Cronaca

Un raid vandalico è stato consumato ieri  nella scuola elementare e media G. Girgenti di Bagheria in via Grotte. 

Tre ragazzini, tutti minorenni, si sono introdotti all'interno del plesso scolastico attraverso una finestra aperta al piano terra e hanno completamente devastato la scuola, distruggendo computer, suppellettili, svuotando armadietti, strappando registri e quaderni.

Hanno inoltre portato via articoli di cancelleria di proprietà della scuola con l'intenzione di rivenderli ad amici e conoscenti. 

I genitori di uno degli autori del raid nella scuola, al rietro a casa del figlio, hanno notato in lui un attegiamejnto strano.

Messo alle strette dai genitori il ragazzo gli ha raccontato tutto, facendo anche ritrovare  parte della refurtiva composta da articoli da cancelleria, nascosta in una casa abbandonata vicino la scuola.

I genitori hanno così accompagnato il figlio nei locali del commissariato di Bagheria, dove gli agenti hanno raccolto la confessione del ragazzo, che ha detto di essere stato in compagnia di altri due persone, che non sono state ancora identificate.

Poichè non imputabile, essendo minore di 14 anni, il ragazzo non è stato denunciato ma riassegnato ai genitori con diffida.

Sono in corso le indagini della polizia per risalire ai coautori del gesto vandalico.

 

 

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Bagheria hanno tratto in arresto con l’accusa di furto aggravato in concorso, due pregiudicati MARINO Giovanni nato a Palermo classe 1979 e LORIANO Michele nato a Palermo classe 1967.

I due sono stati sorpresi intorno alle 16:00 circa, in via Adronico a Bagheria mentre si trovavano all’interno di un campo da calcio dismesso, di proprietà privata, dal quale avevano appena asportato due pali in ferro per l’illuminazione, del valore complessivo pari a 2000 € circa.

La refurtiva è stata immediatamente restituita al legittimo proprietario, mentre gli arrestati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati posti ai arresti domiciliari presso le proprie abitazioni in attesa del rito direttissimo tenutosi nella giornata di ieri a seguito del quale, dopo la convalida degli arresti, per LORIANO Michele, è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di firma alla P.G; mentre per MARINO Giovanni, l’obbligo di dimora nel Comune di Palermo e l’obbligo di restare in casa dalle 20,00 alle 07,30.

nella foro da sx verso dx: Marino Giovanni, Loriano Michele

Una tentata rapina ad opera di un gruppo di tre giovani, con il volto parzialmente travisato, si è verificata verso le 16,00 di oggi al supermercato Eurospin di Bagheria.

I malviventi, lasciando intendere di essere armati, hanno minacciato il cassiere del supermercato pretendendo i soldi dalle casse. L'uomo ha reagito attirando con delle grida l'attenzione dei clienti, mettendo così in agitazione i rapinatori che si sono dileguati a bordo di una fiat punto bianca. 

altGli stessi tre rapinatori, spinti dall'esito infausto del primo tentativo, si sono diretti al supermercato Sisa di Porticello in via Sant'Elia.

Una volta all'interno del supermercato, agendo con le stesse modalità del precedente tentativo, hanno approfittato di una cassa aperta, dalla quale hanno asportato la somma di 500 euro in contanti, allontanandosi a bordo della stessa punto bianca prima dell'arrivo di polizia e carabinieri.

 


Ci sono anche 2 bagheresi: Angela D'Alia e Pietro D'Agostino, e 4 palermitani, tra i 23 arrestati nell'ambito di un operazione di polizia finalizzata allo smantellamento di una rete di narcotrafficanti con base a Reggio Calabria, ma con ramificazioni transnazionali, come la Francia.

Il gruppo dei siciliani avrebbe gestito lo spaccio di hashish e cocaina nela zona tra Bagheria Brancaccio e la Guadagna.

L'inchiesta che ha portato agli arresti parte già nel maggio 2011, quando, nei pressi dello svincolo di Bagheria agenti della squadra mobile aveva bloccato due auto, una con a bordo calabresi, l'altra palermitani,, all'interno di una delle auto i poliziotti avevano rinvenuto ben occultati 25.000 euro in contanti e e 2 kg di cocaina.

Dagli sviluppi di quel fatto sono nate le indagini della squadra mobile di Reggio Calabria che ha scoperto il canale di approvvigionamento degli stupefacenti e i ruoli che avrebbero avuto i componenti dell'organizzazione criminale, che si ritiene in stretto contatto con personaggi di Cosa Nostra e della 'Ndrangheta della piana di Gioia Tauro.

 

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