Cultura

Si terrà sabato 12 maggio presso Palazzo Butera in via Dammuselli a Bagheria, con inizio alle ore 16,30, la terza lezione del Seminario sulle Ville di Bagheria, organizzato dall’Associazione SiciliAntica, con il patrocinio del Comune di Bagheria.

Dopo la presentazione di Maria Giammarresi, Presidente della sede SiciliAntica di Bagheria e di Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale di SiciliAntica, si terrà la conferenza dal titolo: “Villa Butera-Branciforte: storia ed evoluzione architettonica”.

La relazione sarà tenuta dall’architetto Sabina Montana autrice del libro “O corte a Dio” - Prime architetture barocche a Bagheria: Villa Branciforti Butera.

Il seminario prevede nove incontri che vanno dal fenomeno delle ville barocche salve nella Piana di Bagheria, all’edilizia minore, dal restauro del complesso monumentale all’arte esoterica a Palazzo Butera.

Alla fine del Corso verrà rilasciato agli iscritti un attestato di partecipazione. Per informazioni e iscrizioni: SiciliAntica, tel. 339.4121267- Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Il dignitoso ritiro dalla capitale dell’isola del principe Giuseppe Branciforte, stanco di cortigianerie, da il via, a partire dalla seconda metà del XVII secolo e nel corso di tutto il Settecento, alla costruzione, da parte della primissima aristocrazia isolana, di tante Ville e Casene nella piana della Bagaria. SiciliAntica inizia quest’anno un articolato percorso di studio di tali complessi dal grande valore architettonico e artistico.

Ogni anno un seminario sarà dedicato ad una Villa diversa: si analizzerà l’origine, la trasformazione, gli abbandoni ed il restauro di questo interessante patrimonio, per approfondire nel corso del tempo tutti i manufatti presenti nel territorio.

Si inizia proprio dal complesso monumentale della Villa/Palazzo del Branciforte, principe di Butera, con cui nacque il mito, non ancora adeguatamente valorizzato, della “Bagheria, città delle Ville”.

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Si terrà sabato 19 maggio alle ore 18.00 presso la Sala delle cerimonie di Palazzo Aragona Cutò, il concorso di disegno dal titolo "Natura e animali: nostri amici" organizzato dalla Commenda Templare "Nostra Signora del Mare“ di Bagheria e dedicato alla N.D. Lia Prestigiacomo, prematuramente scomparsa e che da sempre si è occupata di solidarietà ed aiuto verso i più bisognosi.

Proprio per questo il concorso è destinato ai ragazzi delle case alloggio, che spesso vengono dimenticati non pensando che l'Africa è spesso sotto casa nostra.

Durante la manifestazione dopo l'intervento del commendatore di Bagheria cav. Giuseppe Gargano, verrà proiettato il cortometraggio del regista Marco Lanzafame "La Formica" che tratta del problema della vivisezione.

Il regista Lanzafame dopo il successo del film "La Goccia" del 2003 con Remo Girone e "Fantasmi del sud" del 2007 è in uscita a breve con l'ultima sua creazione, "Il Tarlo" che narra dei drammi, problemi e sogni della vita di oggi visti attraverso le vicende di una cameriera di piano d'albergo e delle sue colleghe.

Uno spaccato dell'universo femminile per affrontare tematiche attuali: la profonda crisi economica e morale, il gioco d'azzardo patologico, la depressione e gli abusi in famiglia.

Alla manifestazione sarà presente anche la pittrice Claudia Clemente presidente dell'Associazione d'arte e spettacolo "Making" che si occupa di corsi che vanno dall'idea al soggetto, dalla sceneggiatura alla regìa, dalla scenografia alla fotografia, dallo storyboard ai costumi....

Tutte le fasi della produzione di cinematografica finalizzate alla realizzazione di un corto metraggio con i corsisti.

