Vuoi ridere?

Vuoi ridere?

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Avete mai messo in pratica la risata terapeutica? Volete provare?
Come si fa a ridere in certe situazioni? Vuoi mettere che lei ti ha piantato proprio prima dell’esame o che il tuo cane, che ha accompagnato un sacco di momenti della tua vita,
ti ha lasciato proprio quando avevi più bisogno di lui…

Ridere fa veramente bene. Penso che non ci sia davvero alcun dubbio. Eppure questo è spesso difficile da mettere in pratica. Ci sono situazioni in cui ridiamo con gusto e questo ci viene naturale, tutto sembra perfetto.
Ma ci sono situazioni ove ridere diventa veramente difficile se non impossibile, ed è facile ricordare le immagini familiari di ognuno, scene o vissuti che abbiamo provato tutti.
Eppure senza voler esagerare, l’umorismo può essere considerato una sorta di elisir di lunga vita, e in alcuni casi può diventare un vero e proprio mezzo terapeutico (utilizzato anche da alcuni psicologi e basato su determinate tecniche).

Qualcuno ricorda Patch Adams? Fu uno dei primi medici (se non il primo) a trattare alcuni bambini in ospedale vestito da clown. Il primo a praticare la clown terapia e descritta nel popolare film interpretato da Robin Williams. Lui diceva spesso: “Tenta di ridere quanto più possibile!”
Il concetto basilare era quello per cui ci si concentra troppo sui sintomi delle malattie, tralasciando quell’aspetto amorevole ed empatico riferito al paziente in quanto essere unico e bisognoso di cure.

Allora fate tutto per ridere. Prima di tutto guardatevi allo specchio, prendetevi sul serio ma non troppo, giudicatevi con serenità e perdonatevi, sorridete di cuore, ridete di voi stessi. Dico sempre ai miei pazienti di cogliere il lato comico che pare nascondersi nella vita di tutti i giorni, sforzandosi anche nelle situazioni che proprio divertenti non sono.
Questo è un lavoro di flessibilità mentale, che comporta elasticità, maggiore tolleranza, capacità di osservare la realtà da tutti i punti di vista, con le sue coerenze ma anche con le sue contraddizioni.

Chiaramente tutto questo avviene non per un immenso potere misterioso su di noi dovuto a chissà che cosa, bensì fondato su determinate conseguenze sul piano fisico.
E’ soprattutto a livello neuro-chimico che si compiono quelle modificazioni tali da permettere il cambiamento.
Già subito dopo un sorriso si liberano e si attivano processi specifici nel substrato ormonale e fisico che portano a una specifica attivazione. Tutto, come detto spesso, è collegato, mente e corpo si influenzano vicendevolmente.
Ridendo veramente ci sentiamo meglio.

Vi accorgerete così, più o meno inaspettatamente, di sentirvi più liberi e leggeri, privi di quel brutto peso che avevate addosso, come se d’un tratto, tutto ciò che limita e restringe l’uomo fosse chiaro ed evitabile, si tratta realmente di umorismo che agisce.

Ciao e alla prossima!

Ricordatevi che i post precedenti li trovate nella sezione "attualità" del sito.

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