Per essere felice devi pensare flessibile: i miei consigli- di Francesco Greco

Per essere felice devi pensare flessibile: i miei consigli- di Francesco Greco

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La nostra felicità dipende quasi per intero da come reagiamo alle cose ci accadono e non tanto dalle cose che ci accadono. E’ quasi tutto qui. E non dipende neanche da quello che possediamo.


La felicità è in realtà una questione di flessibilità, sottigliezza non da poco.
Perché di fatto per essere veramente felici non dobbiamo cercare quello che ci manca, quanto assaporare momento per momento ciò che la vita ci sta dando adesso.
Questa evidenza tanto semplice quanto vera e potente non deriva ne da riflessioni religiose ne morali, solo nasce dalla constatazione di processi e meccanismi lineari, semplici nella loro formulazione e noti da tempo.
Già a metà degli anni 50 Albert Ellis abbandonando la psicoanalisi si concentrò su come cambiare il comportamento delle persone lavorando sulle credenze irrazionali (beliefs) e in particolare sulle pretese che noi tutti abbiamo circa noi stessi, gli altri e le situazioni in genere.

Nella vita è inevitabile venire a contatto con le avversità ed esperienze che interferiscono negativamente con il raggiungimento dei nostri obiettivi.
Pensate a tutto quello che può succedere, eventi imprevisti, traumi, la fine di una relazione, difficoltà di salute, la perdita del lavoro o di una persona cara. Sono tutti eventi difficili e dolorosi, ma che ci avvertono e ricordano, nel momento in cui dobbiamo affrontarli, che siamo vivi e che dobbiamo reagire per andare avanti.
Ora io posso sperare, desiderare e preferire che questi eventi non avvengano o abbiano un impatto minore sulla mia vita, cioè posso impostare il mio modo di pensare in termini di desideri e preferenze. Ad esempio potrei pensare: “spero tanto che questo non accada”, oppure “mi fa piacere se le cose andranno per il verso giusto, se non avrò problemi, ma so che non sempre questo potrà accadere”, ecc. Se provate a pensare in questo modo, ragionando in termini di preferenze e possibilità accettando allo stesso tempo che le cose non potranno sempre andare come si vuole, allora sarete nella strada giusta. Perché questo pensiero flessibile accetta i problemi e allo stesso tempo implica il fatto di avere a disposizione tutti gli strumenti per risolverli.
Quando invece i nostri pensieri sono espressi nella forma di pretesa, ragioniamo come se le avversità o i problemi non debbano mai accadere: “per essere considerato degno devo fare tutto perfetto, altrimenti non valgo abbastanza”, “se mi ama deve dimostrarmelo come dico io, altrimenti vuol dire che non tiene realmente a me”, “la gente deve rispettarmi, se questo non avviene sarà insopportabile” ecc.
Fateci caso, una parola che ricorre spesso è “devo”. Quando usiamo il devo esprimiamo già una qualche forma di sofferenza perché è come se tutto dovesse piegarsi al nostro volere. E’ un bisogno, una sorta di bisogno assoluto. Meglio sostituirlo con una preferenza, con un desiderio. Altre due parole inutili e disfunzionali hanno a che fare con il catastrofismo e con l’intollerabilità: “sarà terribile”, “non potrò mai sopportarlo”.
Abbandonando un modo di pensare rigido e assolutistico per uno più flessibile e aderente alla realtà potremo assicurarci benessere e la nostra meritata felicità.

Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
www.francescogrecopsicologo.it
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza, disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), Mindfulness e la SCHEMA THERAPY. Specializzato nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a Bagheria.

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