissima valle dei templi.

Il palco, dove si terrà il concerto di musica celtica per arpa, chitarre e fiati, di Rosellina Guzzo, Vincenzo e Matteo Mancuso e Giuseppe Viola, è montato dietro il tempio della Concordia. Non ci sono sedie per gli astanti, ma, poco lontano, si costruiscono pedane in legno, tra i sassi e i ciottoli, per un grande evento (top secret) che si terrà nei prossimi giorni. Prima del concerto-,  qui emergono le note rosa del felice connubio tra arte e nuove tecnologie, si susseguono sul palco i vari protagonisti dell’evento, che non si capisce se sia stato adeguatamente promosso al pubblico o sia solo per pochi eletti.

Prefetto, sindaco, direttore del parco archeologico e il presidente di un ente per la fornitura di energia, si scambiano elogi e ringraziamenti per la nuova illuminazione a led dei templi che, in effetti, migliora la fruizione notturna del magnifico sito archeologico, ma lascia, per il momento, al buio il pubblico che nel frattempo si è radunato.

L’evento musicale viene presentato in fretta e furia: “Seguirà adesso un concerto: mezz’ora, tre quarti d’ora, al massimo, e poi ci sarà il rinfresco!”

I musicisti, avvertiti all’ultimo momento della durata massima della loro esibizione, malgrado il vento sostenuto e il buio che avvolge gli astanti, riescono, come sempre, a coinvolgere tutti i presenti in atmosfere surreali, con note che fluttuano tra il Mediterraneo e l’Irlanda. Grande successo e applausi, ma allo scoccare dei tre quarti d’ora e dopo il bis, già tutti pensano al rinfresco che si terrà poco distante.

La nota horror giunge inaspettata nell’allavancamento di una vezzosa signora settantenne, ben vestita col tacco a spillo, che, nella fretta di raggiungere l’agognato rinfresco, si catapulta tra le rovine. Fortunatamente niente di grave.

Al rinfresco l’atmosfera è quella della festa tra politici del film Johnny Stecchino: tutti si compiacciono dell’avvio, nel fine settimana, del meeting della Google che ha pagato 100 mila euro per l’affitto del tempio della Concordia (ecco il grande evento!).

E qui c’è il noir: cosa s’inventerà Bill Gates tra le rovine dei templi assieme ai ricconi del pianeta in una delle province più povere d’Europa? Si offrirà di pagare lo stratosferico buco di bilancio della Regione per qualche vecchia colonna dorica? Ci si fionda tra il pesce, l’insalata di mare e i gamberoni e tutti sorridono contenti e soddisfatti.

Manca solo il Benigni di Johnny Stecchino, che, dirigendosi saltellando verso la moglie del prefetto, alzandole la gonna, le dica: “E ci faccia vedere tutta la bella prefettura!”

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Maria Luisa Florio
 

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