50 sfumature de 'Il volo' - di Giusi Buttitta

50 sfumature de 'Il volo' - di Giusi Buttitta

senza zucchero
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Domanda: quanto la tipologia di consumo, sia culturale che di intrattenimento, di un Paese ci fornisce la misura dello spessore del Paese stesso? In altre parole: Esiste un legame che rende direttamente proporzionale il livello culturale e il livello etico/morale di una comunità? Nei giorni scorsi, in Italia, leggendo i giornali mi imbatto in tre notizie che si legano tra di loro e fanno sistema, disegnano un ambiente.

Il gruppo “Il Volo” vince a Sanremo, la parodia di due tenori e un baritono che il pubblico gradisce, premia e scambia per arte vera, sono in 14 milioni davanti alla tv; nel primo fine settimana nelle sale il film “50 Sfumature di Grigio” (il momento più alto di sadomasochismo è andarlo a vedere) incassa ben otto milioni di euro, un brutto film tratto da un pessimo libro che a sua volta ha avuto un successo clamoroso; l’Istat fornisce i numeri su quanti sono gli italiani che leggono, nel 2014 il 60% degli italiani non ha letto un solo libro, se ci si limita a guardare la Sicilia la percentuale sale a 71,8.  

Mettete in fila le tre notizie e poi chiedetevi chi è l’elettore che va a votare, capite anche perché vota questa classe politica e comprendete soprattutto perché è così facilmente abbindolabile. Siamo un Paese a maggioranza ignorante. 50 Sfumature di Analfabetismo. Eccessivo come giudizio? Snob come analisi? Vi concedo che i toni sono un po’ provocatori.

Si offenda chi vuole offendersi, ma un dato di fatto è incontestabile, quando la parola passa alla “ggente” i risultati sono catastrofici. L’anno in cui a Sanremo la giuria fu solo ed esclusivamente tecnica, di qualità, vinsero gli Avion Travel (altro spessore, altro livello); invece, quando vota il pubblico da casa trionfa il trash.

Appunto, trash. Trash, trash, trash e ancora trash. Senza possibilità di appello. Trash è un termine, non so se lo avete notato, che è un po’ uscito dal linguaggio comune, è stato messo da parte, deposto, ma non perché il livello di trash si sia nel frattempo abbassato, ma, al contrario, proprio perché regna sovrano e invade un po’ tutto.

È diventato l’habitat naturale. Viviamo nel trash. Chiudo il cerchio, perché un cittadino che vota “Il Volo”, vede “50 Sfumature di Grigio” e non legge nemmeno un libro durante l’anno, poi, non dovrebbe far trionfare il trash anche in politica? Se ti rotoli nel trash, agisci trash. È inevitabile.

E anche i raggi di sole riscaldano poco. Un raggio di sole è Matteo Renzi che dichiara “La Rai è un pezzo dell'identità culturale ed educativa del Paese. E allora non può essere disciplinata da una legge che si chiama Gasparri”, finalmente parole di saggezza, ma parte subito il cortile e Gasparri si indigna, fa l’offeso e replica “Renzi è un vero imbecille”.

Il siparietto è simpatico, è bello quando due persone che non stanno ai vertici della tua personale classifica di gradimento si danno dell’imbecille reciprocamente (vinci sempre, ti fermi, stai lì e osservi compiaciuto), peccato che questi siano, rispettivamente, il nostro Presidente del Consiglio e il nostro Vice Presidente del Senato.

Questi ci governano.

Ora, anche il più antirenziano degli antirenziani non può non ammettere che Renzi ha ragione, e, tra l’altro, la sua affermazione è rivelatrice, ci riaggancia a quello che avevamo detto precedentemente, e mette a nudo una verità: il principale network televisivo (che forma, educa e al quale l’italiano medio(cre) si abbevera, oltre che alla pastoia delle berluscon-tv) è regolato da una legge che porta il nome di Gasparri.

Con tutto il rispetto (è solo un’espressione convenzionale), non Umberto Eco. Poi non stupiamoci delle conseguenze. La cultura ha preso “Il Volo”.

Foto tratta dal profilo facebook dell'ass.regionale all'Agricoltura Nino Caleca