Spettacolo

Sabato 4 febbraio 2012 ore 18.00 c/o la libreria Kursaal Kalhesa di Palermo verrà presentato il CD Soteira del clarinettista/compositore Giovanni Mattaliano, prodotto dall' etichetta jazzliveimprovisation records(2012). Introduzione a cura di Gigi Razete e Fosca Medizza.

Si chiama SOTEIRA il nuovo impegno discografico del clarinettista e compositore palermitano Giovanni Mattaliano,prodotto dall' etichetta discografica indipendente  jazzliveimprovisation records e in uscita a gennaio 2012.

L'album raccoglie espressioni sonore diverse del suo più recente percorso di musicista jazz.

Il CD contiene alcune composizioni originali (Barokâ,Soteira e Toc pocâ composte da Mattaliano e pensate per un insieme atipico e affascinante,clarinetto,violino,clarinetto basso e chitarra classica che il musicista ha battezzato Interensemble CompositorInterpreti.

Dice Mattaliano: Il brano Barok❠è dedicato alle cattedrali barocche e si avvale di un sound minimalista, che sfida l'anima pop irlandese in un viaggio immaginario che oscilla tra il 600 e il 900, con un' improvvisazione che prova a far riecheggiare gli antichi spazi. In Soteira, dal greco Salvezza, il brano è diviso in due parti, l'intro è dedicato all'incontro ideale di tante anime spirituali rappresentate da un violino sospeso in un' avventura mistica sonora che in seguito sfocia in una seconda parte danzante, divisa con le seguenti battute 4/4 + 4/4 + 3/4 + 3/4 +2/4 .

Toc poc❠che era stato gia inciso nel 2008 in duo con il pianista Oscar Del Barba, lo riarrangio con momenti ritmici tribali che si avvicendano ritmicamente tra i quattro strumenti, con un background che accompagna il solo dedicato alle più antiche terme arabe d'europa, quelle di Cefalà diana, site vicino Palermo. Di seguito possiamo ancora ascoltare una suite omaggio al clarinettista Sidney Bechet, creata in duo con il contrabbassista Massimo Patti (con cui costituisce il duo Mat Pat) e che racchiude tre brani come Petite fleur, Besame mucho e Summertime, legati al percorso di Bechet sia di compositore che d'interprete. 

Tre brani di tradizione etnica (askenazita, yiddish e siciliana), il primo dal titolo Yâ'did Nefeshâ arrangiato dalla pianista/compositrice e cantante Delilah Gutman eseguito in trio con Mattaliano e Patti, valzer yiddish per clarinetto e fisarmonica,in duo con il fisarmonicista/pianista Ruggiero Mascellino e ancora Signuruzzu con il quartetto composto da Mattaliano, Mascellino, Giovanni Apprendi alle percussioni e Massimo Patti al contrabbasso, un esecuzione la loro arrangiata con spirito etnojazz con un'attenta creatività emotiva. In ultimo un brano per clarinetto solo dal titolo Panta rei€ composto dallo stesso Mattaliano e dedicato al clarinettista siciliano Tony Scott.

(Valeria Carmone, ufficio stampa jazzliveimprovisation)

http://www.jazzliveimprovisation.com
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Tre serate di spettacolo e di cultura, il concerto di Lidio Florulli, la “teatralizzazione” ad opera di quattro "indoss-attrici" sullo sfondo di quadri di Renato Guttuso e di foto che lo ritraggono, e la mostra fotografica di Marcellino Redogna, cui ha fatto seguito il concerto jazz del gruppo "Tony Piscopo Quartet", sono state un convincente prologo dei festeggiamenti del centenario della nascita del pittore bagherese.

E’ stata una tre giorni molto efficace per fare riflettere  sulla figura e l’opera di Renato Guttuso nel centenario della nascita, cui ha forse nuociuto un po’ qualche aspetto dell’organizzazione e della gestione delle serate, ma di questo diremo alla fine.

