Bagheria: 15 tra cani, gatti e pecore avvelenati nella strada comunale Ranteria, la denuncia del Dott. Gino Gagliano

Bagheria: 15 tra cani, gatti e pecore avvelenati nella strada comunale Ranteria, la denuncia del Dott. Gino Gagliano

cronaca
Typography

Sono una quindicina i corpi senza vita di cani, gatti e pecore trovati senza vita a Bagheria, a causa di soggetti senza scrupoli che hanno pensato bene di ricoprire la strada comunale Ranteria con cibo avvelenato, probabilmente per sopprimere gli animali randagi nella zona.

A denunciare l’accaduto è stato il Dott. Gino Gagliano, medico veterinario di Bagheria: «Per sopprimere gli animali è stata usata la Metaldeide, un veleno potentissimo molto utilizzato in agricoltura. Sono un po’ restio a nominare il prodotto perché è di facile reperimento e non vorrei ispirare altre indegne persone ad emulare l’accaduto. In questo caso è stato aggiunto il veleno al tritato di carne, il composto è stato piazzato in diversi punti lungo la strada- spiega il dottore Gagliano- Questo veleno agisce abbastanza velocemente a differenza dei rodenticidi, infatti, nell’arco di trenta minuti l’animale si presenta irrequieto e a volte aggressivo, ha difficoltà a mantenere la stazione quadrupedale, presenta delle mioclonie (contrazioni spastiche dei muscoli), vomito e abbattimento. Un classico sintomo è la presenza di schiuma nelle prime vie aeree. Purtroppo, in rapporto alla dose ingerita, la morte può sopraggiungere in pochissimo tempo e avviene per paralisi respiratoria».

Non è la prima volta che episodi del genere avvengono in questa area, circa tre anni fa era già accaduto un fatto simile. Gli animali avvelenati muoiono tra atroci sofferenze e le carcasse restano a cielo aperto, creando ulteriori disagi ai residenti.

«Ho fatto un sopralluogo e ho trovato le carcasse di diversi animali. Insieme alla gente che frequenta la contrada ho contato circa 15 animali tra cani di proprietà e non, gatti randagi e non, ed infine c’è stato anche il decesso di due pecore che pascolano nella zona- riferisce ancora Gino Gagliano- L’esame del contenuto ruminale ci ha aiutato, insieme alla descrizione dei sintomi che i proprietari degli animali mi hanno riportato, a riconoscere il tipo di veleno utilizzato per tale deplorevole atto. Questo evento ha causato tanta tristezza ai proprietari degli animali da compagnia ma anche delle perdite economiche per gli allevatori: le pecore erano entrambe gravide. Sono andato dalle autorità a sporgere denuncia perché spero che siano trovati i responsabili e che manifestino un minimo di coscienza, evitando di ricadere in tentazione».

Il problema del randagismo a Bagheria è stato preso colpevolmente sotto gamba dalle istituzioni. Le amministrazioni che si sono succedute negli anni non sono state in grado di fare dei passi avanti concreti per la gestione di un fenomeno che, nel nostro comprensorio, ha assunto dimensioni tali da non poter essere più ignorato, per il benessere di persone e animali. 

 

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.