Cronaca

I Carabinieri della Compagnia di Termini Imerese hanno realizzato un servizio straordinario volto a contrastare a vario titolo i reati contro il patrimonio, contro il porto abusivo di armi nonché l’uso di sostanze stupefacenti e l’abuso di alcolici.

I controlli effettuati hanno permesso di deferire in stato di libertà, tra gli altri, un soggetto residente nel comune di Bagheria, sorpreso alla guida in stato di ebbrezza alcoolica ben al di sopra del limite legalmente consentito.

All'uomo è stata ritirata la patente di guida

 

Fonte Ufficio Provinciale Stampa dei carabinieri

Promette di essere un vero pozzo senza fondo la vicenda dei bandi sui grandi eventi che erano diventati monopolio di un gruppo di aziende della comunicazione  manovrate, secondo l'accusa, da Fausto Giacchetto, oggi indagato per corruzione e turbativa d'asta.

In un articolo di martedì 10 luglio  il quotidiano  la Repubblica  scrive che l'indagine avrebbe avuto una forte accelerazione dalla collaborazione con gli inquirenti dei due principali dipendenti di Giacchetto, entrambi indagati, ed uno dei quali è il bagherese Angelo Vitale, titolare anche di alcune delle società che avrebbero fatto parte del "cartello".

Sarebbe stata anche la loro disponibilità a collaborare con la Guardia di Finanza e i giudici che conducono l'indagine e  che data  da oltre un mese,  che ha consentito di  dipanare sinora solo in parte una matassa molto imbrogliata.

Messi di fronte alla prospettiva di essere coinvolti in pesanti accuse o di dare una mano all'inchiesta definendo anche il loro ruolo e le loro responsabilità , i due principali collaboratori di Giacchetto non avrebbero avuto dubbi, decidendo di dare così  all'indagine quell'apporto decisivo che ha consentito la svolta.

Sono soprattutto quei 600.000 euro in contanti che fanno pensare agli inquirenti che oltre i viaggi, le cortesie a luci rosse, la disponibilità di garconniere, siano stati posti in essere piccoli e grandi episodi di corruzione vera e propria, uno dei quali documentato in una intercettazione.

Ed anche la segretaria di Giacchetto sarebbe indagata per una serie di telefonate e di sms che appena qualche giorno prima delle perquisizioni e dei sequestri di denaro e gioielli aveva scambiato con il suo principale, e che dagli inquirenti sono state giudicate finalizzate all'obiettivo di cancellare le tracce, in particolare i dati contenuti in un hard disk posto sotto sequestro dalla Guardia di Finanaza ed ora sotto la lente di ingrandimento dei magistrati.

Ed il fronte della collaborazione si allarga: stasera il sito on line Livesicilia.it da notizia di un funzionario dell'Assesorato al Turismo e di un imprenditore che sarebbero pronti ad essere ascoltati dai magistrati per fornire le informazioni in loro possesso, così come il sen. Vincenzo Galioto dell'U.D.C, uno dei politici tirati in ballo, avrebbe chiesto, tramite il suo avvocato, ai due p.m. che coordinano l'inchiesta Maurizio Agnello e Gaetano Paci, di essere ascoltato.

Intanto entro la fine della settimana il GIP Castiglia si dovrà pronunciare sulla richiesta degli avvocati di Giacchetto, Fabrizio Biondo e Giovanni Di Benedetto, di revocare il provvedimento di sequestro di denaro contante, orologi di marca e gioielli avvenuto su una cassetta di sicurezza nella titolarità della cognata di Giacchetto.

C'è grande fibrillazione nel mondo della politica regionale soprattutto alla vigilia di una campagna elettorale in cui  qualcuno dei protagonisti politici eccellenti di questa storia rischia di restare azzoppato prima ancora che la corsa per palazzo d'Orleans cominci.

foto: livesicilia.it

 

I Carabinieri della Compagnia di Monreale sono intervenuti in un incidente mortale  verificatosi nel pomeriggio presso il km 30 della strada statale SS 624 Palermo - Sciacca.

Nello scontro i due coniugi lui classe 1977 e lei classe 1980 entrambi di Ribera (Ag) a bordo di una Lancia Y sono deceduti mentre il conducente dell’altra vettura una Toyota rav 4 condotta da un uomo di Palermo classe 1945 è stato trasportato presso l’ospedale “Villasofia” con l’elisoccorso.

L’incidente, forse frontale, è avvenuto all’altezza del chilometro numero trenta della 624, tra gli svincoli di Camporeale e di San Giuseppe Jato

Le due vittime, marito e moglie, sono: Giovanni Ragusa, 35 anni, consigliere comunale a Ribera, eletto nelle liste del Mpa, e la moglie Emanuela Guddemi, 32 anni, una giornalista del paese agrigentino, ed era era la corrispondente da Ribera per il Giornale di Sicilia e condirettore di un mensile locale.  La coppia era sposata da un anno.

Il ferito, 67 anni, di Palermo è immediatamente stato trasportato in elisoccorso all’ospedale Villa Sofia del capoluogo.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i Carabinieri ed i Vigili del Fuoco. La strada è stata temporaneamente chiusa al traffico dagli addetti dell'ANAS.
 

