Attualità

La delicatezza del momento politico a Bagheria mi induce a compiere un passo importante che trova ragion d’essere nel dibattito che si sta sviluppando tra i partiti del centro moderato.

Ma a convincermi a tornare all’U.D.C., e non ho motivo di tacerlo, è stata la mia vicinanza con l’on. Nino Dina, di cui ho avuto modo di conoscere e apprezzare nel passato le doti umane e politiche e più di recente la coerenza di una storia.

In queste settimane la mia interlocuzione è avvenuta non solo con l’on. Nino Dina, la cui scelta mi ha profondamente influenzato, ma anche con le istanze provinciali del partito, che mi hanno convinto che era arrivato il momento di mettersi alle spalle la fase degli indugi

La mia scelta giunge a conclusione di un percorso condiviso nel partito con il segretario provinciale on. Totò Lentini ed è stata altresì apprezzata dal coordinatore regionale sen. Giampiero D’Alia.

Sono portato a pensare, e questo rafforza il mio convincimento, che il mio gesto incoraggerà altri amici, consiglieri comunali e non , di Bagheria e non, a seguirmi sulla strada che ho intrapreso ed a condividere con me l’approdo finale nell’U.D.C. di Pierferdinando Casini.
 

Oramai le esternazioni del Sindaco Lo Meo relative agli impiegati amministrativi del COINRES sono all’ordine del giorno. Sembra che il dott. Lo Meo sia ossessionato da questo argomento. Speriamo solo che gli “amministrativi” del COINRES non gli appaiano anche in sogno.

E’ inutile girarci attorno… Il MOSTRO DALLE SETTE TESTE (così lo ha definito il Sindaco) si sconfigge eliminandone solo una: gli amministrativi. Le altre teste si possono sopportare!

Tante sono le dichiarazioni del primo cittadino che ci riguardano.

Tuttavia, l’ultima in ordine cronologico, “merita” particolare attenzione. Di seguito riportiamo testualmente le parole pronunciate dal Sindaco in merito al futuro lavorativo degli scriventi:

“ Gli amministrativi possono riconvertirsi. Se gli amministrativi si riconvertono e vanno a raccogliere l’immondizia noi assicureremo i livelli occupazionali, altrimenti non abbiamo nulla da fare” .

Alla luce delle predette dichiarazioni una domanda sorge spontanea: E’possibile che un sindaco chiamato ad amministrare una città di circa 60.000 abitanti esprima opinioni (o meglio imponga soluzioni) senza averne prima valutato il fondamento giuridico?

Non vogliamo certo disprezzare il titolo di studio del dott. Lo Meo - ce ne guarderemo bene dal farlo - tuttavia abbiamo l’impressione che quest’ultimo conosca soltanto il diritto agrario dimenticando che il DIRITTO è costituito da tante discipline giuridiche e dettati normativi.

Ci spieghi il dott. Lo Meo secondo quale disciplina giuridica, o dettato normativo, un lavoratore che ha stipulato una determinata tipologia di contratto con determinate qualifiche professionali debba “riconvertirsi” in senso peggiorativo per meritare il sacrosanto diritto alla retribuzione e, ancor prima, al posto di lavoro.
Egr. Sindaco l’attività svolta dai nostri colleghi con qualifica di operatore ecologico merita profondo rispetto.

I colleghi addetti al servizio di raccolta dei rifiuti espletano, con grande dignità, un lavoro durissimo e meritano grande considerazione da parte degli scriventi e dell’intera collettività. Tanto premesso, riteniamo assolutamente privo di fondamento giuridico quanto da Lei prospettato (Diritto sindacale compreso).

Ciò nonostante alcuni di noi si dichiarano pronti a “riconvertirsi”, ma ad una condizione. . . che Lei, Egr. Sig. Sindaco, ci preceda in questa opera di riconversione.
Ci dica il dott. Lo Meo (come vede, nonostante tutto, noi continuiamo ad utilizzare il suo titolo accademico) se non è possibile pagare gente che lavora in ufficio come mai diventa possibile pagare la stessa gente qualora decidesse di riconvertirsi???

I soldi ci sono o non ci sono? Devono forse essere dirottati altrove? Forse ci siamo persi qualche passaggio?

Dalla sopra citata intervista apprendiamo che da qualche tempo, in virtù delle posizioni da Lei adottate in tema di rifiuti, è costretto a non utilizzare più il motorino per i suoi spostamenti e che necessita, addirittura, (almeno così ci è parso di capire) della scorta per salvaguardare la sua incolumità.