Gradevole il concerto di venerdì dell’orchestra di violini diretta da Lidio Florulli, più coinvolgente nei brani finali, e che avevamo avuto modo di applaudire nel memorabile concerto-evento di questa estate nella corte di Villa Valguarnera; tra gli orchestrali, alla pianola, un giovane musicista di grande talento, il maestro bagherese Mauro Visconti

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Più suggestiva e affascinante, a nostro avviso, la rappresentazione dal titolo “Gutt Art Video fashion” curata dagli allievi dell’Accademia del lusso di Milano.

Un tentativo, in larga parte riuscito, di trasfondere nei movimenti lenti e studiati delle modelle la personalità che promana dalle opere dell’artista bagherese: la forte sensualità innanzitutto, ma anche il senso tragico della vita, della fatalità degli eventi, del destino che si portano dentro i siciliani, di cui scrisse Leonardo Sciascia, e perchè no? anche un altro grande scrittore siciliano da poco scomparso, Vincenzo Consolo, autori con i quali, intrecciò sull’argomento una sua riflessione anche il giudice Giovanni Falcone.

Nei quattro “quadri” della rappresentazione, attraverso l’uso sapiente dei materiali e delle forme degli abiti delle "indoss-attrici" e dei movimenti del corpo, si rimanda a quattro momenti topici nel percorso artistico, culturale e umano di Renato Guttuso: il ritratto della moglie, “Mimise con il cappellino rosso”, con i sensi di colpa che lo accompagnarono dopo la scomparsa della consorte; "Nudo di donna” e “ Melanchonia nova” che ritraggono inequivocabilmente l’onnipresenza sensualità di Marta Marzotto nello studio di Palazzo del Grillo; e la “Crocifissione” che, con le polemiche che al tempo lo accompagnarono, segnò l’ingresso prepotente di Renato Guttuso nel panorama artistico nazionale.

Meno convincente, perchè legata ad una semplice trasposizione di stereotipi, ci è parsa la rilettura della “Vucciria”.

Oltre 1500 visitatori in una sola serata, giovani soprattutto e questo conforta, che compostamente ed ordinatamente a piccoli gruppi, considerata le dimensioni dei locali hanno visitatoe rivisitato la video inetrpretazione per coglierne il senso più profondo.

Ha chiuso la tre giorni la mostra di fotografie di Marcellino Rendogna, che resteranno esposte solo per qualche settimana, si segnala per la presenza di scatti assolutamente inediti della vita del pittore bagherese, ed il concerto jazz che in maniera molto originale ha utilizzato la zona dei "sottotetti" del secondo piano, si è svolto infatti nella "sala delle formelle" anche questa splendidamente restaurata , per far sì che nell'arco delle tre serate tutto il palazzo fosse visitabile.

Anche nella serata di domenica la risposta dei bagheresi è stata encomiabile: migliaia di visitatori stanno affollando in queste ore le sale del palazzo.

.Da segnalare anche lo splendido arredo artistico di luci che in queste serate ha contrassegnato la facciata e la corte e che ha mostrato alla città il vero volto di questo storico palazzo; peraltro il gioco delle luci è stato una delle cose più pregevoli delle tre serate.

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In conclusione una tre giorni di grande spessore artistico e culturale che avvia le commemorazioni del centenario della nascita dell’artista: e di questo va dato ampio merito all’assessore Francesco Cirafici, che ha creduto fortemente in questa opportunità e soprattutto nella location di palazzo Butera.

Sta lavorando molto bene il giovane assessore che, contraddicendo il proverbio, sta invece “facendo le nozze coi fichi secchi”.

Continui così a patto di capire sino in fondo che nel suo ruolo occorre rappresentare l’intera comunità e non solo una parte politica.

La scelta di palazzo Butera è stata azzeccata e ineccepibile tranne che per un solo motivo: e questo ci fa giocoforza parlare di qualche aspetto dell’organizzazione che ha lasciato a desiderare, e vi diciamo secondo noi, quale è stato.

Confinare un concerto in un salone che può contenere al massimo un centinaio di persone è stata una decisione improvvida, con le inevitabili polemiche legate anche all’ingresso ad inviti.

