Attualità

Il consigliere provinciale Bartolo Di Salvo ha aperto il suo intervento con una citazione tratta da “Diario Notturno” di Ennio Flaiano.

Anche io voglio iniziare la mia risposta con una citazione adeguata al nostro caso.

Traggo dal diritto romano il principio: "Summum ius, summa iniura”, non c’è nulla di più ingiusto che trattare in modo uguale ciò che non è uguale.

E’ ovvio che sarebbe auspicabile venire, indistintamente, incontro alle esigenze dei ragazzi disabili e delle loro famiglie a prescindere dal reddito.

Ma è evidente che questo oggi non è più possibile perché i tagli alle risorse e la loro assoluta limitatezza è determinata da cause che non dipendono dall’Ente Locale.

Nell’intervista, da me rilasciata, ai media intendevo sottolineare che in una situazione di gravissima emergenza economica è necessario compiere delle scelte utilizzando criteri di equità.

In questi casi l’equità vuole che, per ragioni sociali e economiche, si aiuti il più debole tra i deboli.

Per questo sono convinto che quando è necessario bisogna introdurre dei criteri che permettano di intervenire, laddove la sofferenza è maggiore.

E’ questo il compito di colui che amministra.

Individuare con precisione le posizioni e i bisogni di tutti e dare ad ognuno quanto è opportuno e giusto.

Così almeno la pensavano i nostri padri latini.

E’ assolutamente inaccettabile la definizione del consigliere Di Salvo di “uomo piccolino” che palesemente denuncia la volontà di aprire una polemica immotivata e pretestuosa.

Non si accorge, infatti, Di Salvo di quanto illogica sia la sua descrizione delle problematiche devastanti che la presenza di un disabile provoca in una famiglia, qualunque essa sia: sia del Re che dell’ultimo dei servi della gleba.

Ciò significa che si deve erogare a tutti lo stesso servizio?

Il sottoscritto docente di sostegno da moltissimi anni è impegnato attraverso un’associazione per l’integrazione dei ragazzi disabili anche nel mondo del lavoro, e vive quotidianamente le problematiche che affrontano i disabili e le loro famiglie.

Il mio impegno non nasce oggi, e pertanto la ricerca di una soluzione al problema sarà ancora più forte.

P.S. Mi aspetto proposte costruttive e non offese gratuite che rischiano di delineare la personalità di chi le fa e non di chi le riceve.

Assessore pro – tempore alle Politiche Sociali del Comune di Bagheria
Prof. Sergio Martorana

 

Circa il problema del randagismo a Bagheria, con riferimento al servizio giornalistico trasmesso a Striscia, ritengo potevano essere sottolineati con più forte incisività due aspetti:

da un lato, come il dott. G. Mattei, con la sua Associazione, si sia fatto ‘onorabilmente’ carico della gestione in grandissima parte anche economica di un tale indispensabile servizio, con ovvii debiti da onorare e conseguente impossibilità di continuare se non col finanziamento del Comune;

dall’altra parte, come nulla sia stato portato avanti, in particolare e a partire dalla passata Amministrazione, per sistemare adeguatamente questa questione di pubblico interesse, malgrado lo stesso Comune avesse individuato in un bene confiscato e consegnato (a Bagheria) nel 2004 (come da scheda n.12 nel sito del Comune alla voce Gestione Beni Confiscati), il luogo per un canile, appunto, comunale.

Certo, vi sono problemi giudiziali in corso, trattandosi di terreni e immobili a proprietà indivise.

Ciò, però, non avrebbe dovuto e non deve escludere che non si verifichino, trattandone pubblicamente e nelle sedi opportune, altre possibilità tra i molti altri terreni confiscati.

Sicuro che l’unica cosa che si riesce a fare è quella di predisporsi a impegnare (sprecare?) soldi pubblici, in questo caso per cercare il terreno, e chissà... non pestare.... calli?

Tornando al servizio televisivo, ciò che a mio avviso è mancato è stato un esplicito riferimento- e il sindaco avrebbe potuto e con una certa positiva ricaduta …!- ai beni confiscati, se non altro con riferimento alla stessa scheda citata, e alle problematiche collegate.

Per una qualche riserva di prudenza ?
Probabilmente, anche se mi andrebbe di escluderlo, ritengo di sì: mafiosi e annessa questione dei beni confiscati non possono, legittimamente e in generale, non far temere chiunque per la propria incolumità e quella dei familiari.

