A Villa Palagonia un incontro sul rapporto tra politica e cultura

A Villa Palagonia un incontro sul rapporto tra politica e cultura

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“Dipingere non è difficile, è difficile pensare”. Ci sono anche Togliatti e Guttuso nel saggio di Alessandro Masi Idealismo e opportunismo della cultura italiana. 1943-1948 che sarà presentato venerdì 21 giugno alle 17:30 (Villa Palagonia, piazza Garibaldi 3, Bagheria, Palermo)


Il rapporto tra politica e cultura è necessario ma imprevedibile specie quando, nelle fasi storiche più cruciali, gli intellettuali devono scegliere da che parte stare. Ma quali erano le parti e quali le ragioni con cui si misuravano gli intellettuali italiani tra la caduta del fascismo e le elezioni del 1948?
Con l’obiettivo di offrire strumenti interpretativi su una fase fondamentale per la storia del Novecento, lo storico dell’arte e Segretario della Dante Alighieri Alessandro Masi ha scritto il saggio Idealismo e opportunismo della cultura italiana. 1943-1948 (edito da Mursia nel 2018). La prefazione è del prof. Andrea Riccardi, storico del mondo contemporaneo e presidente della Dante.

Il libro cita grandi artisti come Renato Guttuso, emblematico del suo tempo, dello status dell’arte e del rapporto che si sviluppò tra gli intellettuali e il fascismo illuminato di Giuseppe Bottai e della sua rivista Primato. Sorprende trovare (dalla pagina 40 del libro) un lungo elenco di contributori evidentemente “non allineati”, per esempio Giaime Pintor e Cesare Pavese. Contribuiscono ad aprire interrogativi su un periodo breve ma intenso che Guttuso commentò così: «le cose migliori che abbiamo prodotto, le cose veramente nostre, le abbiamo fatte durante il fascismo.»

“Idealismo e opportunismo” sarà presentato nella Bagheria di Guttuso il prossimo 21 giugno alle 17:30. Con l’autore ci saranno anche Franco Lo Piparo, Marina Giordano e Domenica Perrone a discutere di un saggio che enumera, studia e approfondisce scenari e transizioni della grande storia recente. Per esempio lo scenario della città di Napoli dove Togliatti, tornato da Mosca nel 1944 dopo un viaggio lungo e complicato, contribuì al dibattito culturale con la fondazione di “Rinascita” e una buona dose di ironia. Quando Guttuso gli disse «In fondo non è difficile dipingere», il Migliore infatti gli rispose «Già, è difficile pensare».

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