Un ricordo di Francesca Chiarello Padovano- di Giuseppe Castronovo

Un ricordo di Francesca Chiarello Padovano- di Giuseppe Castronovo

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E' scomparsa imporovvisamente alla fine dell scorsa settimana all'età di 77 anni Francesca Chiarello in Padovano, madre del Prof. Maurizio Padovano. 

Di seguito un ricordo scritto dall'Avv. Giuseppe Castronovo, amico fraterno di Maurizio Padovano e della famiglia.

don’t cry for me
da giorni –purtroppo- mi risuona in mente (forse per assonanza) questa canzone.
Poi la caccio, perché nulla di più diverso vi può essere tra la figlia di “mastru Chiarello” e il Peronismo sudamericano.
Ma così è.
Già…. la figlia di “mastru Chiarello” così amava auto definirsi, con rispetto e orgoglio.
Da suo padre ha appreso la abnegazione per il lavoro e la cura della famiglia, oltre che la appartenenza ed adesione irrazionale a chi ha cura ed ha attenzione per gli ultimi della terra, che si chiami comunista o Salgado.
Dalla accoglienza e “battesimo” offerto a quelli che oggi si chiamano migranti, alle tante cose che non so, fino ai suoi organi, di cui inconsapevolmente ha fatto dono a mezzo di chi sapeva di fare una scelta condivisa…. passando dai taralli o dalla impanata di pesce razza…. che non mangerò più.
Ho sperato fino all’ultimo di non dovere vivere questo momento, ho sperato fino alla fine che le tardive (e brutte) arance potessero incontrare quelle mani fatate che li trasformassero in cose pregiate, mediante l’incontro con altri ingredienti e il Suo amore.
E’ proprio l’incontro tra ingredienti diversi, uniti dall’amore che rendeva ciascuno (ingrediente) importante ed utile…. così era anche con le persone, i familiari….uniti anche tra diversi ma con un risultato corale pieno di sapore.
Pazienza ed abnegazione ma anche chiarezza di orizzonti e capacità di indicarli, senza fretta, con capacità di aspettare di non forzare pur essendo forte, non “calare” l’asso fino all’ultimo, pur avendolo in mano .
Ecco, è questo che vorrei offrire come memoria ai SUOI, insieme alla pacca sulla spalla ed al mio invito – inutile- don’t cry: questa capacità di pazientare di non forzare, ma con la barra diritta, con l’orizzonte chiaro, che neanche le nuvole che oggi si addensano possono confondere.

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