Da Super Mario Bros a Nanni Moretti: analisi di un loop a 5 stelle - di Impronta Unica

Da Super Mario Bros a Nanni Moretti: analisi di un loop a 5 stelle - di Impronta Unica

Politica
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Dentro il gioco di Super Mario Bros vediamo i nostri figli, un pomeriggio domenicale, cercare di raggiungere il livello successivo ma, ogni volta che sbagliano, notiamo che sono costretti a tornare al punto di partenza.

Ci incuriosiamo del fatto che questi tentativi continui non portino risultati. Ogni volta tornano nuovamente indietro. Alla fine, sforzandosi di trovare la via più breve, capiscono che l’unica possibilità di condurre a termine la partita è quella di premere il tasto off.

Illuminazione! Ma è la storia odierna di Bagheria, pensiamo! E non diteci che non lo pensate anche voi, perché Mario Bros è abbastanza conosciuto tra le famiglie bagheresi.

Quindi, come dentro un videogioco, una nuova edizione del gioco “rifiuti” con modifiche e integrazioni che cercano di offrire una diversa chiave di lettura riguardo gli ultimi accadimenti.

Una prima considerazione ci porta ad osservare che a Bagheria, nell’era del governo pentastellato, amministrare con ordinanza sindacale è ormai diventato consuetudine, quasi una forma di gestione ordinaria della cosa pubblica.

L’uso frequente dell'ordinanza ha fatto perdere all’istituto il suo carattere di atto straordinario emesso per il sopravvenire di eccezionali e non prevedibili condizioni che ne impongono la sua adozione facendogli assumere il ruolo di strumento ordinario con il quale regolamentare e gestire anche l’ordinaria amministrazione (in pratica un Super Fungo Jolly di Mario Bros).

Oppure dobbiamo pensare, ma l’Amministrazione non dice nulla, che probabilmente, forse sicuramente, siamo in un continuo stato di emergenza?

Lo strumento in questione è certamente un atto con cui si “affida” e si “incarica” in modo rapido senza tutti quei lacci e lacciuoli che limiterebbero non poco la possibilità di individuare in maniera diretta i destinatari di tali incarichi e affidamenti.

Qualche malpensante potrebbe addirittura ipotizzare che tale prassi nasconda dei secondi fini, magari di tipo clientelare, ma noi non siamo tra questi ne ci interessa intrattenerci su questioni che hanno ben altra valenza (quella degli affidamenti diretti resta una criticità sulla quale ha puntato i riflettori anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione, presieduta dal Giudice Raffaele Cantone, in un monitoraggio su scala nazionale pubblicato dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”).

Ma andiamo ai fatti. Recentemente, alla scadenza dell’affidamento del servizio raccolta rifiuti alla Tech s.p.a., il Sindaco con atto n. 72 del 7.10.2015 ha ordinato al Coinres, di cui il Comune di Bagheria non fa più parte, di trasferire il personale necessario a gestire il servizio di raccolta sul territorio comunale.

Tale atto desta non poche perplessità considerato che il rapporto con tale organismo è cessato a far tempo dal 2 aprile 2015 per effetto della delibera consiliare con cui il Comune di Bagheria ha dichiarato la fuoriuscita dal Coinres formalizzando il recesso unilaterale dal Consorzio.

Così oggi si ordina al Coinres di comandare il personale al Comune di Bagheria.

Quale sia la ragione di tale scelta risulta non comprensibile per una serie di motivi.

Tralasciando ogni evidente considerazione sulla portata politica di tale dietrofront, in termini pratici il risultato di tale azione comporta un costo che grava per intero sulle casse dell’ente con la preoccupante conseguenza di incidere sui parametri del patto di stabilità poiché tale costo si somma a quello complessivo del personale.

