Francesco Lanno, parrucchiere di "Baaria" sul set a Tunisi

Francesco Lanno, parrucchiere di "Baaria" sul set a Tunisi

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All’inizio, quando Lia Tornatore gli rappresentò questa opportunità, Francesco era molto scettico: l’idea di lasciare per un periodo molto lungo il suo laboratorio da parrucchiere lo lasciava perplesso.
Quello del cinema poi, era un mondo che considerava fuori dalla sue aspettative

: poi a poco a poco si è convinto, si è fatto prendere dal desiderio d’avventura e si è imbarcato nell’impresa .

Ora è da settembre che Francesco Lanno, 33 anni, parrucchiere, collabora nell’equipe degli acconciatori del film “Baaria”.
In questi ultimi mesi, ha fatto naturalmente la spola con Tunisi, dove si stanno svolgendo la gran parte delle riprese del film di Tornatore. Lo incontriamo nel suo laboratorio di Corso Butera.


Tu sei giovane, e non hai quindi conosciuto la Bagheria degli anni ’40 e ’50: che impressioni hai ricavato dalla fedele ricostruzione che ne è stata fatta sul set di Ben Arous ?


Più volte ho avuto l’opportunità di guardare cartoline o vecchie foto di Bagheria, ma le mie emozioni sono state sempre controllate e misurate. Ritrovandomi sul set di Baaria a Tunisi ho vissuto qualcosa di inspiegabile: tutto quello che fino a quel momento avevo visto illustrato, adesso era lì. Ho potuto toccare, sentire la pietra dell’Aspra, percorrere le strade non ancora asfaltate, guardare ai balconi con le persiane verdi nell’attesa di vedere qualcuno affacciarsi. Tutto sembrava reale, e ancor di più, nel momento in cui gli attori, le comparse e tutti i lavoranti popolavano quello che , solo riduttivamente si sarebbe potuto definire un set.

Che clima si respira nel back stage?

Ogni mattina, come in una numerosa famiglia del sud, ci si riunisce per organizzare la giornata. E’ grande il desiderio di iniziare a lavorare anche se si è dormito solo poche ore. La volontà di ottenere il massimo risultato è forte. E’ impossibile non tener conto o non rimanere toccati dalla ricerca della perfezione, quasi maniacale, che il regista riesce a trasmettere indistintamente a tutti.
Nel clima di massima collaborazione e amicizia che si respira nel back stage desidero ricordare e ringraziare in modo speciale il mio capo reparto Giusi Bovino per tutti quello che mi insegna con professionalità ed umiltà, oltre che la mia attenta e affettuosa collega Samantha Mura.



Che Tornatore stai conoscendo come regista e come uomo?


Di Tornatore regista, non credo di poter dire niente di più di quanto è stato detto.
E’ un genio instancabile; penso non si staccherebbe mai dalla macchina da presa.
Sono certo che se nella vita mi si dovesse offrire un’altra opportunità di questo genere con un altro regista , sarebbe inevitabile fare il confronto, dopo avere lavorato con quello che viene considerato uno dei più grandi registi contemporanei.
Pretende tanto dai suoi collaboratori, ma dà anche tantissimo.
Non lo conosco molto come carattere e come uomo, una cosa però mi ha colpito; ed è l’attaccamento forte alla sua famiglia e alle sua terra di Sicilia e di Bagheria in particolare.

Cosa ti sta dando questa esperienza da un punto di vista professionale?

Mi sento come colui il quale sta preparando una valigia piena di esperienze pronta ad essere aperta alla prossima, mi auguro, opportunità lavorativa nel mondo del cinema.
Questo è un lavoro ben diverso da quello di negozio, cui sono abituato da anni: si agisce velocemente ( ogni giorno io e i miei colleghi pettiniamo in media 600-700 persone), le “clienti” sono incredibilmente meno esigenti ma le soddisfazioni sono molto grandi.Continuo ancora a sorprendermi ogni volta che, dopo avere fatto una pettinatura, vedo trasformata la testa sulla quale ho appena lavorato; una pettinatura muta velocemente, ora anni ’30, ora anni ‘40 o ’50, in base alle esigenze sceniche stabilite dal copione.


Come si comportano gli attori e le attrici del cast? Capricciosi, remissivi, o collaborativi?

Gli attori sono puntuali e collaborativi, estremamente disponibili e simpatici compagni di viaggio e di avventura. Io, per mia cultura e inclinazione considero le figurazioni e le comparse importanti, dal punto di vista umano e professionale, quanto gli attori protagonisti; e svolgo nei confronti di tutti la mia attività con la stessa professionalità e concentrazione, anche perché per la eccellente riuscita di un film, è tutto il complesso che deve funzionare.

Quando torni a Tunisi?

Riparto lunedì.


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