Cronaca

Agivano come un gruppo articolato e ben organizzato, che selezionava accuratamente le vittime dei propri colpi tra i pensionati bagheresi che assistevano alla funzione religiosa presso la Chiesa delle Anime Sante di Bagheria, che venivano seguite, aggredite alle spalle e derubate dei preziosi, poi rivenduti presso un compro oro.

All’esito di un’attività investigativa che ha riguardato, in totale, 9 episodi di rapina e furto con strappo ai danni di altrettanti anziani, consumati tra il mese di ottobre 2014 e febbraio 2015, dalle prime ore dell’alba del 28 luglio 2015 i Carabinieri della Stazione di Bagheria hanno eseguito, in Bagheria (PA) e Casteldaccia (PA), un’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese per i reati di rapina aggravata e continuata, furto con strappo e lesioni in concorso, nei confronti di:

- CIANCIOLO Pietro Giuseppe, classe 1994, volto noto alle forze dell’ordine, bagherese, destinatario della misura degli arresti domiciliari;

- LIGA Damiano Ron Roberto, classe 1996, volto noto alle forze dell’ordine, casteldaccese, destinatario delle misure dell’obbligo di dimora con prescrizioni e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Nella circostanza, i militari hanno inoltre deferito in stato di libertà per correità in 6 rapine altri 3 individui (I.D., classe “89” e L.C.N., classe “97”, minore all’epoca dei fatti, entrambi bagheresi, e C.V., classe “90”, casteldaccese), già noti alle Forze di Polizia.

Inoltre, è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione M.D., classe 1991 di Bagheria, titolare di un’attività commerciale di acquisto preziosi ed oro in Santa Flavia, per il quale i militari hanno ricostruito la ricettazione di due paia di orecchini in oro.

I personaggi erano divenuti, a partire dallo scorso ottobre, il terrore di anziani indifesi, ed in particolare di donne ultrasettantenni, sempre rapinate di borse, orecchini e collane all’uscita dalla Chiesa Anime Sante di Bagheria, che avevano denunciato i fatti ai Carabinieri, chiedendo addirittura aiuto per potersi recare ad assistere alla funzione religiosa.

L’indagine che ne è scaturita, coordinata dalla Dott.ssa Annadomenica GALLUCCI, Sostituto PM presso la Procura della Repubblica di Termini Imerese, e corredata da intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi dei traffici telefonici, perquisizioni e sequestri ed estrapolazione delle immagini da telecamere di videosorveglianza, ha messo in luce un modus operandi particolarmente organizzato e cruento.

I malviventi, infatti, individuavano le vittime già all’uscita dal luogo di culto, seguendole nelle stradine adiacenti e meno trafficate per poi aggredirle alle spalle al momento più opportuno, lontano da occhi indiscreti ma ignari della presenza delle telecamere. In tre circostanze, addirittura, venivano strappate alle vittime gli orecchini dai lobi, cagionando significative lesioni. La refurtiva, infine, veniva smerciata presso un negozio di Compro Oro compiacente sito in Santa Flavia, il cui titolare è stato deferito per ricettazione.

Ulteriori indagini sono ora in corso al fine di verificare la responsabilità dei soggetti sopra citati nella commissione di reati analoghi, nonché di ricercare ulteriori complici e la refurtiva dei colpi, che secondo i militari ammonterebbe, in totale, a varie migliaia di euro. 

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    Cianciolo Pietro Giuseppe                                   Liga Damiano

 

 

Alle 17.30 di questo pomeriggio in via Mattarella a Bagheria all'altezza del civico 130, esattamente davanti la Gelateria Anni venti, si è verificato una grave incidente stradale in cui è rimasto seriamente ferito un motociclista che viaggiava a bordo di una Honda Hornet.

Secondo la ricostruzione fatta agli operatori della Polizia municipale dalla conducente di una delle due auto coinvolte, una Fiat 500 L, questa sarebbe stata l'esatta dinamica dei fatti: la donna, che proveniva da via Papa Giovanni, giunta con il proprio mezzo all'altezza della Gelateria Anni Venti, ha visto ad una cinquantina di metri circa e proveniente dalla direzione opposta  la motocicletta che sbandava, con il conducente che subito dopo cadeva a terra ed il mezzo che continuava la propria corsa strisciando letteralmente sul selciato.

La signora ha immediatamente frenato ma non è riuscita ad evitare che la moto urtasse violentemente contro la ruota e la fiancata anteriore sinistra della propria auto, rimbalzando poi e concludendo la  corsa contro una Dacia Duster  posteggiata sul marciapiedi opposto

altStando a quanto riferiva qualcuno dei presenti pare che il conducente della Honda, prima di sbandare procedesse a velocità sostenuta. La moto è andata a cozzare contro l'auto parcheggiata riducendosi ad un groviglio di metallo.

