Cronaca

Alle prime luci dell'alba di ieri tra le 4 e  le 5 del mattino, ignoti sono entrati, attraverso una finestra con le grate in ferro, segate impiegando la fiamma ossidrica, nei locali del Comune di Casteldaccia ubicati nella sede distaccata di via Ospizio.

Una volta all'interno hanno aperto la cassaforte dell'Ufficio anagrafe da dove hanno asportato circa 1900 euro in contanti, 73 carte di identità in bianco e 10 già firmate.

Sul grave fatto ndagano i Carabinieri della locale Stazione, che hanno fatto ricorso alla sezione scientifica per cercare di rilevare impronte utili alla individuazione dei responsabili.

Due fatti di cronaca nella giornata di ieri sono accauduti creando allarme e paura: in particolare l'incendio scoppiato in un piccolo magazzino disabitato al civico 32 di via Severino: all'improvviso intorno alle 16 di ieri è stato un fuggi fuggi generale per il fumo denso e nero che usciva da un piccolo locale al piano terra, che il proprietario,  di G.I. , 60 anni, usava come deposito per mobili e vecchie masserizie.

Le lingue di fuoco che uscivano dal magazzino hanno messo in allarme un intero quartiere, anche perchè tutto quanto si trovava dentro alla fine è rimasto bruciato. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per spegnere le ultime fiamme  e impedire che il fuoco si potesse propagare agli edifici vicini.

Sulle cause i vigili del fuoco in questa prima fase propendono per l'incendio dovuto ad un cortocircuito, ma voci che circolano nel quartiere parlano di una banda di giovinastri che dopo avere scassato la porta hanno appiccato le fiamme. Nessuno comunque ha avuto modo di vederli o ha fatto segnalazioni in questo senso per cui rimane una ipotesi solo sussurrata.

Sempre ieri poco dopo le dieci del mattino in via Greco due giovani sono entrati al supermercato Fortè di via Greco, una parallela di via Dante: dando l'impressione di essere armati hanno minacciato il personale delle casse facendosi consegnare i soldi, circa 280 euro efuggendo subito dopo a piedi.

La perizia conferma che Michele Aiello sta male e le sue condizioni sono incompatibili con un regime carcerario ordinario. A pronunciarsi così sono i tre medici incaricati dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo di valutare lo stato di salute dell'ex manager della sanità privata condannato a quindici anni e mezzo di carcere per mafia.

Nel marzo 2012 gli sono stati concessi - e la cosa scatenò inevitabili polemiche - gli arresti domiciliari per un anno perché affetto da favismo. Il vitto del carcere di Sulmona, dove fino ad allora Aiello era stato detenuto, prevedeva la quasi continua presenza di fave e piselli nel menù, mettendo a rischio la vita del detenuto.

Nel momento in cui Aiello è stato ristretto ai domiciliari nelle sua villa di Bagheria, la competenza è passata al Tribunale di sorveglianza di Palermo che ha disposto una perizia per stabilire se permangono o meno le cause di incompatibilità con la detenzione, e disporre quindi il ritorno di Aiello nelle carceri.

I periti scrivono ora che Aiello non può essere sottoposto a un regime carcerario ordinario.

Bisognerebbe individuare un penitenziario con annesso un centro clinico dove poter curare il detenuto. Adesso toccherà all'avvocato Sergio Monaco sostenere le ragioni di Aiello davanti ai giudici. 

tratto da livesicilia.it 

Erano le 17.40 di venerdì quando la volante della Polizia è stata chiamata per una grave fatto di cronaca accaduto a Bagheria in corso Butera ai danni della Farmacia Timoneri. Due uomini dell'età apparente di 30-35 anni, con il volto travisato e seminascosto da passamontagna hanno fatto irruzione all'interno della farmacia.

Quello dei due che impugnava la pistola è rimasto accanto all'ingresso per tenere sotto controllo i clienti e gli addetti della farmacia, mentre il secondo si è rapidamente portato dietro il banco e sempre profferendo frasi minacciose per impaurire i titolari si è impossessato della somma di circa 500 euro che ha trovato in cassa.

L'azione è durata una manciata di secondi, perchè dopo aver preso i soldi dalla cassa i due si sono rapidamente allonatanati a piedi lungo via Farina, traversa di corso Butera.

La Polizia ha proceduto a raccogliere tutta una serie di testimonianze dei presenti che hanno consentito di ricostruire in qualche modo la figura dei due rapinatori: altezza di circa 1.70 e 1.75, entrambi con pantaloni grigi e giubbotti: bianco e a scacchi uno dei due.

La Polizia confida sul fatto che qualcuno abbia magari visto i due che si allontanavano e che possa dare qualche spunto utile alla individuazione dei malviventi.

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