La Sanità e la tutela della salute degli abitanti del comprensorio bagherese - di M. Balistreri

La Sanità e la tutela della salute degli abitanti del comprensorio bagherese - di M. Balistreri

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Le morti, per certi versi inspiegabile e misteriose, di due giovani bagheresi a distanza ravvicinata hanno portato lutto e dolore nelle famiglie d'appartenenza e sconcerto tra i cittadini bagheresi. Questo ha indotto una seria riflessione e aperto un dibattito in ordine alle prospettive relative all'efficienza ed alla razionalizzazione delle strutture sanitarie nel nostro comprensorio.

A fronte di una popolazione di circa 100.000 persone (il bacino d'utenza del distretto socio-sanitario bagherese) ci ritroviamo oltre una Guardia Medica (con 12.000 interventi annui) sottodimensionata in termini di personale medico rispetto alla popolazione del bacino d'utenza; un P.T.E. (Punto Territoriale d'Emergenza, conosciuto comunemente come Pronto Soccorso) inadeguato rispetto ai 13.000 interventi che si trova ad operare in un anno, che lo connotano come un presidio fondamentale di primo intervento, che andrebbe sicuramente potenziato in termini di risorse umane, infrastrutturali e strumentali.

E' legittimo chiedersi che prospettive si aprono per la Sanità e la tutela della salute degli abitanti del comprensorio bagherese alla luce delle nuove indicazioni e direttive del Ministero del Welfare e della nuova riforma regionale sanitaria approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana lo scorso 25 marzo ed entrata in vigore il primo settembre scorso, laddove necessiteranno alcuni mesi affinché vada a regime esplicando i suoi effetti.

Uno dei punti cruciali della riforma va nella direzione della deospedalizzaazione così come indicato dal Libro Bianco del Welfare presentato nel maggio scorso dal ministro al ramo Maurizio Sacconi. Nella sanita' del futuro ci sara' sempre piu' spazio per i servizi del territorio e massima attenzione all'efficienza, a cominciare dai tagli ai mini-ospedali 'generalisti', fino ad arrivare alla digitalizzazione delle informazioni e all'integrazione delle politiche sanitarie e sociali e lo sviluppo della filiera d'assistenza territoriale di cure primarie ed extraospedaliere... Le motivazioni di questa riorganizzazione sono riferite ai livelli di efficienza (costi, crisi finanza pubblica) e di efficacia (qualità richiesta) della produzione sanitaria e all'evoluzione della domanda di salute; dovuta all'invecchiamento della popolazione, alle trasformazioni familiari e alla richiesta di personalizzazione dei servizi al fine di mantenere il malato e l'anziano il più possibile nel proprio contesto sociale e abitativo e all'interno delle personali reti relazionali di solidarietà. Obiettivo prioritario è la riduzione del numero delle degenze ospedaliere improprie, evitando al contempo l'accesso improprio ai servizi di emergenza-urgenza e di sicurezza.

La riorganizzazione - che la crisi economica-finanaziaria rende ancora più urgente - si baserà sul potere della comunicazione delle reti elettroniche e multimediali (e-Health/e-Care: reti di Internet) e sulla telemedicina (per diffondere l'eccellenza medica) e sull' e-Care (per assistere e deospedalizzare a domicilio con assistenza integrata socio-sanitaria). I distretti territoriali saranno sempre più sede delle cure primarie (ambulatori aperti 7x24) e snodo di una nuova domiciliarità socio sanitaria . Queste linee di tendenza che vanno nella direttrice di una deospedalizzazione e di una territorializzazione dei servizi sanitari, aprono sicuramente spazi importanti per la sanità bagherese, laddove si aprirà un confronto costruttivo e concreto tra gli operatori del settore, le Istituzioni e la società civile.

Un utile tavolo di confronto sarà il Convegno organizzato dalle Associazioni SICILIA AL CENTRO” e “NEAVA ONLUS”, che si svolgerà venerdì 9 ottobre alle ore 9.30 all'Auditorium dell'ITC L.Sturzo di Bagheria e dal titolo “Volontariato e solidarietà: le nuove frontiere dell'impegno civile” - Il riassetto dell'offerta sanitaria pubblica nel comprensorio bagherese, alla luce della nuova riforma regionale - che vedrà l'adesione e la partecipazione dell'ITC “L. Sturzo” di Bagheria, del Comune di Bagheria, del Comune di Santa Flavia, dell' Associazione Medici Bagheria ,della Clinica Santa Teresa di Bagheria, dell'Associazione “Progetto per Bagheria”, del Centro Studi “La Primavera Liberale” del Rotary Club di Bagheria, del Lions di Bagheria e della FIDAPA di Bagheria con la collaborazione del mensile l'Approfondimento e del sito on-line Bagherianews - Scarica quì la brochure con il programma della giornata

Al Convegno ha assicurato la presenza l'Assessore regionale alla Sanità: Massimo Russo; indiscusso protagonista della legge regionale di riordino della sanità pubblica, che rappresenta uno strumento di radicale innovazione organizzativa con l'obiettivo di riqualificare l'offerta sanitaria perseguendo l'equilibrio economico attraverso la razionalizzazione della spesa. Programmazione, obiettivi, controlli, sanzioni: sono questi i pilastri della riforma.

