La migliore offerta- di Bartolo Di Salvo

La migliore offerta- di Bartolo Di Salvo

Politica
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La campagna elettorale per il rinnovo degli organismi elettivi del comune di Bagheria volge ormai alla fine, giorno 26 Maggio, ma più presumibilmente il 9 giugno, avremo una nuova amministrazione: un nuovo sindaco, nuovi consiglieri e nuovi assessori. Ma saranno davvero nuovi?

Non stranizzi la domanda. La vera sfida che si pone di fronte alla città oggi è proprio questa: il cambiamento. Non un cambiamento di volti (peraltro non proprio di primo pelo), ma il cambiamento di approccio alla gestione delle emergenze della città. La sensazione più diffusa in città, a mio parere, credo sia la sfiducia: verso la politica e gli uomini che la rappresentano. Ancora più arcaiche appaiono le dinamiche che disciplinano il rapporto con la cittadinanza. Assistiamo a film già visti, nella migliore delle ipotesi a tentativi populistici che tentano di parlare alla pancia dei bagheresi.

È fin troppo evidente che Bagheria sta vivendo uno dei momenti peggiori della sua recente storia politico-sociale: valori di disoccupazione oltre il 30%, disoccupazione giovanile intorno al 50%, recessione del comparto commerciale, perdita di interi settori (agricoltura, commercializzazione, etc…) del comparto produttivo. 

La dichiarazione del dissesto finanziario da parte del Commissario, dott.ssa Michela La Iacona, incornicia in tutta la sua evidenza il “fallimento” della città, ma della politica che l’ha gorvernata negli ultimi anni in modo particolare. Pensavamo già tre anni fa che si dovesse CAMBIARE DIREZIONE, ne siamo ancor più convinti oggi. Pensiamo che bisogna ridare “fiducia” ai bagheresi, riconsegnare loro la speranza che un cambiamento reale sia possibile, se non per la mia generazione, almeno per quella dei nostri figli. Questo è possibile solo se chi guiderà questa città saprà dimostrare “rigore” etico e morale, avendo il coraggio di fare scelte coraggiose e dolorose, se sarà “libero” veramente, se non si lascerà tirare la giacca da chicchessia, sia esso politico, imprenditore o dirigente di turno.

Fin dal 21 marzo scorso, giorno della mozione di sfiducia a Vincenzo Lo Meo, abbiamo pensato che la sfida da affrontare, per consentire alla nostra amata Bagheria di rinascere, fosse ardua. Pensavamo, è lo pensiamo ancora oggi, che la soluzione del dramma sociale che stiamo vivendo passasse dal superamento delle barriere ideologiche, dal superamento degli steccati dell’appartenenza, dal confinamento degli odii politici oltre le mura della città. Ci siamo strenuamente battuti per convincere la “classe politica” della città che solo un autorevole figura terza, capace di dialogare che il variegato mondo politico regionale e nazionale, potesse guidarci oltre il guado del degrado socio-economico in cui versa la città. Ritenevamo, e continuiamo e ritenere, che bisognava anteporre agli interessi di parte, alle ambizioni personali, il BENE DI BAGHERIA E DEI BAGHERESI. Per questo motivo non abbiamo riproposto candidature autoreferenziali.

Abbiamo parlato con tutte le forze politiche esponendo la nostra visione dello scenario. Abbiamo parlato con gli autorevoli personaggi politici i cui nomi erano stati individuati dalla “voce dei bagheresi” quali possibili candidati. Abbiamo incontrato tante adesioni di principio: nessuno, ad eccezione del M5S, ha apertamente dissentito alla nostra proposta. Siamo stati invitati, ed al contempo abbiamo invitato gli interlocutori, a trovare la figura autorevole, di prestigio, sopra le parti ed al di fuori delle logiche di partito, che guidasse la città. Avevamo nutrito una speranza, ma ci siamo sbagliati: nessuno ha rinunciato alla gloria personale in nome del bene di Bagheria e dei baariuti.

Ritenendo, tuttavia, in linea di principio valida l’offerta politica, abbiamo chiesto al dott. Costa la propria disponibilità ad interpretare questo percorso. Gli abbiamo chiesto di anteporre alla propria serenità la ricerca delle soluzioni degli annosi problemi di Bagheria e dei bagheresi. Da “bagherese”, da uomo delle istituzione, da buon padre di famiglia, da uomo “non politico”, ha deciso di sobbarcarsi, assieme a tutti coloro che volessero contribuire, l’onere di ripristinare un minimo di regole di vivibilità, l’onere di ridare SPERANZA ai bagheresi: speranza di un comune che eroghi servizi e non imponga solo tasse; speranza di una politica che si occupi dei bisognosi, dei diversabili, delle ragazze madri, dei più piccoli, degli ultimi…ogni giorno sempre più ultimi; speranza che un futuro per le nuove generazione a Bagheria sia possibile; speranza per i padri e le madri di non veder partire i propri figli; speranza per le imprese di avere le condizioni di creare opportunità di lavoro.

Il lavoro che si appresta ad affrontare il futuro, dopo anni di cattiva politica culminata con la dichiarazione di dissesto finanziario, è improbo. Riteniamo che solo chi non abbia mai accettato compromessi, ne sia disposto ad accettarne, abbia le carte in regola per riuscire.

Per questo motivo pensiamo che il dott. Antonino Costa sia “LA MIGLIORE OFFERTA”

Bartolo Di Salvo 

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