Cronaca

Non aggiunge molto allo stato e all'immagine di degrado che attualmente si vive a Bagheria, a  parte un fetore impressionante che si percepisce anche a distanza.

Questa testa di maiale, mozzata e lasciata tra i rifiuti,  in un paese in cui non esiste più verde pubblico, in cui tutte le aiuole sono traformate in sterpaglia e tutte le strade versano in una condizione schifosa, perdonateci l'aggettivo, è solo la riprova che in questo ridursi progressivo della soglia degli standard di vita civile cui ci siamo abituati, trovano spazio  gesti che rendono, se possibile, il quadro ancora più degradante. 

Perchè in un paese così, si chiede qualche ignorante, dovrebbe essere vietato gettare nella spazzatura una testa di maiale, proveniente magari da una macellazione clandestina?

Dove gettarla? c'è grande libertà di scelta ed il nostro ha scelto, non la periferia lontano da occhi indiscreti ma un bel posto centrale,  u munzieddu ri munnizza di piazza Vittime della mafia , dove la foto è stata scattata

Un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi si è verificato un paio di ore fa sull'autostrada A 19 Palermo-Catania, direzione Catania, all'altezza del cartello che indica 100o m. dallo svincolo per Casteldaccia.

Una autocisterna della Q 8 per motivi che dovranno essere accertati ha scavalcato il gard rail 'saltando' sulla corsia opposta che trasportava combustibile. Momenti di comprensibile terrore per gli automobilisti che si sono trovati di fronte il pesante automezzo.

Per fortuna il mezzo è rimasto intatto, per cui non c'è stata perdita di combustibile.

Il traffico autostradale naturalmente ha risentito dell'incidente.

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Si è finalmente risolta la vicenda di un cane cui dei mascalzoni avevano infilato al collo un tubo corrugato che gli impediva la libertà di movimento e che aveva suscitato grande indignazione nell'opinione pubblica e non solo locale.

L'azione indegna di qualche farabutto  era stata rilanciata dai siti e dalle tv nazionali in tutto il paese. In un primo momento vigili e carabinieri per l'impossibilità di bloccarlo non erano riusciti a provvedere a liberarlo.

Ieri sera il cane era stato avvistato sulla S.S. 113 in vicinanza della Renault, erano intervenuti i volontari dell'ASVA e vigili, tant'è che si era diffusa sul web la voce che il cane fosse stato liberato, ma in realtà ancora una volta il cane era riuscito ad allontanarsi.

Questa mattina intorno alle 9.30 il cane è stato individuato in via Federico II davanti alla Zooagricola, mentre era acquattato tra le piante esposte davanti il negozio.

Sono subito intervenuti Giuseppe Pecoraro dell'ASVA, il veterinario dell'ASL, dottor Ninni Pecoraino e il comandante dei Vigili Urbani, Costantino Di Salvo. 

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In qualche modo, facendo ricorso alla loro esperienza,  sono riusciti a bloccare il cane a mettergli del nastro adesivo intorno al muso, perchè il cane ringhiava ed era terrorizzato, e nel giro di qualche minuto lo hanno liberato del tubo.

Il cane poi è stato messo in una gabbia, quindi in un furgone e condotto presso la sezione veterinaria dell'ASL di Bagheria.

A parte il terrore che manifesta ringhiando e cercando di mordere chiunque tenti di avvicinarlo, le condizioni generali dell'animale sono buone; è una femmina non dotata di microchip.

A Bagheria a sistemare il microchip provvederà il dottore Pecoraino,e subito dopo il cane verrà condotto a Palermo presso l'ambulatorio veterinario del dottor Paolo Seminara che è convenzionato con l'ASVA, dove verrà sterilizzato.

Si porrà il problema del destino di questo sventurato animale, che sembra però segnato, e cioè  rimetterlo in strada.

Ed è per questo che l'ASVA e il dottore Pecoraino lanciano un appello ai cittadini che tanta sensibilità e partecipazione hanno manifestato per questa vicenda che ha mostrato il volto odioso di certa umanità: qualcuno adotti questo cane!

Non vogliamo far piangere nessuno, ma ci piacerebbe che dopo quello che ha dovuto passare possa continuare una esistenza meno precaria.

 

Nell'agosto del 2009, è il caso di dire, in pompa magna, si procedette all'inaugurazione della R.S.A. (Residenza sanitaria assistita) di Piana degli Albanesi. Autorità, politici soprattutto, ma anche religiose e militari per quello che venne definito 'fiore all'occhiello della sanità palermitana'.

Fuori dall'impianto tante piante e tanto verde, ma dentro la struttura c'era però il vuoto. Adesso La Corte dei conti rivuole indietro 1,2 milioni di euro dai dirigenti dell'Azienda sanitaria palermitana, perchè pur essendo nella struttura ancora presenti mezzi e uomini dell'impresa realizzatrice, la Palazzolo Costruzioni di Partinico,che aveva iniziato i lavori nel 2006, senza che fossero stati effettuati i collaudi, procedettero ad una serie di acquisti di beni e realizzazione di opere a trattativa private, al solo scopo di consentire quella intempestiva inaugurazione che serviva solo come parata per i politici.

La finta inaugurazione di sole piante e fiori costò 18.000 oltre ad altri 33.000 euro ordinati alla ditta Vital Flor. La pulizia straordinaria delle aree costò 344.000 euro, affidata senza gara alla Ditta Co:Ge.Ca srl di Favarò.50.000 euro alla Vital Flor per rimozione sfabbricidi; 266.000 alla Pa.Na.Tec per un muro di contenimento e per il consolidamento dello stesso 28.000 euro a Nania Vincenzo.

Adesso la Corte per mano del viceoprocuratore generale Salvatore Chiazzese imputa ai dirigenti dell'ASP un danno erariale per 1.200.000.

A rifondere la somma sono adesso stati chiamati l'ex direttore generale dell'ASP Palermo, Salvatore Iacolino, oggi parlamentare europeo del PDL, ed altre sette ex dirigenti: Francesco Giosuè, Placido Bellavista, Francesco Paolo Leone, Antonino Lucca, Vincenzo Barone, Giovan Battista Mineo e Vincenzo Lo Medico; questi ultimi tre bagheresi che, all'epoca, ricoprivano incarichi dirigenziali che li coinvolsero nelle decisioni adottate.

Per la cronaca l'inaugurazione è stata poi ripetuta nel maggio del 2012, quando  la struttura era perfettamente funzionante, dall'assessore alla sanità del tempo Massimo Russo.

 

 

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