Comunicato stampa della associazione "Rete rifiuti zero Sicilia"

Comunicato stampa della associazione "Rete rifiuti zero Sicilia"

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Riceviamo e pubblichiamo. La Rete Rifiuti Zero Sicilia, costituita da comitati cittadini e da associazioni "Rifiuti Zero", esprime profondo dissenso riguardo allo stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei Ministri e le condizioni imposte per la risoluzione del problema rifiuti in Sicilia.

Il Presidente della Regione Raffaele Lombardo, commissario nominato, dovrà definire entro 60 giorni un nuovo Piano rifiuti d'intesa con la Protezione Civile Nazionale e previa approvazione del Ministero dell'Ambiente. Tale piano dovrà prevedere la realizzazione di impianti di "termovalorizzazione".
Lo scopo di questa emergenza, quindi, è la costruzione di impianti antieconomici e dannosi per la salute, che non risolvono nessuna emergenza, né presente né futura, perché, quando saranno pronti, per legge non potrà essere destinato ad essi più del 35% dei rifiuti.

La Rete Rifiuti Zero Sicilia ritiene inaccettabile che il commissario, chiunque esso sia, non abbia alcun potere di decidere sulla base delle situazioni locali e, per quanto dotato di poteri speciali, venga privato della necessaria autonomia di scegliere quale strategia perseguire.

A tal proposito la Rete Rifiuti Zero Sicilia dichiara che il documento redatto nei mesi scorsi dalla Commissione Cancellieri, (Proposta di revisione del piano di gestione dei rifiuti in Sicilia) redatto da 15 esperti, è stato completamente ignorato e prepotentemente scavalcato.

Nel documento, firmato ed approvato anche da due funzionari del Ministero dell'Ambiente facenti parte della commissione, vengono elencate le operazioni strategiche che la Regione Sicilia dovrebbe da subito attuare per far fronte alla problematica della gestione dei rifiuti.
Nel documento viene sottolineata l'importanza delle azioni da intraprendere (prima tra tutte la raccolta differenziata porta a porta) per la gestione del periodo transitorio, ossia del periodo necessario (non superiore ai 5 anni) perché il sistema entri a regime.

Tre gli scenari possibili per i rifiuti residui. Il primo è il consolidamento della rete impiantistica con pretrattamento a freddo, con stabilizzazione e recupero di materia, e centri di analisi sul rifiuto urbano residuo, il secondo una possibile produzione di CDR per utilizzo in coincenerimento, e l'ultimo la realizzazione di inceneritori o tecnologie di trattamento termico non convenzionale.

Occorre confrontare le tre ipotesi, dichiara la Rete Rifiuti Zero Sicilia, su un piano scientifico in termini di bilancio energetico, emissioni di CO2, tempi di realizzazione, costi, flessibilità ed affidabilità degli impianti, convenienza economica per i cittadini, posti di lavoro, ricchezza per le imprese locali, impatto sull'ambiente, logistica ed educazione al senso di comunità ed alla sostenibilità.

La Rete Rifiuti Zero Sicilia ritiene assolutamente inammissibile che, in un'ordinanza della Protezione Civile per fronteggiare l'emergenza, l'incenerimento dei rifiuti, considerato nel documento della Commissione solo eventuale, peraltro in ossequio a quanto previsto dalla direttiva 98/2008, possa essere considerato dal Governo il primo obiettivo da raggiungere. I tempi per la realizzazione di tali impianti di incenerimento sono di almeno tre anni.

Quello che emerge oggi è un quadro strategico del governo nazionale che allarma i cittadini siciliani.

Un'imposizione dall'alto che nasconde i reali interessi di imprenditori dell'energia sporca come quella degli impianti di incenerimento dei rifiuti. Un'imposizione che distrugge ogni prospettiva possibile di gestione sostenibile dei rifiuti e delle risorse in Sicilia.

Rete Rifiuti Zero Sicilia
contatti: 329 3244211 begin_of_the_skype_highlighting 329 3244211 end_of_the_skype_highlighting
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www.rifiutizerosicilia.it

Il neretto è della Redazione