Questa circostanza ci lascia sbigottiti!!! Sorge spontaneo chiedersi: Se, allo stato attuale, gli unici ad essere penalizzati in tutta questa situazione (e per sua esclusiva volontà) sono gli ”amministrativi”(cioè gli scriventi), per quale motivo si è dovuto munire di una scorta?

Crede forse che il nostro livello di inciviltà sia tale da indurci ad inveire contro la sua persona? Ha forse ricevuto minacce dagli impiegati amministrativi del Coinres? Se così è denunci il tutto all’autorità giudiziaria.

Se le sue paure derivano da eventuali dissennate nostre reazioni, stia più che tranquillo.

Riprenda pure ad utilizzare il suo simpaticissimo motorino anche perché “l’auto blu” ( nel caso di specie grigia) ha un costo che i bagheresi, prima o poi, saranno chiamati a pagare (anche attraverso il maggiore introito derivante dalla TARSU).

Un ultima considerazione: nella predetta intervista il dott. Lo Meo sempre testualmente afferma:

“Noi, per esempio, questo mese avremo serie difficoltà a pagare gli operatori ecologici perché (gli amministrativi) non ci vogliono dare le buste paga. E sapete perché non ci vogliono dare le buste paga? Perchè vogliono le spettanze arretrate”.

Ma come Sig. Sindaco, è da settimane che continua a dirci che non facciamo nulla e poi si contraddice da solo? Non penserà mica che le buste paga si compilino da sole? Certo, forse ha ragione Lei!!!

Le buste paga si predispongono da sole…. ovviamente, sempre dopo che le presenze degli operatori si controllano e caricano nell’apposito data-base ancora una volta da sole…. e sempre dopo che il “sig. nulla facente” abbia verificato le ferie, le malattie, i riposi compensativi, avviato le eventuali pratiche di infortunio ecc. ecc…

E’ logico rimanere sgomenti se gli amministrativi rivendicano lo stipendio.

Tutto si realizza da solo. Perché, dunque, rivendicare lo stipendio?

E’ proprio così. Gli amministrativi del COINRES non vanno pagati perché, nel paese di pinocchio  ( nessuna allusione alla splendida città di Bagheria) in cui vive il dott. Lo Meo, le pratiche amministrative (che, si badi bene, non sono solo quelle che determinano la corretta compilazione delle buste paga) si espletano da sole, come per magia!!!

E’ normale che il sindaco dica, con l’innocenza di un bambino (fa quasi tenerezza): “E sapete perché non ci vogliono dare le buste paga? Perché vogliono le spettanze arretrate”. “Viri tu chi cose…”

Lasciamo ogni ulteriore commento all’opinione pubblica.

E per finire una curiosità: stando al “dictat” sindacale non solo non percepiremo gli stipendi arretrati ma possiamo dimenticarci anche quelli futuri. E la TARSU aumentata del 100% come la paghiamo?
Chiederemo aiuto agli dei!!!

Stiano attenti gli impiegati comunali. Non si sa mai. Magari nel paese di pinocchio, anche al Comune le pratiche cominceranno ad espletarsi da sole.

E’ bene ribadire un concetto. Le cose per bene vanno certamente fatte. Tuttavia, bisogna saperle fare!!!

Post Scriptum

Ci piacerebbe conoscere il pensiero della classe politica locale al riguardo.

Ci piacerebbe conoscere il parere dei sig.ri Assessori (almeno quelli che resistono ancora), del Presidente del Consiglio e dei sig.ri consiglieri.

La pensano tutti come il primo cittadino? Siamo “parassiti della società” anche per loro?

Anche per loro, gente che lavora per la pubblica amministrazione da decenni deve “riconvertirsi” per meritare il titolo di “lavoratore che lavora veramente” piuttosto che essere un imboscato?

C’è qualcuno che prende le distanze dalle dichiarazioni imperative del dott. Lo Meo? Esiste qualche altra corrente di pensiero?

Ringraziamo anticipatamente chiunque vorrà risponderci.

Non c’è nulla da temere…. A Bagheria regna ancora la democrazia (oppure no???).

In questa nota abbiamo volutamente utilizzato una sottile ironia da non interpretare come mancanza di rispetto ma come un semplice tentativo di sdrammatizzare una situazione giunta al limite del collasso.

Gli impiegati amministrativi del COINRES

 

Una ricerca del Distretto Socio-sanitario 39 traccia il profilo dei ragazzi tra i 14 e i 24 anni e per la prima volta censisce gli enti che operano nel Terzo Settore
È un quadro complesso, ricco di elementi di riflessione e analisi, quello che emerge dall’Indagine sulla condizione giovanile nel territorio di Bagheria, Casteldaccia, Altavilla Milicia e Ficarazzi.

