A fuoco stanotte la macchina della moglie del sindaco Sciortino

A fuoco stanotte la macchina della moglie del sindaco Sciortino

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Il gravissimo fatto è avvenuto intorno alle 1.30 di questa notte: l’auto, una Hiunday Atos, era posteggiata proprio di fronte alla abitazione del sindaco in Via Puccini che fa angolo con Via Monsignor Arena.
La moglie del sindaco, Lia D'Amico, è stata svegliata intorno a quell’ora dai vicini che avevano notato le fiamme: sono stati chiamati subito i pompieri
che hanno immediatamente spento l'incendio: la macchina è rimasta visibilmente danneggiata nella parte anteriore destra e nella fiancata destra.

Sono stati subito avvisati i carabinieri che hanno avviato le indagini assieme agli esperti della scientifica che hanno effettuato i rilievi.
I carabinieri in un comunicato sostengono che non hanno ritrovato elementi utili a far pensare ad un incendio doloso, anche se
qualcuno tra i primi accorsi avrebbe notato tracce inconfondibili di benzina..
L'episodio arriva dopo una serie di gesti intimidatori a carico di consiglieri e rappresentanti delle istituzioni.

Un paio di mesi fa era stata data alle fiamme l'auto del consigliere Francesco Lima,
e qualche giorno fa è stata danneggiata la tomba del padre del consigliere Giuseppe Cangialosi del PDL.
Stamattina, in Via Puccini a manifestare solidarietà alla moglie del sindaco, c'era quasi tutta la giunta, e tanti consiglieri comunali.

Il sindaco attualmente negli USA per partecipare alla laurea di una nipote, rientrerà nella mattinata di martedì prossimo.

Difficile individuare le origini del gravissimo fatto intimidatorio e i probabili autori: sono tante le attività di un sindaco e gli atti che adotta nello svolgimento delle proprie funzioni che possono collidere con interessi piccoli e grandi.
Sarebbe pertanto sbagliato esercitarsi con ipotesi, che non hanno riscontro nei fatti.
L'unica cosa che si può dire è che negli utlimi mesi l'atmosfera politica è diventata pesante, ed i conflitti sociali più vistosi.
C'è un precedente: nel 1999 anche l'auto dell'allora sindaco Giovanni Valentino venne data alle fiamme: furono una dozzina in quell'anno nel giro di pochi mesi le auto di amministratori o comunque di esponenti della politica che vennero incendiate.
Fu in quel contesto che maturò il secondo scioglimento anticipato del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, anche se si era a poche settimane dal voto.
Questo clima, comunque, non lascia presagire niente di buono per il futuro.