Cronaca

Ci è giunta notizia che una operazione finalizzata presumibilmente al contrasto della pesca illegale di tonno rosso, si sta svolgendo a Porticello. In azione ci sono la vedetta "stanziale" C.P. 524 ed un'altra motovedetta di maggiori dimensioni arrivata da Palermo ed il gommoncino.

Nell'area del Porto il comandante Silvia Maria Malagrinò sta coordinando le operazioni. Pare che sia arrivata una segnalazione anonima, ma considerata attendibile, che una barca che aveva pescato del tonno rosso si preparava a rientrare in porto.

Sono scattati i controlli, ma sino ad un'ora fa non era stato individuato alcunchè. Pare che in questi casi i pescatori siano soliti "affondare" il tonno appesantendolo con dei pesi e ancorandolo sul fondo per poi poterlo andare a riprendere qaundo la situazione si fa più tranquilla.

Qualche sera fa, siccome non c'era ancora la motovedetta disponibile per una operazione del genere, la Capitaneria ha ordinato ad un pescatore di mettere a disposizione la propria barca per condurli in una perlustrazione per ritrovare come poi è avvenuto dei tonni, ancorati sul fondo poco fuori l'imboccatura del porto

Questa "collaborazione" , prevista dalla legge e che pare sia obbligatoria, ha però scatenato le ire del pescatore vittima dell'operazione contro il pescatore giudicato "collaborazionista" , e per qualche momento si è temuto il peggio.

Questa mattina i Carabinieri del Gruppo di Monreale, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro dei beni ai fini della confisca, emesso dal Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti degli eredi di BUTTITTA Salvatore, il “re delle cave” di Bagheria deceduto il 12.08.2008.

La misura, in ossequio al D.L. 6 settembre 2011 n. 159, è scaturita a seguito di lunghe e complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo quale operazione residuale dei sequestri già operati nei confronti del BUTTITTA:

- quando era in vita, avvenuti nel luglio del 2007, che comprendeva società beni mobili ed immobili per circa 350 milioni di euro;

- e nel novembre del 2008 che comprendeva beni immobili per circa 100 milioni di euro, quando il BUTTITTA Salvatore era ormai deceduto, e che rappresentò il primo caso di applicazione della normativa prevista dal cc.dd. “Pacchetto Sicurezza” che prevedeva il sequestro anche nei confronti degli eredi.

Il decreto di sequestro è il risultato da un lato dall’attività investigativa legata dalla cattura dell’ex latitante RINELLA Salvatore capo del mandamento mafioso di Trabia (avvenuta il 6 marzo 2003), coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ed dall’altro dalle successive Ordinanze di Custodia Cautelare emesse il 16 febbraio 2006 quando fu smantellata la cosca della cittadina rivierasca con 12 arresti di affiliati e favoreggiatori.

Il sequestro è l’esemplificazione del sistema parallelo del “doppio binario”: nonostante l’assoluzione in primo grado (l’appello non venne celebrato a causa della sopraggiunta morte dell’imputato), vengono colpiti i beni anche in capo agli eredi dal sistema legislativo previsto per le Misure di Prevenzione.

Sulla base di un processo indiziario, presunto da quelle investigazioni, nonché sulla base della sproporzione tra i redditi dichiarati e l’ingentissimo patrimonio immobiliare posseduto dal BUTTITTA Salvatore, il Tribunale ha disposto il sequestro di un appartamento e 30 terreni agricoli siti nei comuni di Bagheria, Polizzi Generosa, Santa Cristina Gela, Bolognetta, Altavilla Milicia e Termini Imerese, per un valore complessivo di circa 1.000.000 di euro.

Palermo, 1 giugno 2012

ufficio stampa provinciale Carabinieri
 

Erano le 18.30 circa quando i Carabinieri della Stazione di Bagheria hanno tratto in arresto CRIVELLO Salvatore, operaio palermitano classe 1973, residente a Bagheria in via Paisiello.

L’uomo era alla guida della sua Golf quando è stato fermato da una pattuglia dei Carabinieri, a seguito della perquisizione veicolare, i militari hanno rinvenuto occultata sotto il sedile anteriore una pistola calibro 7,65, con due caricatori e 14 proiettili dello stesso calibro, il tutto illegalmente detenuto e posto sotto sequestro.

CRIVELLO tratto in arresto con l’accusa di detenzione illegale di arma comune da sparo e munizioni è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

Palermo, 1 giugno 2012

ufficio stampa provinciale Carabinieri

Riscontrate colonnine manomesse, gasolio di scarsa qualità, vendite in nero. Ispezionati 15 distributori di carburante, selezionati tenendo conto delle segnalazioni di presunte irregolarità arrivate al 117

La Guardia di finanza ha ispezionato a Palermo 15 distributori di carburante, partendo da una serie di segnalazioni di presunte irregolarità pervenute al "117".

Contestate 70 mila euro euro di sanzioni amministrative a carico dei titolari di 8 impianti stradali.

Le irregolarità riscontrate sono state di varia natura e che andavano  dalla violazione dell'orario di erogazione in 3 casi; in  2 per vendite di prodotto "in nero" con un'evasione di accisa per oltre 3.300 euro e Iva non versata per circa 22 mila euro.

E' risultato che altri 2 impianti, a seguito delle analisi di laboratorio eseguite dall'Agenzia delle dogane, vendevano carburanti non conformi alla normativa: il gasolio conteneva per oltre il 30% olio non minerale o mescolato con "sostanze bassobollenti", con limitato grado d'infiammabilità, non idonee all'autotrazione.

I due gestori sono stati denunciati.

E' stato smascherato in un impianto l'alterazione dei congegni elettrici ed elettronici delle colonnine, allo scopo di truffare i clienti sui quantitativi erogati.

La scoperta della frode ha preso le mosse dal riscontro della manomissione dei piombi apposti dall'ufficio metrico della Camera di commercio. Il sistema permetteva di alterare il meccanismo di erogazione in modo da sottrarre. ai clienti una percentuale di prodotto pari al 10%. L'impianto è stato sequestrato e il gestore denunciato.

I titolari degli impianti coinvolti non sono stati resi noti

 

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