Cronaca

Le indagini sull'incredibile pestaggio di cui erano rimaste vittime due dipendenti di una ditta di trasporti, la "2D Logistica s.r.l. " di cui uno dei titolari, Aurelio D'Amico, è bagherese, non si erano fermate con i primi arresti.

Infatti il 12 dicembre scorso  erano stati arrestati con accuse gravissime, tra cui sequestro di persona, estorsione, lesioni aggravate, violenze e minacce, oltre ai titolari della ditta e cioè lo stesso Aurelio D'Amico, Tiziana Carla Binaghi e  Francesco Marcello Comparetto, anche un altro dipendente diretto dell'azienda  Francesco Paolo Saladino e un collaboratore esterno, Nicola Sposito, che ancora oggi si trovano agli arresti domiliari o in carcere.

Il pestaggio era stato ordinato dai titolari della ditta di trasporti per punire i due dipendenti di un presunto furto consumato su un carico di merce: ora il GIP di Termini Imerese Sabina Raimondo su richiesta del p.m. Antonia Pavan  ha autorizzato l'arresto di altre quattro persone che sarebbero stati i responsabili materiali della spedizione punitiva.

Si tratta di Maurizio De Santis e del figlio Giovanni, rispettivamente di 47 e 23 anni, di Francesco Marsalone e di Alessandro Lo Bello, entrambi quarantenni.

I quattro palermitani sono tutti pregiudicati per eati che vanno dall'estorsione alla detenzione di droga, i De Santis assieme al Marsalone gestiscono i ristoranti palermitani "Il bucatino" e l'Unico' che si trovano in via Principe di Villafranca.

All'epoca dei fatti, era il giungo del 2012,  i responsabili delle violenze e delle minacce, dopo averli picchiati per costringerli a firmare le dimissioni, avevano tentato di far curare privatamente i due malcapitati presso una struttura di medicina privata, ma il medico aveva subito indirizzato i due feriti al Pronto Soccorso del Policlinico di Palermo.

Scattarono subito le indagini, che incrociarono telefonate e testimonianze,  si era nel giugno del 2012, ed ora in due diversi momenti sono scattati gli arresti.

 

Nella notte del 6 gennaio a Bagheria, l’equipaggio di una gazzella del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia Carabinieri, ha tratto in arresto quattro persone con l’accusa di “furto aggravato in concorso e resistenza a Pubblico Ufficiale”.

Erano le 04.20 circa quando la pattuglia impegnata in un servizio di controllo del territorio ha notato delle persone intenti ad asportare cavi di rame dai pali della pubblica illuminazione.

Alla vista dell’autovettura di servizio, i quattro, successivamente identificati in:

altLUPARELLO Giuseppe, classe 1992 residente a Trabia

altNAPOLITANO Giuseppe, classe 1992 residente a Termini Imerese

altINGRAO Salvatore, classe 1990 residente a Trabia e

 altINGRAO Onofrio, classe 1988 residente a Trabia

 

cercavano di darsi alla fuga a bordo di un’autovettura.

La fuga della Fiat Punto durava poche centinaia di metri, terminata con l’autovettura dei Carabinieri a bloccare la strada. La successiva perquisizione del mezzo permetteva di rinvenire e sequestrare circa 800 metri di cavo di rame asportato poco prima dai pali della Pubblica illuminazione lungo la S.P. 37 di Bagheria.

Nell’immediatezza venivano interessati gli uffici preposti del comune di Bagheria e dell’E.N.E.L. per il ripristino dell’illuminazione della zona, lasciata completamente al buio.

Condotti presso il Tribunale di Palermo nella giornata di ieri, sono stati sottoposti al rito direttissimo e dopo la convalida sono stati ristretti ai domiciliari ad esclusione del NAPOLITANO Giuseppe per cui è stata applicata la misura cautelare in carcere, in attesa di essere sottoposti a processo che verrà celebrato nella giornata di domani.

Palermo, 08 gennaio 2013

Fonte Ufficio Stampa dei Carabinieri

 

Sono stati individuati i due pirati della strada che il 5 settembre dello scorso anno in via Città di Palermo, poco dopo le otto del mattino investirono una donna I.S. di 37 anni che stava attraversando la strada all’altezza del negozio Intimomanìa, per prendere la propria auto posteggiata proprio di fronte alla sua abitazione e recarsi al lavoro in banca.