La ricerca - realizzata dal Centro Servizi distrettuale e dall’Osservatorio Permanente sulla condizione giovanile nell’ambito dell’azione del Piano di Zona del Distretto Socio-sanitario 39 rivolta a Minori, Giovani e Famiglie - traccia un quadro degli stili di vita, i bisogni e le aspettative dei giovani sulla base di un sondaggio effettuato nel corso del 2011 su un campione rappresentativo di età compresa tra i 14 e i 24 anni.

A realizzare l’indagine è stato un staff di esperti formato da Daniela Di Bernardo, Claudia Foresta, Antonella Gagliano, Rosario Pecoraro, Vania Di Fiore e Flaminia Tribuna, con il coordinamento di Leonardo Alagna.

Ben 400 i questionari somministrati - in gran parte nelle scuole superiori, ma anche nei principali luoghi di ritrovo – suddividendo il campione in due fasce (14-18 anni, maggiormente rappresentata, e 19-24 anni) e in base al comune di provenienza.

A emergere è un contesto in mutazione, soprattutto nelle relazioni dei giovani con coetanei e adulti – nel primo caso sempre più facili e mediate da sms e social network, nel secondo caso più complesse e deboli – ma anche su temi cardine quali le ambizioni di lavoro (sempre più orientate verso settori dinamici quali la moda, lo spettacolo e il turismo) o importanti dati statistici relativi, ad esempio, alla diffusione dell’accesso a un pc (presente oggi nelle case del 95,62% degli intervistati) e alla rete (92,78%).

Ma si tratta comunque di un contesto eterogeneo, in alcuni casi anche molto diverso da Comune a Comune nonostante i pochissimi chilometri di distanza, in cui fanno eccezione alcuni elementi condivisi come l’incertezza profonda sul futuro, l’incubo del precariato, l’idea di uno scarso livello di meritocrazia presente nel Paese.

Opinioni, quest’ultime, che accomunano la stragrande maggioranza dei giovani intervistati.

Secondo il sociologo e coordinatore del progetto, Leonardo Alagna, “l’indagine ha fornito un quadro sufficientemente completo delle problematiche e delle esigenze di questa importante fascia di popolazione, mettendo le Amministrazioni nelle condizioni di operare scelte consapevoli per costruire percorsi e iniziative”.

Ma la ricerca non si ferma alla sola indagine sulla condizione giovanile.

Per la prima volta, infatti, fornisce una mappa completa degli enti del Terzo settore attivi nel territorio, un vero e proprio censimento delle diverse realtà esistenti e che da oggi sarà a disposizione di tutti gli operatori sociali sul sito web del Distretto, corredato da indirizzi, recapiti telefonici e nomi dei referenti.

Dallo stesso momento della pubblicazione partirà il lavoro di aggiornamento continuo, con l’inserimento degli enti nati di recente o che non è stato possibile individuare, oltre che con la verifica continua dei dati già presenti.

“Uno strumento destinato a diventare indispensabile per le Amministrazioni e tutti gli operatori sociali” – così lo definisce il presidente del Comitato dei Sindaci del Distretto 39, Vincenzo Lo Meo, specialmente in un’ottica di rete a cui si ispirano ormai da alcuni anni le Politiche sociali.

 

Staff Comunicazione
Distretto Socio Sanitario 39
www.distrettosociosanitario39.it

 

I mutamenti in atto all’interno dell’attuale settore turistico, fanno intravedere l’inizio di una nuova fase evolutiva.

Il “turismo di massa”, caratterizzato da standardizzazione, concentrazione e grandi numeri, sta cedendo il passo ad un turismo cosiddetto di esperienza, basato sulla conoscenza, l’interazione, il confronto e l’esplorazione.

Per cogliere le opportunità che la domanda dei flussi turistici internazionali produrranno nei prossimi anni, occorre effettuare un deciso cambio di strategia complessiva: le singole realtà locali, infatti, non possono considerarsi più in grado di declinare alle diverse richieste per un territorio che sia appetibile, competitivo ed attrattivo sul mercato turistico.

Per le ragioni addotte, ritengo che occorra, un contenitore territoriale-geografico, un’area programma che proponga una variegata offerta turistica: dal turismo culturale al turismo storico-archeologico,da quello architettonico a quello eno-gastronomico, e ancora rurale, naturalistico, ambientale, sportivo e religioso per giungere, infine, all’offerta “classica” sole-mare.