Dopo la proiezione del film verranno premiati i disegni dei ragazzi e successivamente vi sarà una degustazione di prodotti offerti dagli sponsor, che nonostante il periodo di crisi in cui versano le aziende, hanno a mero scopo di beneficenza sponsorizzato la manifestazione.

L'evento rientra tra quelli previsti annualmente dalla Commenda di Bagheria che dopo il successo del concerto di febbraio, che ha consentito la raccolta di 900 euro per l'Associazione Bone Hope, ha ostenuto altre iniziative "sposando" il progetto "Cavalieri silenziosi", ovvero la realizzazione di progetti senza che gli stessi vengano pubblicizzati.

nella foto di copertina  il regista Marco Lanzafame

Mi capita spesso di sentir dire che la musicoterapia è una tecnica di rilassamento, e mi viene da sorridere. Probabilmente in Italia pochi sanno cosa sia davvero. Studio questa disciplina da tre anni al quadriennio di musicoterapia di Assisi e ho iniziato da quest’anno il corso biennale del conservatorio aquilano. 

Se in Italia non esiste un albo dei musicoterapisti, in alcuni stati esteri questo mestiere è seriamente preso in considerazione, tanto che lo studio della musicoterapia si realizza all’interno dell’università.

Per iniziare ad avere un’idea di cosa sia provate a immaginare una seduta in cui il terapista suona insieme al paziente. Provate ora a immaginare che in questa seduta si fa una musica che non sia necessariamente convenzionale, che possa essere realizzata da entrambi.

Se volessi provare a riassumere in una frase la maniera in cui la musicoterapia agisce potrei dire che essa è una tecnica di riabilitazione utilizzata per migliorare l’interazione sociale e la comunicazione. Si parla ad esempio di sindrome di down, di autismo, di disturbi dell’umore, di tetraplegie. Essa è, quindi, destinata a pazienti che hanno scarse capacità relazionali sia di natura organica che di natura psicogena. 

Avete mai notato come all’ascolto di determinati brani musicali si scatenano particolari emozioni? Ciò potrebbe far pensare al fatto che se i suoni vengono gestiti in una determinata maniera possono anche essere utilizzati per agire direttamente su di esse.

Tutto ciò avviene attraverso una musica che molto spesso risulta essere non convenzionale, ovvero che non segue le regole “accademiche”. 

Il paziente si troverà ad utilizzare strumenti musicali (ad esempio xilofoni o tamburi) in una maniera molto istintiva e basata sull’improvvisazione. Il musicoterapista improvviserà insieme a lui nel tentativo di creare una relazione, definita relazione terapeutica. 

Il paziente esprime attraverso la musica le sue emozioni. Il musicoterapista, all’interno di questa relazione terapeutica, accoglie il musicale del paziente e lo manipola a seconda delle esigenze.

Non è facile descrivere una disciplina simile all’interno di un unico articolo… dobbiamo inoltre considerare che quella appena descritta è la maniera più praticata di fare musicoterapia e che, quindi, non è l’unica. Spero di essere riuscito almeno ad avere dato un’idea riguardo la sua utilità. 

                                                                                 

                                                                                      Giampiero Carollo

Domenica 6 maggio a partire dalle ore 9,00, al Parco archeologico di Solunto a Santa Flavia, si svolgerà la manifestazione "Solunto - Una passeggiata nel mito" organizzata dall'associazione "APOS", in collaborazione con il "CAM Centro artistico musicale" e "L'Arsenale delle Apparizioni".

Si tratta di una visita guidata all'area archeologica di Solunto accompagnata dalla lettura dei testi delle antiche fonti letterarie relative a Solunto da parte di Silvia Martorana Tusa e Noemi Sanfilippo, e con le note dei musicisti Francesco Incandela, Luca Di Quarto, Paolo Zarcone.

la quota di partecipazione è di 7 euro

Per info e prenotazioni

tel - 3203306992 - 3314247790

mail -  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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