The Vision. Il partito del cemento da Palermo a Santa Flavia- di Cento Passi per Aspra e Bagheria

The Vision. Il partito del cemento da Palermo a Santa Flavia- di Cento Passi per Aspra e Bagheria

Politica
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La costruzione del Futuro si nutre delle nostre storie personali, delle nostre scelte politiche di oggi, di prese di coscienza spesso difficili e dolorose.

Per produrre azioni significative, anche piccole, che anticipano in qualche modo il futuro prossimo venturo, occorre anzitutto saper vedere ciò che accade intorno a noi: cosa difficilissima, perché il vedere non è solo una questione di diottrie. Vediamo ciò che sappiamo e vogliamo vedere, ciò che fa parte del nostro vissuto, della nostra formazione, delle nostre abitudini, dell’importanza che attribuiamo a questa o a quella cosa: se la riteniamo importante la vediamo, in caso contrario non ce ne accorgiamo nemmeno. 

Una visione, del futuro - della città, della società, della propria vita personale - se ce l’hai, ti aiuta a scegliere e ad individuare quelle azioni che, a partire dall’oggi, ti porteranno a conseguire un risultato di cambiamento, di progresso, di miglioramento.
Ma in quella happy island che è la Sicilia, ci tocca soffrire: una visione del futuro non c’è e il partito del cemento non ha mai smesso di tessere le sue trame, alla faccia di tutti i buoni propositi ”green”, diffusi con dovizia di video e proclami social dagli attori della scena politica nostrana. Il pesce come si sa, comincia a puzzare sempre dalla testa. Dalla Regione del Presidente Musumeci arrivano strizzate d’occhio agli speculatori edili con l’annuncio di nuove sanatorie perfino per immobili costruiti su terreni vincolati. Palermo - capitale della happy island – non si è smentita neanche questa volta, tornando recentemente alla ribalta delle cronache giudiziarie per l’ennesimo assalto di una nuova “cricca” del cemento: appalti decisi a suon di mazzette, funzionari, liberi professionisti (liberi ?), imprenditori, consiglieri comunali e amministratori ricattati e ricattabili.

A Bagheria, che in passato ha sempre seguito la capitale, soprattutto, anzi esclusivamente, nelle sue imprese peggiori, si discute oggi di sospendere le demolizioni sulla costa, tutto tace sugli ecomostri da abbattere, si completano quartieri residenziali per i nuovi ricchi, con piscine a bordo strada, ville, villette e condomini di ultima generazione, mentre il centro storico sopravvive nel degrado più assoluto e i monumenti sono in abbandono. Dopo il sacco dei decenni precedenti, in effetti resta poco da spolpare, il futuro ce lo siamo giocato tra ruspe, betoniere, degrado diffuso. Si avverte la necessità di una profonda inversione di rotta che, certo, l’esito delle ultime elezioni amministrative non sembra aver delineato. Delusa dal “nuovo” a 5 stelle, la città ha scelto di affidarsi all’usato sicuro: una amministrazione giovane, anagraficamente, ma legata al passato per storia politica, provenienza, cultura.
Ma è soprattutto Santa Flavia oggi a suscitare in noi forti preoccupazioni. Tra l’abitato flavese e le sue frazioni marinare si assiste da anni ad una attività edificatoria frenetica. Il vecchio PRG in vigore non è mai stato aggiornato e adeguato alle nuove istanze di sostenibilità e di rispetto dell’ambiente maturate negli ultimi decenni. Terra di bellezze architettoniche e paesaggistiche, Santa Flavia avrebbe dovuto far tesoro del disastro urbanistico della vicina Bagheria e conservare, per quanto ancora possibile, quel suo carattere di piccolo borgo siciliano del Settecento circondato da parchi e giardini che ancora sopravvivono. Ci giunge notizia di una megalottizzazione che negli anni futuri dovrebbe versare tonnellate di cemento tra le aree limitrofe a Villa Filangeri e il confine amministrativo bagherese, creando un continuum costruito di proporzioni insostenibili. Il percorso è già iniziato: le fondazioni dei primi blocchi sono in corso d’opera: davvero i flavesi vogliono cementificare le aree ancora disponibili, rinunciando a quanto Natura e Storia hanno loro regalato? Perché? Com’è possibile che si possano ancora concepire, autorizzare e realizzare condomini in pieno centro storico, in aree a vincolo paesaggistico, a due passi dalla Basilica Soluntina e dalla casa comunale di Villa Filangeri col suo parco storico? Con il “silenzio-assenso” ?
Quel silenzio, amici flavesi, lo pagheranno caro i vostri figli cui toglierete l’ossigeno per respirare, la spazio per giocare, la bellezza per crescere e diventare adulti migliori di noi.

CENTO PASSI PER ASPRA E BAGHERIA

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