Presentata la raccolta di poesie del bagherese Antonino Lo Piparo

Presentata la raccolta di poesie del bagherese Antonino Lo Piparo

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Domenica 8 Ottobre è stata presentata a Palazzo Butera la raccolta di poesie ‘Biddizzi rari’ di Antonino Lo Piparo; il volume, curato dall’omonimo nipote del poeta, è patrocinato dal Comune di Bagheria ed è edito dal circolo culturale ‘Giardina’.

Alla presentazione hanno partecipato il Sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, il parroco della chiesa del Santo Sepolcro Filippo Custode, l’editore e scrittore Tommaso Romano. Sono inoltre intervenuti il Presidente del circolo culturale “Giacomo Giardina” Giuseppe Bagnasco ed il Vicepresidente Paola Galioto. L’evento è stato arricchito dalla presenza del cantastorie siciliano Paolo Zarcone, del poeta Vincenzo Aiello e di due alunni della scuola Ciro Scianna, che hanno voluto omaggiare il ‘poeta contadino’ in quell’occasione. Ad accompagnare la presentazione con brani musicali c’era la pianista Laura Castronovo.

La cittadinanza bagherese ha risposto con entusiasmo a questo evento; le sale messe a disposizione da Palazzo Butera erano, infatti, stracolme di gente che, con partecipazione ed ammirazione, rendevano omaggio al lavoro del poeta.
Parole di apprezzamento non si sono fatte attendere da parte di tutte le figure intervenute nel dibattito; Antonino Lo Piparo è stato lodato per la sua straordinaria capacità di descrivere la bellezza della terra natia, dipingendo in gergo popolare quadretti di vita e luoghi siciliani. La Vicepresidente Galioto ha ricordato che il Premio di poesia Giardina non è stato ritirato direttamente dal poeta Lo Piparo, poiché impossibilitato a muoversi per lunghi tragitti. Così, constatando l’interesse e l’affetto dei bagheresi per il poeta, ha proposto al Sindaco Cinque di organizzare per il prossimo anno la consegna del premio di poesia proprio nella città di Bagheria.
“Cominciai a scrivere quando emigrai per la Svizzera” – racconta il poeta – “Qui all’epoca per una giornata ti pagavano 1500 lire, lì 6000 lire. Ho lavorato nei ghiacciai e ho dormito nei rifugi alpini; guardando quel paesaggio mi assaliva la malinconia. Così ho cominciato a scrivere ed è nata la prima poesia”. La passione per la poesia e per la recitazione è prorompente nella vita di Lo Piparo, ma la cosa più importante per il poeta rimane la famiglia: “La famiglia per me è tutto. Sono un uomo fortunato, ho 14 nipotini e sono felice! Penso che solo quando Dio vorrà lasceremo questo mondo, ma grazie all’amore della famiglia viviamo più a lungo. Secondo me il poeta deve abbracciare il mondo come Dio ce l’ha dato, e deve accettarlo così com’è. Se non si accettano queste cose, tanto vale non scrivere, non dedicarsi alla poesia. Io continuerò a scrivere e, se ci sarà occasione, anche a recitare”.

Foto di Nino Bellia

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