Ti racconto una favola? No grazie! Voglio chattare, twittare, whatsappare- di Ezio Pagano

Ti racconto una favola? No grazie! Voglio chattare, twittare, whatsappare- di Ezio Pagano

cultura
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La società mista “umani - umanoidi” non è fantascienza, è il futuro che incautamente abbiamo preferito.

Oggi voglio occuparmi di una componente che sta connotando irreversibilmente la società contemporanea; una società in cui non c’è tempo per pensare, riflettere, meditare, osservare, emozionarsi, amare o raccontare favole; al loro posto si chatta, twitta, whatsappa. Così ché la società si modifica giorno dopo giorno e subdolamente, cambia i valori delle persone, che sempre più si distaccano dagli standard dell’uomo. Una società che, senza che la maggioranza se ne stia rendendo conto, ha imboccato la strada dell’autodistruzione.
Non è facile crederci, me ne rendo conto, ma ne sono profondamente convinto: la società del futuro, che stiamo costruendo, sarà quella che dovrà fare i conti con gli umanoidi e non con gli africani che, a parte il colore della pelle, sono persone uguali a noi, con anima, cuore e stesse legittime aspirazioni.

Fatta salva questa introduzione, vi racconto un episodio vissuto personalmente, particolarmente significativo a sostegno della mia tesi nel voler dimostrare il degrado culturale della società contemporanea.
Dovevo tornare da Palermo al mio paese, Bagheria e, poiché da quando ho avuto gravi problemi di salute, evito di andare fuori città in macchina, ho viaggiato sul treno regionale Palermo - Agrigento, per scendere alla prima fermata nella mia amata/odiata Bagheria. Sono salito sulla carrozza di coda contemporaneamente a due ragazze che, d’acchito sembrano studentesse universitarie e abbiamo preso posto ai due lati della stessa fila di sedili, io da un lato, loro dall’altro. Durante il viaggio io mostro interesse per il paesaggio, loro, incredibile coincidenza, parlano del mio Museum, o meglio, una delle due ne parla all’altra. La tizia che non conoscevo (e viceversa), ne parlava piuttosto bene, ma ne faceva un racconto irreale. Attribuiva, infatti, a Museum un genere di collezione che nulla aveva a che fare con la realtà. Non avendolo fatto prima, quando loro si erano accorto che io stavo ascoltando, mi era impossibile intervenire per le opportune precisazioni. L’altoparlante, complice della mia involontaria inadempienza, annunciava l’arrivo alla stazione di Bagheria, obbligandomi a considerare archiviato il caso.
Questo per dire che una volta il sapere si accumulava attraverso lo studio e con la conoscenza diretta delle cose; oggi lo si fa attraverso Google e Wikipedia e, questi sono i risultati. Che dire di più: queste sono le disastrose conseguenze di chi ha scelto di muoversi andando incontro alla società mista del futuro, “umani – umanoidi”, di cui l’Arabia Saudita ha già il primo cittadino androide residente. Che ne sarà del futuro? Niente di buono all’orizzonte, se si pensa che già ora, c’è chi si professa amico di persone a cui non ha mai stretto la mano, grazie (si fa per dire) a Face book.

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