Dopo il tradimento: quando non è utile rimanere nella relazione- di Francesco Greco

Dopo il tradimento: quando non è utile rimanere nella relazione- di Francesco Greco

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Dopo un tradimento alcune coppie provano a ripartire e nelle fasi successive si pone subito un problema di fiducia. Il tradimento è una ferita per chi lo subisce e spesso vive emozioni e sentimenti forti: rabbia, rifiuto, necessità di allontanarsi dal partner traditore. Dinamiche che, se non gestite possono portare ad una rottura definitiva.

Tuttavia non sempre rimanere nel rapporto primario è indice di riconciliazione qui funzionalmente e psicologicamente intesa. Affinché questo possa avvenire è necessario un duro lavoro di ristrutturazione del legame affettivo (di cui se ne deve sondare la reale esistenza e consistenza). In altri termini se rimani col partner ma non c’è legame affettivo questo può diventare tossico e distruttivo, specie a lungo termine.
Infatti ci sono anche casi particolari dove il tradito può rimanere agganciato al traditore non perché ha elaborato questo trauma in modo funzionale, ma perché ha una personalità dipendente.
Ci sono cioè persone che continuano in qualche modo a subire gli atteggiamenti tossici del partner. Partner traditori che continuano ad esempio a flirtare con altri (o con lo stesso soggetto del tradimento perpetrato), rimanendo interessati in modo più o meno indiretto alla relazione clandestina precedente. E partner traditi che non hanno ne la forza ne il coraggio di interrompere una relazione malsana, in questi casi fondata su bugie e costrizioni sociali e culturali.
Questi aspetti sono così tossici da poter essere considerati per certi versi più dannosi e negativi del tradimento stesso che originariamente li aveva innescati.
Prendete il caso del partner traditore che, una volta scoperto, rimane nel rapporto di coppia primario perché anch’egli non riesce a districarsi e liberarsi da meccanismi costrittivi legati al suo contesto socio culturale. E’ quello che avviene nel caso in cui rimani nel rapporto di coppia ad esempio per non far soffrire amici, parenti o genitori o perché ritieni insopportabile il giudizio degli altri, proveresti cioè troppo imbarazzo o vergogna ecc.
Questo comporta il fatto che la coppia primaria rimane integra solo agli occhi degli altri, apparentemente, ma il suo ricostituirsi non si fonda sull’amore elaborato e perdonato, cioè su un sentimento reale ed integro (almeno non per entrambi). Questo infatti presupporrebbe un lavoro di revisione e ad esempio potrebbe essere utile un percorso di terapia di coppia. Peraltro il sondare la reale consistenza di un legame affettivo potrebbe far emergere che in realtà esso o non c’è mai stato o è sempre stato seriamente compromesso, o si è pian piano affievolito nel corso degli anni, per abitudine e noia i due partner hanno cominciato progressivamente ad allontanarsi, decretando il declino del rapporto.
Ci sono soggetti che non riescono a staccarsi dal partner, sono così fragili e deboli che, nonostante i palesi torti subiti, rimangono nella relazione alimentando in realtà un rapporto che continua ad essere compromesso. Una relazione instabile e fragile perché sui basa su schemi e aspetti disfunzionali di uno dei partner. Così bugie, falsità e ipocrisie mantengono saldo solo in apparenza il rapporto di coppia.
A rischio è il benessere psicologico di uno dei due partner o di entrambi, nodi che verranno al pettine in un futuro non troppo lontano.

Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
www.francescogrecopsicologo.it
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza, disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), Mindfulness e la SCHEMA THERAPY. Specializzato nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a Bagheria.

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