Direte voi, che il Patto di Stabilità che ci azzecca? Per essere più chiari, fino a quando il personale del Coinres era incardinato all’interno di una struttura partecipata, gli enti partecipanti (tra questi il Comune di Bagheria) ne sopportavano il costo in ragione della propria partecipazione all’organismo consortile, quindi pro-quota. Ma dal momento che tale personale viene comandato e quindi entra di diritto a far parte della struttura dell’ente, quest’ultimo dovrà per intero sopportarne il costo. Ecco come si realizza la maggiore incidenza di tale voce di spesa sul patto di stabilità.

Questi indicatori possono dire tutto e nulla al tempo stesso dal momento che l’ente non si è ancora dotato di uno strumento autorizzatorio della spesa, non avendo in altri termini provveduto all’approvazione del bilancio (altro Super Fungo che si utilizza arrivati a questo punto). Ma in un Comune dissestato come è Bagheria c’è una complicazione in più.

L’operazione che l’amministrazione Cinque sta portando avanti con il comando del personale Coinres non differisce nella sostanza da quella che ha riguardato i 31 contrattisti per il cui mantenimento nei ranghi dell’amministrazione è stato necessario acquisire l’autorizzazione preventiva del Ministero dell'Interno. Ora, se nel caso dei contrattisti la spesa era di poche migliaia di euro mensili (31 contrattisti part time), il costo del personale comandato dal Coinres invece (81 soggetti a tempo pieno con contratto “Federambiente” che prevede costi del 40% in più rispetto a quelli dei dipendenti comunali di pari livello) determina complessivamente l’aumento della spesa mensile di circa 200 mila euro.

Senza considerare che nel bacino Coinres sono presenti unità di personale amministrativo del quale sarebbe opportuno conoscere le mansioni e relativi costi e soprattutto se saranno anch’essi comandati al Comune, visto, tra l’altro, che in alcune passate dichiarazioni il Sindaco ha affermato che non intendeva pagare gli amministrativi considerato che negli organici del Comune si registra la presenza di personale con analoghe qualifiche.

È alquanto singolare che dopo un anno e mezzo di governo e dopo avere dato incarico sempre con la solita ordinanza (la n. 31/2015 con cui si è attinto a Euro 10.150,00 di risorse pubbliche) all’ing. Di Martino di elaborare un progetto esecutivo per celebrare la gara, oggi si torni indietro, riesumando il Coinres.

Dopo i proclami in pompa magna e l'annuncio “cum magno gaudio” dell’uscita dal mostro “Coinres”, dopo avere attribuito indicibili nefandezze agli operai del Coinres e in presenza soprattutto di un piano d’ARO (ambito di raccolta ottimale) approvato dalla Regione nel lontano Novembre 2013 che, è bene ricordarlo, dava facoltà ai Comuni di gestire in proprio una parte del ciclo dei rifiuti dandolo in appalto al privato, oggi è ancora più singolare che si faccia l’ennesimo dietrofront e ci si smentisca per l’ennesima volta. Il senso di smarrimento è grande considerato la sequenza di atti adottati l’uno in antitesi con l’altro.

Di contro buon senso e corretta amministrazione, così come abbiamo sempre sostenuto, avrebbero invece imposto di definire esecutivamente il piano d’ARO e celebrare la gara per affidare spazzamento, raccolta e conferimento in discarica, ivi compresa la raccolta differenziata, a una ditta privata, con risparmi dell’ordine di almeno il 30% del costo attuale.

Ma questa è un’altra storia.

Siamo sempre più convinti, e quest’ultima vicenda non fa che confermarlo, che a Bagheria non c’è un’amministrazione che pensa e programma immaginando con chiarezza di idee e lungimiranza politica quale sia la strada da percorrere e gli obiettivi da raggiungere per dare risposte alla collettività.

La sensazione, diteci se adesso non l’avete anche voi, è di essere spettatori all’interno del videogioco. Semplici osservatori di Super Mario Bros Edizione “FiveStars” che cerca di raggiungere il livello successivo ma ogni volta che sbaglia è costretto a tornare al punto di partenza e nella sua mente capisce che l’unica possibilità di condurre a termine la partita è quella di premere il tasto off.

Per dirla alla Moretti: “continuiamo a farci del male”.

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