Traffico di cocaina dalla Colombia, arrivano le prime condanne

Traffico di cocaina dalla Colombia, arrivano le prime condanne

cronaca
Typography

Operazione "lampara" l'avevano codificata gli inquirenti, perchè il gergo era quello dei pescatori e dei commercianti di pesce: si parlava di gamberoni, sarde e cassette di pesce.

Ma la Squadra Mobile era riuscita a "decrittare" attraverso appostamenti e intercettazioni telefoniche invece il traffico di cocaina che proveniva dalla Colombia e che proprio a Santa Flavia aveva uno snodo importante per la presenza di un commerciante di un titolare di una azienda di commercio ittico  locale che facendosi schermo della propria attività faceva arrivare la cocaina dalla Spagna in aereo.

Giuseppe Lo Coco, detto Giò giò, 44 anni, flavese, condannato a sedici anni, per distogliere l'attenzione degli inquirenti aveva anche fornito soffiate, consentendo agli investigatori di ritrovare grandi quantità di droga legata ad altri traffici.

Come sedici anni di condanna ha avuto un altro degli imputati, Polo Liga, 44 anni, residente a Mazara, ma nipote del capomafia bagherese Pino Scaduto.

Lo Coco e Liga assieme a Paolo Lumia, mazarese con residenza in Spagna, e la cui posizione assieme a quella di altre imputati è stata stralciata, costiutiva la mente organizzativa del traffico che faceva passare la cocaina dalla Puglia e dalla Campania per poi approvvigionare i mercati di Palermo e della Sicilia.

Allora furono dodici le persone arrestate: quattro degli imputati hanno scelto il rito ordinario, e tra questi, Paolo Lumia, otto invece hano scelto l'abbreviato.

Queste le condanne inflitte agli altri sei accusati: ai due palermitani Daniele Lauria, 40 anni, e Giuseppe Torregrossa, 33 anni titolare di un pub alla Magione, dieci anni ciascuno.

Sedici anni per il mazarese Francesco Dado, mazarese, gestore di un lido alla Tonnarella.

Altri tre condannati sono i fratelli Lucio e Pasquale Annunziata, napoletani residenti in Puglia , che hanno avuto comminati otto anni ciascuno, e il pugliese Michele Fiore, condannato a quattordici anni.