Cronaca

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Misilmeri unitamente a quelli della Stazione di Bolognetta, a conclusione di una mirata e delicata attività di indagine volta al contrasto della produzione e consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope, in contrada Grassurelli, agro del Comune di Bolognetta (Pa), hanno tratto in arresto per il reato di coltivazione e produzione sostanze stupefacenti, TUMMINIA Enzo, nato a Palermo, classe 1982, abitante in Largo Pietro Doderlein, ed i fratelli TAORMINA Giovanni Battista, nato a Palermo, classe 1991, abitante in via dell’Ermellino e TAORMINA Gaspare, nato a Palermo, classe 1994, abitante in via Falsomiele.

I Carabinieri, a seguito di un attenta ed accurata osservazione del territorio, dopo giorni di perlustrazioni e rastrellamenti in diverse contrade del comprensorio, sono riusciti ad individuare una villetta coperta da alberi da frutta ben sviluppati che ha attirato la loro attenzione.

L’irruzione nel villino, coperto da un’alta recinzione, ha colto assolutamente impreparati i tre coltivatori con il “pollice verde”, che non si sarebbero mai aspettati la “visita” dei militari dell’Arma, all’ora di pranzo.

All’interno dell’abitazione è stato rinvenuto una vera e propria serra di cannabis indica – comunemente indicata per “marjiuana”.

La piantagione, in numero di 250 arbusti, dell’altezza media di 150 cm ciascuna, erano ben alimentate secondo un meticoloso calendario di irrigazione manuale e sapientemente arieggiate da ben 5 climatizzatori, il tutto sottoposto a sequestro.

I Carabinieri hanno inoltre rinvenuto un impianto di illuminazione composto da oltre 38 reattori che garantivano la necessaria irrogazione di calore e onde simili a quelle solari, per favorirne la crescita delle piante di cannabis.

Dopo l’avvenuta campionatura delle piantine, a cura dei Carabinieri del L.A.S.S. di Palermo, al fine di accertare l’esatto principio attivo della stessa. L’intera piantagione è stata estirpata per il successivo essiccamento e distruzione.

Sono tutt’ora in corso ulteriori indagini, onde chiarire la posizione del proprietario e/o conduttore dell’immobile.

I tre soggetti si trovano ora agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo che si è tenuto nella mattina odierna presso il Tribunale di Termini Imerese, conclusosi con la convalida degli arresti e sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione e firma alla Polizia Giudiziaria, pertanto rimessi in libertà.

Palermo, 30 giugno 2014

Grave incidente all’alba di questa mattina fra piazza Giachery e via Piano dell’Ucciardone.

Una Renault Modus è uscita fuori strada schiantandosi contro quattro auto posteggiate. Il conducente della vettura Francesco Minacapelli di 31 anni, residente ad Aspra, è il più grave fra i tre feriti, tutti della Modus, che ha provocato lo scontro ed è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Civico, per un trauma cranico e toracico.

Feriti anche gli altri due  passeggeri della Modus, tutti ricoverati in condizioni meno gravi a Villa Sofia. L'impatto è avvenuto attorno alle 5 del mattino, e dopo avere abbattuto  con  la vettura a forte velocità  l’insegna di un distributore di benzina,  è finito poi contro un palo e i mezzi posteggiati, una Toyota Yaris e una Mercedes.

Secondo quanto riferito dai vigili dell’Infortunistica è possibile che la causa dell’incidente sia l’alta velocità con cui viaggiava il mezzo, tuttavia le indagini sono ancora in corso.

Il traffico nella zona è rimasto caotico durante l'intera mattinata.
 


 

 

Lo scrive sulle pagine di cronaca palermitana del quotidiano la Repubblica, il giornalista Salvo Palazzolo. Nei giorni scorsi i familiari più vicini di Morsicato, la moglie e due figli piccoli, erano stati prelevati dai Carabinieri dalla loro abitazione di via Bacone ed erano stati portati in un luogo sicuro in conseguenza della collaborazione avviata da Morsicato con la giustizia.

