Via le barche da diporto dall'arenile,e ad Aspra è polemica

Via le barche da diporto dall'arenile,e ad Aspra è polemica

cronaca
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Quelle barche adagiate sull'arenile, erano quasi un elemento di arredo urbano, stavano a rappresentare un legame antico con il mare, e definivano un tratto di identità forte per la comunità asprense: adesso per l'assenza di un atto amministrativo, il P.U.D.M. ( Piano di utilizzo del Demanio Marittimo), le mitiche "lancitedde" da diporto sono state costrette a sloggiare.


Pubblichiamo il documento che sull'argomento, la soc..coop. Aspra Mare ha inviato al Sindaco, al Presidente di circoscrizione e agli esponenti politici locali.

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Da qualche settimana la Capitaneria di Porto di Palermo di concerto con il Comando dei Vigili Urbani di Bagheria, sulla base di alcune annose denunce e nuove segnalazioni, hanno proceduto ad intimare lo sgombero, dagli scali di levante e di ponente, alle barche da “diporto”.

Le barche incriminate non sono altro che le storiche, tradizionali e caratteristiche “lancitiedde” che da sempre hanno contraddistinto il paesaggio del litorale asprense, diventandone nei secoli patrimonio storico e culturale.
Ad essere (momentaneamente) graziate le barche da pesca confinate però sull’arenile della scalo di levante in attesa (dice la capitaneria) che il Comune di Bagheria decida cosa fare.

Ecco perché in un prossimo futuro i nostri pescatori temono di essere cacciati da queste aree e intendono difendere il loro diritto di continuare ad utilizzare lo scalo di Levante e quello di Ponente per le loro attività
Sembrerebbe infatti che il nocciolo del problema sia da ricercare sulla legge regionale 15/2005 e sul D.A. (Territorio e Ambiente) del 26/05/2006 che insieme regolano la predisposizione da parte dei Comuni dei Piani di Utilizzo del Demanio Marittimo.

Piano che il Comune di Bagheria avrebbe già dovuto approvare sin dall’inizio del 2007 ma che ad oggi sembrerebbe non essere ancora approdato in consiglio comunale.
Se questo sia un bene o un male, a questo punto non si sa. Fatto stà che ora l’attenzione di tutta la marineria di Aspra si è concentrata sulle previsioni del futuro P.U.D.M. e in particolare nella parte che riguarda la destinazione d’uso degli scali di levante e di ponente, da secoli utilizzati dai pescatori di Aspra per svolgere la loro attività, tramandandosi il mestiere da padre in figlio.

Si auspica infatti che il piano di utilizzo delle spiagge rappresenti la sintesi, l’atto finale, di un lavoro di concertazione tra le realtà economiche esistenti e l’amministrazione comunale di modo che frutto di cotanta sinergia sia anche l’indicazione puntuale ed inequivocabile di tutte le realtà storiche, culturali ed economiche esistenti su alcune aree demaniali (vedi scalo di levante e di Ponente di Aspra).

L’auspicio è che il risultato finale sia un P.U.D.M. che rappresenti uno strumento utile dal quale partire per consentire alle diverse realtà marinare (lance da diporto e barche da pesca) di poter avviare l’iter burocratico che li porti ad acquisire in concessione le aree in questione.
Si chiede pertanto all’amministrazione comunale un incontro tecnico finalizzato a conoscere lo stato dell’arte dello strumento amministrativo denominato P.U.D.M e delle previsioni progettuali in esso contenute e riguardanti le aree degli scali di Levante e di Ponente in Aspra.

Aspra lì 17 novembre 2009.
Il Presidente Piretto Edoardo