L’avere attrezzato altre due stanze per il pubblico, alla fine oltre duecento persone, non si è purtroppo rivelata una scelta felice: la scarsa qualità dell’audio e delle immagini non hanno “scaldato” il pubblico di questi gelidi saloni che, a conclusione, ha lasciato deluso palazzo Butera.

Però non c'erano alternative nel momento in cui l'assessore Cirafici ha deciso di concentrare in una sola location tutte e tre le serate; ed ha vinto comunque la scommessa.

Qualche polemica affiorata in un primo momento nell'aver voluto presentare  le tre serate come frutto di un omaggio di FLI  alla città, si sono stemperate e sono state cancellate dalla grande qualità culturale e di spettacolo delle iniziative messe in campo.

Per il resto, senza queste piccole stonature, tre bellissime serate che i bagheresi mostrano sempre più di apprezzare.

 

Bagheria, 24 gennaio 2012 - Una tre giorni nel nome del maestro Renato Guttuso, nello storico palazzo della Città, palazzo Butera. “L’anima del tempo” è un omaggio dalla città natale ad uno dei suoi figli prediletti nel centenario della sua nascita.

L’assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo del Comune di Bagheria ha voluto ricordare, ancora una volta, il maestro Guttuso con un evento che si svolgerà da venerdì 27 a domenica 29 gennaio 2012 in una delle più prestigiose location comunali: lo storico palazzo da cui prese vita la Città delle ville.

In collaborazione con la Regione Sicilia - Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo - nell’ambito del programma “Il circuito del mito” e prodotto da Endas TTM, l’amministrazione comunale di Bagheria per mezzo dell’assessorato guidato da Francesco Cirafici, proporrà ai cittadini bagheresi e ai visitatori un prestigioso concerto, una performance visiva musicale ed una mostra fotografica.

ello specifico la kermesse “L’anima del tempo” tributo a Renato Guttuso, partirà con un concerto da camera diretto dal maestro Lidio Florulli e dalla sua orchestra che accompagneranno il soprano Francesca Ferreri ed il tenore Fabrizio Corona venerdì 27 gennaio, alle 21. Il programma prevede l’esecuzione di celebri brani musicali tratti da grandi compositori di musica classica e da film, da Mascagni a Ennio Morricone. (Ingresso ad invito).

Le arti visive la faranno da padrone sabato 28 gennaio, alle 21, con “Gutt Art Video e fashion” in collaborazione con l’Accademia del lusso di Milano: video e immagini verranno proiettati su uno schermo, insieme ad immagini di repertorio dedicate al maestro dell’arte del ‘900;

Un happening che coniuga moda, design e arte. “Gutt Art Video e fashion” Art vedrà i saloni di Palazzo Butera farsi teatro post-moderno di una video-installazione mobile realizzata in collaborazione con l’Accademia del Lusso di Milano di via Montenapoleone; una rilettura attraverso immagini e suoni della vita di Renato Guttuso.
L’accentuata modernità della video-installazione si esplicherà nella proiezione di coreografie in cui le ballerine indossano delle creazioni dell’Accademia del Lusso che ripropongono alcune tra le celebri opere di Guttuso.

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Due forme d’arte quella della moda e quella della pittura che si fonderanno nel nome del bagherese Renato Guttuso. La moda in contra l’arte, per esaltare le forme e la creatività. Geometrie complesse e linee semplici si fondono con sonorità ed immagini, suscitando emozioni al di là del tempo. Un racconto suggestivo che, attraverso corpi e anime, segna ogni dimensione.

La tre giorni si conclude domenica 29 gennaio 2012, alle 18.30, con la mostra fotografica dell’artista Marcellino Radogna che consegna alcune tra le immagini più suggestive di Renato Guttuso. Segue un nuovo contest musicale, con Tony Piscopo Quartet e le sue atmosfere jazz.
Un appuntamento con l’arte, la moda la fotografia e la musica da non perdere; un weekend bagherese che si annuncia culturalmente ricco e variegato.

Fonte ufficio stampa comune Bagheria
 

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