Un segno dei tempi: si torna al furto di limoni

Un segno dei tempi: si torna al furto di limoni

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E' una breve ed estemporanea  riflessione la nostra che parte da un breve notizia di cronaca che diamo qui accanto, e che vuole sottolineare quanto sia contraddittoria e complicata l'epoca nostra: le notizie di cronaca minuta ci restituiscono ogni giorno assieme ai furti dei moderni  i phone, consumati spesso da adolescenti, un reato antico almeno dalle nostre parti: il furto di limoni.

Era un reato questo 40-50 anni fa diffuso e rischioso: se pensiamo che tra la fine degli anni '50 e i primi degli anni '60 il costo dei verdelli sfiorò le 200 lire al chilo, e che la paga giornaliera di un bracciante era di 1200 lire, è facile fare due conti e cioè che con un solo paniere di limoni raccolti si pagava già la giornata del bracciante, quando al tempo la Fiat 500 appena arrivata sul mercato costava 450.000 lire;  si capisce bene quindi come rubare limoni, fosse un reato ad alta redditività.

Il termine 'saccunaru' che viene proprio da lì, dal fatto cioè che nottetempo uno pratico del mestiere in mezz'ora più o meno fosse in grado di riempire un sacco che poteva arrivare a pesare anche quaranta chili, e che poteva rendeva al mercato nero sino a cinquemila lire; si pensi altresì che la gran parte degli agrumeti non erano ben recintati, e che quindi l'accesso era relativamente comodo.

Si caricavano i sacchi su bici o sui motom e via ! ed in un'ora di 'lavoro' si guadagnava quanto a lavorare onestamente sarebbe occorso una settimana.

A vigilare sulle contrade di campagna erano le cosiddette guardie campestri, antesignani degli Istituti di vigilanza privata, che 'ca scupetta 'ncucciata' in spalla facevano ( oavrebbero dovuto fare la ronda) la ronda. Sulla figura, la natura e e sui molteplici ruoli che avevano le guardie campestri si potrebbe scrivere un libro.

Poi via via verso la fine degli anni '70 quando il prezzo degli agrumi scese sino  a  20 lire al chilo, il furto di limoni scomparve, appunto perchè 'improduttivo'

Oggi i limoni li troviamo sulle bancarelle ad un euro, quindi un prezzo remunerativo rispetto all'investimento.

Era un lavoro rischioso però: i campagnuoli erano  'frarici' come si suole dire, e capivano subito se mancavano limoni dalle piante e da mille indizi intuivano se qualcuno era entrato nel loro fondo e aveva 'sacchiato', anche se chi sacchiava era anche lui, a modo suo, un professionista: rubava 'nno carricatu e distribuiva su diversi alberi il prelievo del frutto per ingannare l'occhio del contadino.

Talvolta inopinatamente il ladro era proprio il proprietario confinante che non resisteva alla tentazione di arrotondare i propri introiti con i sacrifici del vicino.

Non erano quindi pochi i contadini che nel periodo in cui il frutto era maturo ed era vicino alla raccolta dormivano in campagna, anche all'aperto, per proteggere l'oro verde, magari imbracciando una doppietta, così tanto per far capire eventualmente l'antifona.