Benito Morsicato era un autista del Conres, licenziato qualche mese fa assieme ad un altro suo collega, per essere stato sorpreso nello scorso febbraio in una area di posteggio delll'autostrada Palermo-Catania, mentre svuotavano il serbatoio di carburante dell'automezzo con cui avevano trasferito i rifuti in discarica.

Di fronte ai Carabinieri i due non hanno saputo trovare alcuna giustificazione per il loro comportamento, per questo avevano patteggiato la pena, e dopo un periodo di sospensione erano stati licenziati dal commissario Roberto Celico.

Benito Morsicato era stato arrestato il 5 giugno scorso nel corso dell'operazione Reset, che ha portato agli arresti di oltre trenta tra capimafia e gregari.

Morsicato si aggiunge alla lista, che comincia a diventare lunga, di mafiosi o di seguaci di cosa nostra bagherese, che stanno dando il loro contributo, per svelarne i segreti.

Morsicato, da sempre noto alle cronache giudiziarie, era un uomo di mano, di quelli che faceva gli attentati, minacciava gli imprenditori per metterli in riga, e non  un caso che sia venuta fuori una intercettazione in cui parlando con i suoi sodali spiega:' Un bidoncino da venti litri, lo rovesci per terra. lo fai svuotare tutto e così succede il viva Maria, perchè, precisava ' se ci vai con un litro non fai niente'.

E' poco probabile che Morsicato possa dare un contributo sull'alta mafia, ma sicuramente per lo scopo per cui veniva utilizzato, sa molto sulle aziende taglieggiate da cosa nostra e sulle pratiche estorsive della mafia di Bagheria

Si è verificato, in serata, intorno alle 18.35 un incendio di natura dolosa, presso la stanza dell’ufficio amministrativo del cimitero di Bagheria.

E’ andato bruciato tutto il materiale amministrativo, vale a dire i documenti di seppellimento e di assegnazione dei loculi, bollettini di versamenti e reversali. Nessun danno è stato registrato a persone o a tombe e sepolture.

Appena dato l’allarme, sul posto sono accorsi immediatamente i Vigili del fuoco per sedare l’incendio, la polizia municipale e le forze dell’Ordine oltre al sindaco ed alcuni dirigenti.

Si avvisa la cittadinanza che il cimitero domani sarà regolarmente aperto, nei consueti orari, per la visita ai defunti. L’amministrazione si scusa per eventuali disagi di tipo amministrativo.

Sin qui il comunicato dell'Ufficio Stampa del comune.

Il pensiero non può non correre alle notizie circolate informalmente in questi giorni, e cioè che ad un primo sommario controllo effettuato dal personale comunale, risultavano mancati versamenti al comune di Bagheria degli incassi di loculi venduti, e regolarmente pagati dai familiari dei defunti, per oltre centomila euro.

Qualcuno parla di ammanchi ancora più consistenti e di pratiche di seppellimento spregiudicate e disinvolte anche per i non residenti.

Non solo, ma fatto di cui avevamo dato già notizia, personale del ROS si era recato un paio di mesi fa in forma riservata presso il cimitero comunale per proseguire nei controlli delle procedure di tumulazione delle salme e dell'assegnazione dei loculi nell'ultimo periodo.

Peraltro il furto di un computer nelle settimane scorse era stata una avvisaglia che avrebbe dovuto mettere in allarme chi di dovere.

AGGIORNAMENTO

Secondo una attendibile ricostruzione, qualcuno è entrato nel cimitero immediatamente dopo la chiusura delle ore 18, ha forzato la porta dell'ambiente degli uffici, (che rimane solitamente chiusa e che è quella dove viene conservata tutta la documentazione), ha gettato per terra tutti i documenti e dopo averli cosparsi di liquido infiammabile ha dato fuoco.

E' andata distrutta una documentazione cartacea di decenni di storia del cimitero, anche se pare che le acquisizioni documentali sulle irregolarità fossero già state messe al sicuro. 

 

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