Però, sarebbe auspicabile che da parte di tanti (compreso chi scrive), a qualsivoglia titolo, ma a maggior ragione da parte del Sindaco per la sua carica istituzionale, si possa sempre cogliere l’occasione per ‘gridare’ ai quattro venti quanto possa riguardare l’impegno per l’impiego dei beni confiscati.

Il Sindaco potrebbe (dovrebbe?) fare in maniera circostanziata un riferimento al bene confiscato sopra indicato e a quanto altro si sarà cercato di predisporre in alternativa al semplice ricorso …. al bando.

E, in aggiunta a questa “provocazione”, sarebbe auspicabile e significativo che già dalla prossima ricorrenza del 23 Maggio (strage Falcone), si mettesse in atto, come da qualche parte altre volte indicato, una procedura di periodica informazione pubblica, trasparente ed esauriente, su ciascuno dei beni confiscati nel contesto dell’intero patrimonio comunale, anch’esso da far ‘conoscere’ più dettagliatamente, perché di noi tutti bagheresi.

Tommaso Impellitteri
 

E' andato in onda venerdì sera il servizio di "Striscia la notizia" sul randagismo a Bagheria girato circa tre settimane fa.

Niente di che: immagini che certificano la gravità di un problema che ogni società che si ritenga appena civile ha il dovere di affrontare, l'impegno e i sacrifici che i volontari dell'ASVA mettono per gestire il canile dove ospitano un centinaio di animali.

Poi l''intervista al sindaco Lo Meo affiancato da Pietro Tornatore, che ha spiegato che il finanziamento è stato notificato al Comune nell'ottobre del 2010, e il tentativo che si sta facendo per il reperimento di un'area idonea dove possa essere realizzata l'opera.

Le due aree nell'immediata disponibilità del Comune - ha detto Lo Meo - che sono due aree confiscate alla mafia per motivi diversi sono inutilizzabili, per la vicinanza al centro abitato nel primo caso, per la difficoltà di accesso nel secondo caso e la presenza di "comproprietari".

Il sindaco ha informato quindi che è stato pubblicato un bando per l'acquisto di un'area idonea dove localizzare l'opera.

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A chiusura dell'intervista il giornalista  Edoardo Stoppa ha fatto un presunto scoop: ha mostrato un foglio in cui la somma destinata all'area del canile risultava in entrata + 80.000 euro, e in uscita - 80.000 euro, lasciando intendere che la somma sia stata arbitrariamente stornata.

In realtà non si tratta di uno "storno", anche perchè siccome la somma risulta impegnata ma non spesa, è per questo che "esce" dal capitolo a fine anno, ma "rientra" nel nuovo bilancio dell'anno successivo.

Non è possibile infatti uno "storno" di questo finanziamento di 80.000 euro, perchè chi ha pratica di contabilità pubblica sa bene che un finanziamento " a destinazione vincolata", come è la somma in questione, non può essere nè impegnata nè spesa per altra finalità; può essere nella peggiore delle ipotesi e dopo un certo periodo rimandato all'Ente finanziatore.

Non solo ma gli "storni" e gli "impingui" possono essere votati solo dal consiglio comunale, cosa che nel caso in questione non è sinora avvenuta.

Il problema vero è che in considerazione della quota che dovrà essere impiegata per l'acquisto dell'area (si pensa 30.000 euro) che deve peraltro rispondere a ben determinati requisiti, il finanziamento si ridurrà; per cui per la completa realizzazione dell'opera la somma residua dovrà essere integrata o con fondi comunali o con altro finanziamento.

 

VAI AL VIDEO DELLA PUNTATA DI STRISCIA 

La leggerezza dell’anima è riuscita ad annullare le distanze, ed abbattere le barriere, a rendere tutto così cosmico e così vicino.

Sabato mattina la dura realtà si è presentata agli occhi di tutti gli amici di Patrizia, cruda, forte, amara ma vera, come vero era il tuo sorriso!

Un angoscia ha posseduto il cuore di tutti noi bagheresi interrogandoci “Ed adesso cosa si fa?”, noi qui nella nostra Bagheria e tu li in terra di Germania.

Avevamo tutti voglia di starti accanto di contemplare per l’ultima volta di tuo dolce viso e pregare sulle tue mortali spoglie, dopo quei lunghi momenti iniziali ci è corso in aiuto un pensiero di Sant’Agostino “L’assenza non è assenza, abbiate fede, colui che non vedete è con voi”, e poi “Non uscire fuori, rientra in te stesso: nell’interiorità dell’uomo che abita la verità”.

Di colpo ti ho sentito come accanto a noi, dentro i nostri cuori, la leggerezza della tua anima ci ha raggiunto in un batter d’occhio.

