Caro Maestro, in silenzio questa volta non stiamo

Caro Maestro, in silenzio questa volta non stiamo

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De gustibus non est disputandum dicevano i latini, eppure, il nuovo murales gigante in via Roccaforte a Bagheria, raffigurante Ennio Morricone che intima con il tipico gesto del dito sulla bocca il silenzio, fa storcere il naso e fa discutere.

E 'la rivisitazione dell'immmagine di un album di Morricone "silenzio parla la musica", che però, totalmente decontestualizzata, si presta ad intepretazioni meno nobili.

Senza voler per forza gridare allo scandalo, ci pare una gaffe di non poco conto per il messaggio involontario che l'mmagine trasmette, non ce ne vogliano l'autore e gli ideatori di questa iniziativa, che ha il nobile intento di riqualificare lo spazio urbano di Bagheria. 

Non siamo critici d'arte, siamo però dei cittadini, e anche se non abbiamo l'età per ricordare direttamente le sanguinose vicende di mafia che hanno visto la nostra Bagheria sulle prime pagine dei giornali, siamo sufficentemente consapevoli della cultura mafiosa e dell'omertà che ancora oggi permea vari strati della società e della sicilia in particolare, Bagheria compresa. 

Una città la nostra che è stata rifugio sicuro di numerosi latitanti, su tutti  Provenzano ma anche Piddu Madonia, e dove fino a pochi anni fa la famiglia mafiosa si poteva vantare di non avere "pentiti" al suo interno, tanto era forte il sodalizio mafioso.

Caro Maestro Morricone staremo in silenzio soltanto davanti alla sua musica, che fa palrlare l'anima,  ma, non se la prenda, di inviti a tacere ne abbiamo avuti sin troppi.

Lorenzo Gargano

 

 

 

 

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