L'arrivo dei sanitari del 118 è stato quasi immediato considerata la vicinanza  del locale Pronto soccorso; ad un primo sommario esame le condizioni del giovane erano gravi, anche se conservava la coscienza. Il giovane è stato immediatamente trasportato in Ospedale, mentre sono successivamente intervenuti i vigili per i rilievi del caso.

Il giovane C.S., 26 anni, di Santa Flavia è stato ricoverato all'Ospedale 'Civico' con una prognosi di 30 giorni.

Il traffico è stato interrotto e dirottato sulle corsie laterali.

Circa sei mesi fa, il 06 febbraio 2015 verso le 20:00 ad Aspra, località marinara di Bagheria, due giovani con il volto parzialmente travisato, facevano irruzione all’interno di un supermercato sito nei pressi del lungo mare. I due malviventi entrarono all’interno del supermercato armati di pistola e sotto la minaccia dell’arma, si fecero consegnare dal titolare, l’incasso della giornata, pari a circa 150 euro.

Le concitate fasi della rapina e la reazione dei dipendenti - che arrivarono anche ad inseguire i due - colsero di sorpresa i rapinatori che, presi dal panico scappavano a piedi, abbandonando il ciclomotore che avevano parcheggiato a breve distanza e che avrebbero dovuto utilizzare per la fuga.

Fin dai primi attimi successivi alla rapina, i Carabinieri attivavano le indagini finalizzate ad assicurare alla giustizia i due rapinatori. Le investigazioni sono partite dal ciclomotore rinvenuto a circa 50 metri dal supermercato che, da subito, destava i sospetti degli inquirenti. In effetti l’intuizione si rivelava fondata: lo scooter era in uso a FRAGALI Antonino, classe 1994, palermitano, del quartiere Sperone, arrestato insieme a CARUSO Alessio Salvo, classe 1995, anch’egli dello Sperone.

Grazie alle investigazioni svolte dai militari mediante i metodi tradizionali di osservazione e pedinamento, nonché mediante l’ausilio di strumenti tecnici, le indagini hanno consentito di accertare la responsabilità dei due che, a conclusione diella serrata e intensa attività di indagine sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

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Caruso Alessio Salvo                                       Fragali  Antonino

 

 

La notte scorsa Carabinieri e Polizia di Stato hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari e obblighi di dimora emessa dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 17 soggetti tutti residenti nel quartiere popolare Z.E.N. di Palermo, gravemente indiziati di far parte, a vario titolo, di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in danno di negozi di materiale elettronico e hi-tech, nonché tabaccherie e ricevitorie.

L’operazione conclude un’attività investigativa iniziata dalla Compagnia Carabinieri e dal Commissariato di Ps di Cefalù nel mese di maggio del 2014 e terminata nel novembre successivo.

I colpi messi a segno dalla banda di Palermitani, che poteva contare anche sull’appoggio di alcuni soggetti legati alla malavita organizzata a causa di trascorse vicende giudiziarie o per vincoli familiari, si svolgevano sempre con il medesimo modus operandi: alla base vi era infatti la preliminare e approfondita pianificazione consistente nello studio dell’obiettivo da colpire, le vie di fuga in caso di intervento delle Forze di Polizia, il dislocamento delle vedette in punti nevralgici e, infine, ma non meno importante, l’uso di “telefoni dedicati” che durante l’esecuzione dei colpi erano messi in modalità “conferenza”.

Un sistema estremamente collaudato che aveva permesso ai sodali di mettere a segno nelle province di Palermo, Messina e Trapani almeno 21 furti in danno di centri commerciali, tabaccherie e ricevitorie, dai quali venivano rispettivamente trafugati prodotti elettronici, quali I-Phone, I-Pad e telefoni cellulari di ultima generazione, nonché T.L.E. e i consistenti ricavati derivanti dalla lotteria istantanea, per un valore complessivo di oltre € 300.000. Inoltre, il pronto intervento delle Forze di Polizia costantemente impegnate nelle investigazioni ha permesso di trarre in arresto nel periodo compreso tra il giugno e ottobre 8 soggetti in flagranza di reato e di impedire la consumazione di 13 furti già pianificati nei minimi dettagli.

È proprio nei confronti dei soggetti arrestati l’organizzazione si è mostrata particolarmente attenta, tanto da provvedere, durante il periodo di detenzione dei complici, al sostentamento economico delle loro famiglie e al pagamento delle spese legali.

Dieci degli indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari; ai restanti sette è stato notificato l’obbligo di dimora nel Comune di Palermo con la prescrizione di non allontanarsi dal proprio domicilio dalle ore 19:00 alle ore 07:00.

Tutte le persone raggiunte dai provvedimenti coercitivi risultano annoverare precedenti penali e di polizia e non svolgerebbero un'attività lavorativa stabile, sì da ipotizzare che unitamente alle rispettive famiglie vivessero prevalentemente dei proventi delle loro "scorribande"

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