Rigore, Regole, Risultati, Responsabilità; le quattro R che hanno ispirato l'azione riformatrice e l'esigenza di utilizzare nuovi modelli gestionali attraverso l'adozione di criteri antispreco nelle gestioni. Strategica la realizzazione di una serie di meccanismi di moralizzazione da attivare senza ulteriori indugi, per espellere le presenze mafiose o paramafiose che hanno potuto influenzare, o possono ancora influenzare, il controllo dei flussi finanziari dentro la sanità siciliana.

Diciassette aziende sanitarie complessive al posto delle attuali ventinove, istituzione dei nuovi distretti ospedalieri, criteri rigorosi per la scelta dei manager, deospedalizzazione e potenziamento dei servizi territoriali, controllo interamente pubblico per il servizio di emergenza- urgenza, maggiori controlli sui dirigenti e sul raggiungimento degli obiettivi. Sono questi i principali punti contenuti nella legge di riordino del sistema sanitario regionale; definita la madre di tutte le riforme, per gli interessi di carattere politico ed economico e di consenso elettorale che si porta dietro.

Ricordiamo che la sanità in Sicilia oltre a drenare buona parte del bilancio regionale (circa il 50% con un budget di circa 7 mld d'euro) costituisce da sempre uno snodo fondamentale per il controllo del potere politico. Storicamente, chi riusciva a conquistare i punti strategici della macchina burocratica-amminisrativa-gestionale della sanità, si assicurava il controllo delle leve cruciali del consenso e quindi del potere politico. Si spiega così la battaglia campale combattuta nei mesi che hanno preceduto l'approvazione della riforma e che ha mandato in fibrillazione l'intero mondo politico siciliano, con il seguito di polemiche che ha accompagnato la nomina dei manager e della definizione della nuova mappa dell'organigramma regionale, completato nei giorni successivi dall'entrata in vigore della legge; il primo settembre scorso.

Perno centrale del dibattito sulla sanità regionale è stato l'Assessore Massimo Russo; magistrato contraddistintosi nelle indagini e nel contrasto alla criminalità mafiosa e chiamato per le sue qualità ed esperienze professionali dal Presidente della Regione Raffaele Lombardo a gestire il nevralgico e delicato ruolo d'Assessore alla Sanità al fine di affermare un percorso di legalità e trasparenza e chiamato. Il magistrato quindi prestato alla politica, il “nemico” degli sprechi e delle prebende e sicuramente il più risoluto e cocciuto assessore della storia autonomista. Insomma l'osso duro, l'oggetto di ogni polemica, la causa di una guerra fratricida all'interno della maggioranza di centrodestra, l'architetto e fautore delle geometrie variabili, la “blindatura” legalista del governo. Si sono sprecate in questi mesi le etichettature per l'Assessore impavido.

Il pericolo numero uno della Sicilia che fu, ed ancora, in buona parte, è ancora, rappresentato da quanti hanno considerato la sanità come terreno di coltura d'interessi economici, politici ed elettorali piuttosto che prioritariamente un settore dispensatore di servizi essenziali per i cittadini, a tutela della loro salute secondo criteri di efficienza, efficacia e razionalità. Al di là di queste valutazioni che andranno verificate con gli effetti che le nuova riforma produrrà in termini di risultati gestionali, Massimo Russo, in ogni caso, è stato l'artefice dell'attuazione di un imponente piano di rientro del deficit regionale della sanità (che costringe da alcuni anni i professionisti e gli imprenditori siciliani a pagare un'addizionale IRAP a copertura del deficit), che ha evitato il commissariamento della sanità regionale da parte del governo regionale.

La nuova stagione di riforme ed il deciso passo di cambio nel campo della sanità concederà possibilità alla sanità bagherese, offrendo agli abitanti del comprensorio un innalzamento degli standard dei servizi offerti? E' possibile e questo dipenderà dal livello d'innovazione del dibattito e delle proposte avanzate, nell'ottica della razionalizzazione e dell'ottimizzazione delle risorse umane, professionali, tecniche ed economiche utilizzate e soprattutto dal senso di responsabilità etica di quanti a tutti i livelli ricoprono ruoli attivi nel settore socio-sanitario del comprensorio bagherese.

 

di Michele Balistreri

(in foto)