Un fucile da sub per Pietro Lo Iacono

Un fucile da sub per Pietro Lo Iacono

cronaca
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Emergono nuovi inquietanti ed inediti particolari dalle intercettazioni della Polizia che portarono circa due settimane fa all’arresto dei quattro potenziali killers di Pietro Lo Iacono, e riportate sul “Giornale di Sicilia” di oggi,

in un articolo a firma di Vincenzo Marannano.

Non scherzavano certo Michele Modica (53 anni) e Andrea Fortunato Carbone (43 anni) di Casteldaccia, Gaetano Fiorista (32 anni) di Palermo e Emanuele Cecala (31 anni) di Caccamo.
Stavolta Lo Iacono dovrà ringraziare veramente magistrati e Polizia per l’efficienza e la professionalità dimostrata: le intercettazioni fanno un po’ la storia del mancato omicidio.

Innanzitutto l’urgenza e la necessità di agire al più presto “su questa cosa c’è un ordine che arriva di là…- anche con l’occhio della Polizia addosso, risponde Carbone a Cecala - “…abbiamo gli sbirri addosso Manuè”, ed ancora a Michele Modica “Michè, ma vedi che abbiamo gli sbirri addosso… ci sono gli sbirri addosso”.
E poi per le modalità della esecuzione, i cui piani venivano modificati via via che sopravvenivano difficoltà, come dire, logistiche e ambientali.

A partire dal rapimento e dalla sistemazione del furgone proprio di fronte al Lido La Navicella di Fondachello, dove il Lo Iacono era (ed è) solito andare con la moglie.
Il tentativo è di intervenire in una giornata in cui non sia presente la moglie.

Dice Carbone “Non appena ci capita, se è solo… se è solo già lo prendiamo, se sua moglie è nella macchina noi lo sappiamo da prima, lo seguiamo (…) Noi la macchina la posteggiamo prima alle 7.15 (…) e qua ci vuole uno che lo acchiappa e lo butta dentro. Michele così possiamo perdere due tre giorni, ma lo prendiamo, capisci! Altrimenti non è che possiamo aspettare che viene lui con i suoi piedi” .

Poi le perplessità circa il modo di prenderlo. E sempre Carbone (che sembra essere quello più avveduto) a Cecala “ma poi come lo dobbiamo...., dobbiamo prendere a questo in mezzo alla strada? Come devi fare Manuè?
Ed il 26 Giugno sempre Carbone, il perplesso: “Apriamoci gli occhi Michele, a Santa Flavia.. ci hanno messo gli sbirri addosso, non lo so…chissà cosa hanno Michele? ..chissà cosa hanno..”
E per essere ancora più chiaro “Se fosse leggero, almeno te lo metteresti sotto braccio (…). Questo è per due volte, è un…metro e ottanta..è tanto… quando si butta a mare sembra un elefante…"
E’ Modica che replica che l’ordine è perentorio ”si deve fare”.

E viene individuata una possibile soluzione “se troviamo un ... un fucile subacqueo (…), faccio finta che me ne vado a pesca, sbaglio e colpisco a lui” .

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