Una notizia buona e una notizia cattiva

Una notizia buona e una notizia cattiva

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E’ una buona notizia quella che abbiamo dato nei giorni scorsi della presentazione da parte dei vertici dell’A.N.A.S e della Provincia Regionale di Palermo, del progetto preliminare di un nuovo svincolo autostradale

che dovrà sorgere a qualche chilometro più ad ovest rispetto a quello attuale.

Anche se conosciamo i tempi biblici in Italia, ed in Sicilia in particolare, necessari per la realizzazione di opere appena appena più complesse, ci consoliamo pensando che anche un viaggio molto lungo, inizia con un primo piccolo passo (rubiamo la citazione al buon senso dei proverbi cinesi).
Allorchè l’opera sarà realizzata cambierà molto negli equilibri urbanistici e territoriali di Bagheria.

Cambierà in qualche modo l’assetto, l’importanza di alcune strade e alcune abitudini quotidiane, a partire dal fatto che saremo sollevati dalla “via crucis”, per molti quotidiana, di dovere impiegare dai 10 ai 15 minuti per potersi immettere o uscire dall’autostrada.
Un piccolo aiuto in questo senso dovrebbe anche venire dall’ormai prossimo completamento della nuova strada Scotto-Lanza, che dovrebbe assorbire il traffico del rione Incorvino, ma se sarà sistemato anche il tratto che porta al sottopassaggio autostradale “Scotto”, anche parte del traffico proveniente dalle contrade collinari dell’interno si canalizzerà su questa nuova arteria.

Andiamo a quella brutta.
Oltre un anno fa il consiglio, tra squilli di tromba e rulli di tamburi approvò la variante urbanistica di destinazione ad area artigianale di una grande area in contrada “Monaco”.
Grande soddisfazione, grandi pacche sulle spalle, grandi autoriconoscimenti del consiglio a sé stesso.
Bene, bravi, bis!

C’era da definire quello che in quel momento sembrò un particolare , un modesto dettaglio: vale a dire l’approvazione del regolamento.
Senza tanti giri di parole chi, come e perché avrebbe avuto diritto ad avere assegnata un lotto all’interno dell’area: quindi criteri, graduatorie, punteggi, commissioni giudicatrice.
Insomma tutta quella materia che rende felici i partiti.
All’inizio i più ottimisti dissero, che ce l’avremmo fatta prima di Natale.

Poi qualcuno, saggio, cominciò a dire: dobbiamo fare un buon lavoro, abbiamo aspettato tanti anni, non sarà certo qualche settimana a far saltare tutto.
Nel frattempo approveremo -così dicevano sindaci, assessori -, le aree artigianali dell’Aspra e finalmente le aziende avranno infrastrutture per crescere e creare ricchezza.

Confessiamo che ci avevano convinti: questione di settimane al massimo di mesi; anzi nel frattempo diceva l’assessore del tempo, potremo addirittura partire con gli espropri e mettere mano alle infrastrutture, anche perché così si diceva, dobbiamo sbrigarci, perché abbiamo tempo sino ad Agosto del 2008, in particolare le imprese che avevano avuto un finanziamento del patto territoriale.
Però, già allora si sperava in una proroga.

Siamo ad oggi, 13 Ottobre 2008, e non c’è lo straccio di un regolamento, i cui 70 articoli il consiglio aveva cominciato ad esaminare a marzo approvandone solo uno in tre-quattro sedute e avendo dovuto esaminare una settantina di emendamenti.
Il presidente del consiglio di allora, Bartolo di Salvo, ritirò il regolamento, con la motivazione che era meglio che si raggiungesse prima in commissione un accordo, piuttosto che stare mesi e mesi in consiglio a litigare.

Poi Bartolo Di Salvo, si candidò e fu eletto alla provincia, e dopo le elezioni il palcoscenico della politicaa fu occupato dalle vicende del rimpastone-ribaltone che sottrasse tempo, energie e attenzione dai problemi reali, per cui oggi ad un anno di distanza siamo esattamente al punto in cui eravamo un anno fa.
Se dobbiamo dare ascolto alle voci allarmate che provengono sia dal centrodestra che dal centrosinistra, oltre alle aree artigianali di Aspra che parrebbero ormai morte e seppellite, lo stesso rischio corrono quelle di Contrada Monaco, proroga o non proroga.

Se così fosse avremmo perso ancora una volta il treno per potere costruire un futuro dignitoso.
Ma pensate che quello che diciamo possa interessare a qualcuno dei nostri amministratori ?