Bagheria: qui non si cambia! - di Ezio Pagano

Bagheria: qui non si cambia! - di Ezio Pagano

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Molti fatti a Bagheria rimangono incompresi, sospesi all’infinito. Perché?

Bagheria è il Paese dove i cambiamenti non si vedono perché non si fanno o si fanno alla maniera del Gattopardo. Ce lo ricorda la storia!
Se proviamo a guardare la figura centrale del frontone in copertina, quella con le ali come l’Arcangelo Gabriele, senza andare lontano potremmo definirla l’emblema del nostro cambiamento; provo a spiegarmi in quattro e quattr'otto.
Il nobile lì rappresentato con quella risata composita, esercita nel suo territorio il potere in continuità con le tradizioni politiche più antiche, senza mostrarsi ostile alla necessità fisiologica del cambiamento, se non fosse che tutto rimane allo status quo e quindi la risata va letta come uno sberleffo.
Con quest’antico insegnamento, i baharioti, da tempi remoti hanno cominciato a difendere lo status quo. Neanche a dirlo: io stesso ancora oggi non mi sottraggo a questo infame espediente. Infatti, se per uno strano motivo della commedia della vita, dovessi chiedere a me stesso di che pasta sono, a quale partito appartengo, la mia risposta sarebbe: Democrazia Cristiana, eppure so che questo partito non esiste più. Ovviamente la mia sciocca risposta eredita l’insegnamento del nostro “Arcangelo Gabriele” di gattopardiana memoria.

 La foto: Frontone dell’ingresso laterale di Villa Palagonia.

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