Il caldo fiacca gli animi dei consiglieri

Il caldo fiacca gli animi dei consiglieri

Politica
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Seduta breve, nervosa e inconcludente quella dell’ultimo consiglio comunale di Bagheria.
Presieduta dal vicepresidente D’Agati, vista l’assenza giustificata del Presidente del Consiglio Di Salvo,la seduta ha inizio con le comunicazioni.
La prima comunicazione è relativa alla nota vicenda dell’immobile ex poste di corso Umberto I, sarà un commissario ad acta, legge il vicepresidente, a sostituirsi al consiglio comunale.

Sul fronte politico si registrano due dichiarazioni di indipendenza,che vanno ad aggiungersi alla molte altre, da parte del consigliere Bartolone -ex Bagheria Popolare - e del consigliere Giuseppe Tripoli -ex Per risvegliare Bagheria.
Bartolone in particolare dichiara di continuare a sostenere l’esperienza amministrativa del Sindaco Sciortino, ma con riserva.

Il resto della seduta è occupato per lunga parte dalla discussione sul bilancio e l’ipotesi di revisione dell’addizionale Irpef.
Letta la rituale diffida regionale ad approvare il bilancio comunale entro i termini del 31 maggio, i consiglieri trovano il pretesto per aprire il dibattito sulla delibera di rimodulazione dell’addizionale Irpef approvata dalla giunta municipale e all’o.d.g. della seduta in corso. Duri attacchi provengono dall’opposizione per bocca del consigliere Cangialosi,il quale accusa il Sindaco di avere promesso alla città di non aumentare le tasse.
Il consigliere Gulli, ricorda che le difficoltà finanziarie riguardano tutti i comuni e gli enti locali in genere. Il comune di Bagheria, argomenta il capogruppo del Pd, da tempo non ritocca le tasse locali e ha sempre praticato una politica di risparmio a differenza, per esempio, di ciò che succede a Palermo.

L’assessore Mineo, che interviene per conto dell’amministrazione, illustra l’attuale situazione finanziaria del comune.I trasferimenti regionali per l’anno in corso,dichiara l’assessore, restano invariati, ma a questi si accompagna un trasferimento di spesa dovuto al pagamento degli stipendi del personale ex Opera Pia Mons. Buttitta.
Il bilancio del nostro comune è un bilancio nel quale non esistono sprechi, la maggior parte delle spese (circa il 70%) sono spese obbligatorie e pochi sono i margini di scelta.

Di fronte a fattori esterni che influenzano la vita comunale, non solamente Opera Pia (spesa giustissima e dovuta), ci sono solo due strade: aumentare le tasse o tagliare le spese.
Il governo Berlusconi, pur parlando di federalismo fiscale, ha deciso di bloccare gli strumenti in mano ai Comuni per governare le entrate locali (vedasi taglio ici e blocco dell’addizionale irpef) pertanto, conclude l’assessore, si è deciso di revocare la delibera sull’addizionale e intervenire sulle spese.
Ci si auspica, comunque, un percorso costruttivo da parte del consiglio tutto.

Dai toni decisamente più moderati rispetto ai suoi colleghi consiglieri, è l’intervento del consigliere Castronovo, il quale invita ad una riflessione serie a lontana dalle strumentalizzazioni di parte.
Il problema finanziario dei comuni,dichiara il consigliere di SD, non nasce oggi, ma è sempre esistito ed aumentato pari passo con la politica statale che tenta di ridurre i trasferimenti agli enti locali.
Oggi  il governo nazionale pone dei duri paletti alle scelte dei comuni. Pertanto, conclude Castronovo, la domanda da farsi è come riuscire a mantenere i servizi in questa situazione di difficoltà.

Conclude gli interventi il consigliere civico Lima, il quale pone l’accento sulla difficoltà politica della maggioranza che governa la città. E’ ora che il Sindaco, sostiene Lima, decida il percorso che vuole intraprendere; i problemi non possono più aspettare e la gente vuole sapere come si amministra e come le nostre risorse vengono spese.

Terminati gli interventi dei consiglieri comunali, prende parola il Sindaco Sciortino, che con tono molto deciso annuncia il ritiro del punto all’o.d.g. relativo all’addizionale irpef.
Si passa alle interrogazioni.
Ma la serata, forse complice il gran caldo, non è delle migliori.
Il vicepresidente D’Agati, visto il brusio presente e la confusione in aula sospende in maniera repentina la seduta.
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