Operazione antidroga nel palermitano 67 arresti: le foto dei 2 bagheresi

Operazione antidroga nel palermitano 67 arresti: le foto dei 2 bagheresi

cronaca
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Nelle prime ore del mattino oltre 400 carabinieri, con l'ausilio di unità cinofile e di un elicottero hanno avviato una operazione antidroga denominata "Triade" e stanno procedendo alla esecuzione di 65 ordinanze di custodia cautelare,

nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

L'operazione denominata "Triade" è l'epilogo di una attività di indagine sviluppata dai CC. di Bagheria sotto la direzione dei procuratore aggiunto Teresa Principato e dei sostituti Marcello Viola e Amelia Luise.

Le indagini hanno interessato Palermo e i comuni limitrofi tra cui Bagheria: ed è proprio da Bagheria che lo scorso anno sono state avviate le indagini.

E' stato appunto l'arresto in flagranza di un modesto spacciatore locale che aveva con sè con 400 grammi di cocaina purissima ritrovati a Porticello in una Fiat 126, che ha messo in allerta gli investigatori che sono riusciti in questo arco di tempo a risalire alla identificazione di tre distinti gruppi criminali che si occupavano di procacciarsi e di spacciare le droghe, soprattutto hascish e cocaina da Cefalù a Bagheria da Misilmeri a Villabate, e a Palermo, in particolare nel quartiere Brancaccio.

L'organizzazione era costituita, come scoperto dagli investigatori, da tre gruppi che operavano con il 'nulla osta ' dei boss di Cosa nostra a cui andava una parte dei profitti. Come fa sapere il Comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo, colonnello Teo Luzi, "un gruppo di giovani di Bagheria e di Palermo si era organizzato per il controllo dello spaccio nelle piazze di Misilmeri, la stessa Bagheria e Cefalù, ma con il controllo di Cosa nostra" “si tratta di giovani- ha aggiunto il colonnello Teo Luzi-con basso o inesistente grado di scolarizzazione, provenienti da famiglie difficili, che vivono nei quartieri più degradati della città e nei sobborghi maggiormente delinquenziali della provincia. Il consumo di droga rappresenta una fuga da realtà difficili. Il suo commercio un trampolino per ottenere in poco tempo facile ricchezza.

Stupisce la contraddizione delle esistenze di questi giovani: incapaci di compiere attività elementari, come aprire un conto in banca, ma capaci di allestire e gestire traffici proibiti per un volume di affari di milioni di euro: una ricchezza del tutto effimera, che fiorisce su un vuoto di valori impressionante”.
Dalle indagini sono emersi anche contatti tra le bande criminali e ambienti della camorra napoletana e narcos spagnoli.Dalle indagini sono emersi anche contatti tra le bande criminali e ambienti della camorra napoletana e narcos spagnoli.

Brancaccio era la sede centrale operativa della Triade: in due magazzini infatti veniva stoccata e lavorata la "merce" che arrivava anche via nave.

La Triade, di cui uno dei capi, aveva contatti con cosa nostra era ben inserita anche nel traffico internazionale di droghe, in particolare con la Spagna. Nel corso dell'operazione sono state anche ritrovate e sequestrate significative quantità di hascisch e cocaina.

Gli associati intervenivano a sostegno dlle famiglie di loro complici che via via venivano arrestati, e realizzavano rapine ai danni di banche e attività commerciali per potere finanziare l'acquisto di grosse quantità di droghe.

L’azione più eclatante è stata messa a segno da due degli arrestati, MILITELLO Vincenzo e BUSALACCHI Rosaria, marito e moglie, nel maggio del 2008 in Toscana. I novelli “Bonnie e Clyde” hanno raggiunto con una nave Livorno, proseguendo per Viareggio, ove perpetravano una rapina a mano armata in danno di un istituto di credito (la locale filiale del Monte dei Paschi di Siena), riportando un bottino di € 60.000.
La nave – come emerge dalle intercettazioni – era considerata il mezzo di trasporto più sicuro per spostarsi senza dover esibire i propri documenti come in aereo ed evitando i possibili controlli sulla rete autostradale.
Nell’occasione, tuttavia, i rapinatori “in trasferta”, vennero arrestati in flagranza dai militari di Viareggio, su indicazione dei carabinieri di Bagheria, così come i loro basisti locali, due cugini di origine palermitana emigrati da tempo nella cittadina toscana.

Durante le indagini durate quasi due anni sono stati individuati anche 500 consumatori abituali. Più tardi i dettagli dell'operazione.

A Bagheria sono stati arrestati  Gargano Giuseppe (foto a sinistra), di 32 anni residente in Corso Butera, e Scardina Vincenzo (foto in basso), 34 anni, residente in Via S. Isidoro Monte.

A Santa Flavia, Sancilles Vittorio di 45 anni; a Ficarazzi Zarcone Salvatore di 44 anni residente in Via Meli, e Tumminia Pietro, 22 anni, residente in Via Pitrè.

Ad Altavilla Milicia, D'Alia Salvatore di 32 anni, residente in Via Napoli.

Oltre una decina gli arrestati tra Misilmeri, Villabate e Belmonte Mezzagno.

A Misilmeri due arresti: Ioppolo Rita, 36 anni, e Luigi Li Vigni, 32 anni, entrambi residenti in Via L 21.

A Villabate sei arresti: si tratta di Enrico Gambino, 22 anni, Riccardo Prestigiacomo, 33 anni, Domenico Parrino 25 anni, Sancilles Antonino e Sancilles Paolo rispettivamente di 22 e 26 anni. Giuseppa Romano di 50 anni, e Giovanni Montaperto di 34 anni.

Due gli arresti a Belmonte Mezzagno: Paolo Bisconti e Gianluca La Rosa, rispettivamente di anni 33 e 21.