Ho sentito Sandra, la custode del tuo dolore della tua sofferenza terrena, ho pianto!

Le lacrime continuavano ad andar giù per il mio viso senza che io volessi.

Sandra, la tua cara mamma, ti ha accompagnato con amore in quest’ultimo scorcio di vita, ha saputo sapientemente filtrare le nostre domande e le nostre angosce sul tuo stato di salute.

Volevamo noi tutti che abbiamo avuto la fortuna di lavorare al tuo fianco rivederti a Bagheria per poter prendere quei nostri indimenticabili caffè in ufficio.

Patrizia, non potrò mai dimenticare il nostro primo incontro durante la sindacatura dell’Avvocato Valentino che ti volle in quel delicato ufficio, ti avvicinasti a me e mi dicesti “Posso esserle d’aiuto”, quel giorno mi sentivo così spaesato ed inesperto come uno scolaro al primo giorno di scuola, quel tuo volto umano e sincero mi rassicurò e dentro di me pensavo che in questo mondo ancora esistono persone attente alle difficoltà altrui.

Da quel giorno cominciò un bel rapporto di amicizia.

Cara Patrizia, ci hai insegnato a saper soffrire nel dolore guardando la vita in modo positivo, senza mai abbatterti con coraggio, determinazione, ma soprattutto nel “silenzio” della tua anima.

La tua storia d’amore, tormentata ma vera, con Filippo ti ha regalato forse un momento troppo breve di felicità, perché tu meritavi di raccogliere molto di più da questa breve parentesi nel mondo.

Una storia di vita che è valsa la pena di vivere!
Potrò più chiamare in ufficio?
Potrò far finta che non ci sei più?
A chi racconterò gli aneddoti e tutte le storpiature dei nome che ascoltavo?
A chi chiederò dell’umore dei miei concittadini?
Con chi dividerò la colazione?

Tutto questo non lascia nello sconforto solo me, ma tutte quelle persone che ti hanno voluto bene, e sono tantissime.

Ricordo il giorno che arrivai da Sindaco e conscio dei miei limiti mi dicesti: “Sono sicura che con la tua ironia e la tua volontà riuscirai a dare il meglio di te…..!”, non ero sicuro da dove si dovesse iniziare, ma certamente riconfermai l’intero staff che mi affiancò da Assessore, ed anzi vi complicai la vita con altri incarichi!

altChe fortuna ho avuto in tutti questi anni di Amministratore di averti conosciuto ed indiscutibilmente averti avuta come mia collaboratrice-amica!

Non si può far finta di niente, e questa è una mia debolezza come lo sono ancora queste lacrime che accompagnano il mio cuore e la penna mentre provo trasferire sulla carta un tuo ricordo.
Nessuno scritto potrà mai eguagliare la dolcezza del tuo sorriso, la tua riservatezza, la tua umiltà, la tua serenità d’animo, in una sola parole Patrizia!

E vivo in me con orgoglio il regalo che abbiamo fatto al tuo papà Enzo, nella cerimonia di consegna della collezione di dischi donata al Comune di Bagheria, perché anche con mio orgoglio abbiamo regalato ad un genitore che vi amava un momento di felicità ricco di emozioni “familiari”.

Dentro il mio cuore rimarrà vivo il giorno dell’addio all’esperienza di Sindaco, le tue lacrime, il tuo abbraccio ma anche e soprattutto il tuo sorriso!

Le tue lacrime e quelle di Sandra, sono il regalo più bello che un padre possa sperare di avere dai propri figli, ed essere stato li con te per me rimane scolpito nel cuore e nella mente!

La leggerezza dell’anima è riuscita a farci incontrare con te lunedì scorso, sai Patrizia, c’erano proprio tutti e chi non era potuto venire era presente con l’animo e col cuore; gente che ti è stata accanto a scuola, nel lavoro, nella tua vita privata, hanno voluto contribuire a far partire sulle onde dell’amore un messaggio forte e chiaro: “Ti vogliamo bene”.

Oggi Bagheria perde una grande donna, una persona schiva ai riflettori della notorietà perché non ha mai avuto bisogno di dimostrare il suo valore a nessuno, perché il suo valore aggiunto alla vita è stata la semplicità con la quale affrontava le asperità e le amarezze del vivere quotidiano.

Ti voglio bene Patrizia e dall’alto della tua vetta non farci mai mancare il tuo sorriso e le tue preghiere.

Con affetto profondo ed immutato, la leggerezza dell’anima ci unisce!

Ciao Patry

                              

                                                                                                                Biagio Sciortino

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