Perchè non possiamo non dirci ottimisti

Perchè non possiamo non dirci ottimisti

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Ci sono degli eventi, degli episodi, qualcuno se vogliamo normale o addirittura banale che ci riconciliano con i nostri concittadini; quella Bagheria e quei bagheresi che siamo talvolta abituati a definire come “irredimibili”,

e che talvolta invece mostrano il loro volto migliore.

Viene fuori una Bagheria civilissima, rispettosa delle regole, che ha voglia di sapere e di cultura, anzi che produce sapere e cultura.
I tre fatti nell’ordine che ci hanno fatto pervenire, almeno per ora, alla affermazione contenuta nel titolo.

Scena I: Domenica in Via Città di Palermo intorno alle ore 8.00; il silenzio delle mattinate dei giorni festivi, l’aria non ancora inquinata da fumi e rumori, qualche rara macchina, quasi nessuno in giro.
Una ragazza porta a spasso il suo cane per consentirgli di fare i suoi bisogni mattutini, che il cane ignaro e incolpevole fa sul marciapiedi.
Subito dopo la ragazza raccoglie con un sacchetto di plastica utilizzato come guanto gli escrementi del cane, ripone poi il tutto in un altro sacchetto di plastica e si avvia verso un contenitore dei rifiuti.

Scena II: Palazzo Aragona Cutò, dove è in corso una mostra di opere realizzate dai ragazzi dell’Istituto Regionale d’Arte di Bagheria: si resta stupiti di fronte alla qualità dei lavori, ed alla passione degli insegnanti che li guidano.
Quasi tutti gli autori hanno doti e passione, tanti hanno talento, qualcuno sicuramente sfonderà, nella pittura, nel disegno di moda, in altre discipline.
Un suggerimento: si trovi il modo per esporle nel nuovo Corso Umberto per farle conoscere

Scena III: La serata di sabato a Villa Cattolica. Oltre duecento persone alla inaugurazione dell’anno accademico dell’Unitre, l’Università delle tre età. Parole serene e consapevoli di chi intuisce che le scienze e il sapere non possono essere appannaggio solo dei giovani, ma anche di chi vuole vivere intensamente e motivatamente anche l’età che una volta si definiva “terza” e sottinteso penultima prima della vecchiaia e della senescenza.
Terza età che adesso è diventata la fascia di età più “ frequentata”, in cui si coltivano passioni e interessi, in cui non ci si vuol chiudere nei rimpianti o nelle nostalgìe, ma si vuole ripartire, per fare qualcosa di utile per sé stessi e per gli altri.

Ecco, ritrovarsi in questa Bagheria che fa da contrappunto alla Bagheria delle prevaricazioni becere e le prepotenze quotidiane che siamo costretti a subire, di chi sporca la città in maniera consapevole, di chi mortifica i diritti e la dignità degli altri lasciando la macchina sul marciapiedi o in doppia fila, di chi strombazza in auto, di chi porta i cani a spasso e non si rende conto di essere lui il vero animale, di quei giovani che talvolta siamo abituati a vedere e descrivere senza voglia e senza capacità, fa bene.
Basta poco, volendo, per renderci più gradevole la vita, anche a Bagheria.