In quell’occasione i due a bordo di uno scooter che non è stato mai ritrovato, investirono o per distrazione o per l’alta velocità o per una manovra azzardata, la ragazza che stava attraversando la strada proprio nel momento in cui un furgone le aveva ceduto il passo: ma lo scooter in fase di superamento del furgone  ha investito in pieno la donna

Subito dopo l’impatto e stando alle testimonianze raccolte dagli inquirenti i due in un primo momento si avvicinarono alla ragazza che era stramazzata  a terra inerte cercando di scuoterla, ma subito dopo, nel timore forse che la ragazza fosse deceduta, risalirono sul mezzo e si allontanarono a forte velocità.

Ma successivamente non si sono mai presentati volontariamente per dichiarare quanto accaduto.

Le prime indagini furono esperite dagli agenti di Polizia municipale, che nell’immediatezza del fatto raccolsero una serie di elementi e testimonianze che hanno poi consentito di risalire alla identità dei due uomini.

Successivamente su decisione  dell’Autorità giudiziaria le indagini, proprio per le particolari e complesse procedure giuridico-legali che richiedeva la gravità del reato, passarono in mano alla Polizia di Stato.

I poliziotti hanno puntato sulla ricostruzione del fatto ed alla presunta identità dei due scooteristi che ne fece sin da subito un testimone considerato altamente attendibile: ma a questa segnalazione se ne aggiunsero altre, alcune in forma anonima, che consentirono alla Polizia di identificare i due nei confronti dei quali è stato avviato un procedimento per il reato di omissione di soccorso.

Uno dei due M.T. di 30 anni, indagato a piede libero, è stato già sottoposto al rito del riconoscimento da parte del testimone oculare, mentre per il secondo per potere procedere al riconoscimento, si aspetta ancora il via libera del pubblico ministero, dr.ssa Amelia Luise, che sta seguendo il caso, anche perchè l'uomo è coinvolto in altri procedimenti giudiziari.

Peraltro è accaduto che le carte dell’inchiesta in Procura sono passate di mano diverse volte, e i tempi per arrivare alla conclusione dell’indagine ne sono risultate rallentate

La polizia è certa comunque di avere raccolto sufficienti elementi e riscontri che potranno consentire al p.m. di chiedere il rinvio a giudizio dei due soggetti già individuati per il reato ipotizzato di omissione di soccorso.

Per fortuna le condizioni della giovane investita in questi mesi sono significativamente migliorate.

 

nella foto di copertina: Il luogo dell'incidente
 

Due episodi di criminalità che collegatia quelli verificatisi nei giorni scorsi costringono le forze dell'ordine ad un impegno straordinario. la rapina al Credito siciliano che si trova all'incrocio di via Mattarella al civico 46, è accaduta intorno alle 12.15 di oggi: un uomo solo e disarmato è entrato dentro l'agenzia e con fare minaccioso ha scavalcato il banco che separa i clienti dagli impiegati.

Proprio in quel momento il cassiere G.P. stava consegnando 1.000 euro in contanti ad una cliente; il bandito ha afferrato per il collo con violenza l'impiegato, lasciandolo in uno stato di comprensibile choc, e gli ha praticamente strappato di mano i mille euro riguadagnando rapidamente l'uscita.

Pare che fuori ad aspettarlo ci fosse un complice, forse con un mezzo, con il quale i due si sono dileguati. 

La Polizia che è intervenuta immediatamente, oltre agli interrogatori e ai rilievi di rito, ha chiesto l'intervento della Squadra scientifica da Palermo, perchè pare che il malvivente abbia lasciato impronte digitali rilevabili. 

Naturalmente verranno esaminate anche le immagini registrate dalla telecamera sistemata all'interno e all'esterno dell'Istituto di credito.

Alle 10.30 di oggi invece c'è stato uno scippo che ha fruttato ai delinquenti ben mille euro, corrispondenti all'importo della pensione appena prelevata, ai danni di una signora F.C. di 58 anni.

La donna aveva prelevato il suo rateo di pensione presso l'ufficio Postale di via Costanza d'Altavilla, quando nel rientrare a casa, è stata affiancata nella via San Fratello, una traversa di via Palagonìa, da due giovani  a bordo di un motociclo entrambi che indossavano dei caschi, che le hanno strappato la borsa.

La donna è stata trascinata per terra, ed oltre al trauma psicologico, ha riportato escoriazioni alle mani e alle braccia che le sono state medicate presso il locale Punto Territoriale di emergenza (Pronto Soccorso)

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