Contenitori ad hoc che vengono identificati per l’appunto nei “Distretti Turistici Integrati”, intesi, nel panorama dell’impresa turistica, come il nuovo modello organizzativoindispensabile al recupero della competitività.

Il Distretto Turistico Integrato Palermo-Costa Normanna è un sistema di destinazione turistica, progettato come contesto ricettivo e ambientale omogeneo e integrato.

Al suo interno comprende, in un raggio di circa 60-100 km, infrastrutture, beni culturali e artistici, ristorazione tipica, attrazioni a tema, prodotti caratteristici dell’artigianato e dell’agricoltura locale.

Un territorio a fortissima connotazione identitaria come quello sopraindicato, dall’inestimabile patrimonio storico-artistico di beni architettonici, archeologici, di bellezze naturali ed ambientali, di colori, di sapori, di odori, dalla fiorente tradizione gastronomica, con un artigianato di pregio ed un’agricoltura di qualità,.

Questi sono tutti elementi essenziali per il rilancio dell’area geografica ad elevato potenziale di sviluppo turistico, per l’attrazione di significativi flussi turistici nazionali e internazionali, oltre che la creazione di nuova occupazione e l’aumento del prodotto interno lordo delle aree interessate, dove il Comune di Santa Flavia, con le sue notevoli attrazioni turistiche potrà giocare un ruolo da protagonista.

Il Distretto, formato da soggetti pubblici e privati, si propone in questo modo come nuova forma di aggregazione territoriale, potenzialmente capace di coagulare ed irrobustire tutte le vocazioni, le risorse, le dotazioni ed i servizi turistici espressi dall’area di riferimento.

Il Distretto supporta, inoltre, la destagionalizzazione dei flussi attraverso variegati percorsi culturali e tematici, come eventi e manifestazioni, volti alla promozione del territorio ed attivabili tutto l’anno.

Condizioni quest’ultime che, naturalmente, prevedono un cuore operativo e gestionale destinato a coordinare interventi di marketing e propaganda territoriale.

Non ultimo per importanza, è datadall’opportunità di disporre di un ampio ventaglio di capacità per accrescere la produttività: agevolazioni nell’accesso a strumenti e personale specializzati, accesso all’informazione (soprattutto attraverso l’ausilio della telematica), complementarità tra i partecipanti, accesso alle istituzioni ed ai beni pubblici, misurazione di performance comparata, capacità innovativa.

Il piano turistico triennale del Distretto Palermo-Costa Normanna, sottoposto alla valutazione dell’Assessorato Regionale, considera, quali imprescindibili condizioni per lo sviluppo:
• costruire e sviluppare il senso di appartenenza;
• rafforzare un’immagine il più possibile unitaria;
• favorire l’orientamento alla partnership ed alla fiducia reciproca;
• incentivare e mantenere visioni di lungo termine;
• assicurare omogeneità dell’offerta ed al tempo stesso potenziarla;
• garantire la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali, culturali, storico-scientifiche e delle tradizioni locali;
• assicurare la crescita delle risorse professionali;
• organizzare occasioni di incontro tra offerta e domanda (per es. fiere, expo, rassegne);
• gestire le relazioni con l’Enit e le altre istituzioni di settore e dare priorità alla commercializzazione in ottica manageriale.

La scommessa è quella di un coinvolgimento efficace di energie e risorse finanziarie private per lo sviluppo locale, volano per il decollo di un settore foriero di effetti virtuosi sull’intero sistema economico siciliano.

In questo senso, ritengo che il Distretto, che nasce come turistico, rappresenta un contrappeso dinamico e flessibile rispetto ai livelli di governo pubblici del turismo dislocati sul territorio (Comuni, Province, Regione), e perciò capace, nella visione del legislatore, di adattarsi con celerità a nuove e mutate esigenze.

Per raggiungere questo obbiettivo, ritengo che il Distretto Turistico Palermo-Costa Normanna non debba diventare un nuovo livello di governo del settore, quindi, non deve correre il rischio di generare nuove burocrazie, nuovi uffici, cioè nuove rigidità organizzative, pertanto, nella mia funzione di componente del Consiglio di Amministrazione, mi adopererò affinché si ottimizzino le risorse pubbliche che affluiranno al Distretto e mi opporrò ad iniziative che comportino costi di funzionamento elevati e spreco di risorse.

A tal proposito, ritengo che sarebbe utile mutuare il meglio dell’esperienza recente fra i progetti integrati territoriali, garantendo maggiore elasticità agli strumenti di governance locale del turismo: solo così, infatti, la riforma potrà consentire un nuovo salto di qualità per il sistema turistico siciliano.

Antonio Napoli – Sindaco di Santa Flavia
 

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