E' iniziato il valzer di smentite da parte dei politici i cui nomi sono venuti fuori da intercettazioni per la vicenda Giacchetto, e sono stati accostati a vicende di escort, di viaggi di vacanze o di altri benefit messi a disposizione da parte del manager della comunicazione Fausto Giacchetto, e che subito si sono preoccupati di prendere le distanze

A parte l'ammissione di Francesco Cascio, presidente dell'ARS, che ammette di avere intrattenuto con Giacchetto "un rapporto di disinteressata amicizia personale e familiare, ma che respinge con forza qualsivoglia insinuazione su qualsivoglia favore".

Il sen. Enzo Galioto conosce certo Giacchetto ma "nego con estrema fermezza l'esistenza di un rapporto di amicizia tra di noi che si possa essere tradotto in uno scambio di favori", precisa l'esponente dell'U.D.C.

E Giovanni Pistorio attraverso il suo avvocato:"Querelerò chiunque accosti il mio nome a quello di Giacchetto per rapporti illeciti o immorali.", minaccia l'esponente dell'MPA che avrebbe già denunciato il quotidiano la Repubblica

Scoma a sua volta  si dice "indignato per essere stato tirato dentro a storie di escort che non solo non mi appartengono, ma hanno anche turbato e colpito la mia serenità familiare".

Insomma, amici sì, conoscenti sì, ma niente scambio di favori, e tantomeno avventure a luci rosse.

Dalle intercettazioni e dalle testimonianze, alcune delle quali secretate, verrebbe fuori invece quello che qualcuno ha già definito un "sistema Daccò" in salsa siciliana, con giri di vacanze pagate di qua e di là, in barca o altrove, alcove ed escort come sembra emergere anche da riscontri oggettivi (fatture di book fotografici ecc...), e altri favori più o meno costosi e leciti.

L'obiettivo di questa rete di rapporti era di riuscire a controllare, magari con bandi cuciti su misura, le risorse che venivano impegnate nella realizzazione dei grandi eventi di moda, di costume, sportivi ecc...

Insomma per i politici, Fausto Giacchetto sino a ieri frequentatore assiduo di segreterie e di assessorati regionali, uno dei personaggi più noti e più influenti di Palermo e non solo nel campo della comunicazione pubblicitaria, oggi viene presentato come semplice e quasi casuale conoscenza dovuta a normali frequentazioni d'ufficio

Gli inquirenti hanno già manifestato il loro disappunto per una indagine che stava andando avanti nel più assoluto riserbo, e che qualcuno invece, diffondendo anzitempo la notizia. ha voluto invece fare scoppiare, con il rischio pare, di "bruciare" la parte più significatica dell'indagine che non sarebbe quella legata alla gestione dei grandi eventi turistici, quanto piuttosto quella legata alla gestione dei fondi del CIAPI, l'ente di formazione professionale; si parla di 25 milioni di euro di spese confusamente documentate.

Giacchetto da parte sua, attraverso i suoi avvocati, sostiene di non conoscere ancora gli elementi sui quali si basa l'accusa, e che quando si conosceranno gli atti potrà emergere la correttezza del suo operato.

I suoi avvocati infatti hanno già chiesto il dissequestro di denaro contante, di orologi di gran marca e di gioielli  operato peraltro su una cassetta di sicurezza, la cui titolarità viene fatta risalire alla cognata di Giacchetto, anch'essa indagata.

C'è da ritenere che nelle prossime settimane gli inquirenti coordinati dai due sostituti Maurizio Agnello e Gaetano Paci, studieranno attentamente il materiale sequestrato a partire da quell'hard disk che, stando a quanto scrivono i giornali, il manager avrebbe maldestramente cercato di fare sparire nel cesto della biancheria sporca.

Si tratterà di capire per i magistrati se tutto girava attorno a qualche cortesia moralmente discutibile, ma penalmente irrilevante, come sostengono alcuni o se il sistema prevedesse anche altre metodi per tenersi buoni i politici, come tutto lascerebbe pensare.

I nomi degli indagati ad oggi non sono venuti ufficialmente fuori: oltre a Giacchetto, ci sarebbero due suoi collaboratori, un funzionario dell'Ufficio Turismo, Antonio Belfiore, la cognata di Giacchetto.

Uno dei suoi due collaboratori, e lo riporta la Repubblica di domenica 8 luglio nell'edizione di Palermo, è Angelo Vitale, bagherese di 45 anni, titolare di tre aziende che agivano di supporto a Giacchetto: la Barter consulting, la Media Center e la Media consulting.

Vitale, non avrebbe avuto però un ruolo "attivo" nella tessitura della rete che consentivano sostanzialmente sempre allo stesso gruppo di imprese di aggiudicarsi i bandi per i grandi eventi, ma quello di semplice gregario.

Angelo Vitale, poco noto a Palermo, è molto noto invece a Bagheria, dove è stato agli inizi degli anni '90 consigliere comunale e assessore per il Partito Repubblicano.

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