Il Maestro e Margherita– di Giuseppe Gargano

Il Maestro e Margherita– di Giuseppe Gargano

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Così mi disse una volta il diavolo: “Anche Dio ha il suo inferno: è il suo amore per gli uomini”.

"Un miracolo che ciascuno deve salutare con commozione", così fu definito il capolavoro di Bulgakov da Eugenio Montale. Un libro scritto intorno agli anni trenta e pubblicato, dopo non poche vicissitudini, postumo nel 1967.

Se non si ha paura di vivere una delle esperienze più assurde e surreali, intense e strabilianti non si può non leggere questo immenso capolavoro della letteratura russa. Durante la lettura si ci domanda cosa esattamente si sta leggendo, senza però avere la forza di staccare gli occhi dal testo. Si rimane rapiti dalla strana vicenda di un sedicente professore di magia nera piombato nella Mosca di Stalin, in realtà trattasi del diavolo, e del suo intrecciarsi con quella di Pilato che, duemila anni prima, si interroga se punire Gesù sia giusto o meno.
Così venne definito da Montale: Un romanzo-poema o, se volete, uno show in cui intervengono numerosissimi personaggi, un libro in cui un realismo quasi crudele si fonde o si mescola col più alto dei possibili temi – quello della Passione – non poteva essere concepito e svolto che da un cervello poeticamente allucinato. E’ qui che il poco noto Bulgakov si congiunge con la più profonda tradizione letteraria della sua terra: la vena messianica, quella che troviamo in certe figure di Gogol’ e di Dostoesvkij e in quel pazzo di Dio che è il quasi immancabile comprimario di ogni grande melodramma russo.
Il Maestro e Margherita è anche una delle più belle storie d’amore di un uomo e una donna che vendono l’anima al diavolo pur di rimanere uniti per sempre. Una struggente ed emozionante storia che difficilmente lascia impassibile il lettore. Contro tutte le aspettative, è proprio Satana a offrire al Maestro e a Margherita la possibilità di un'esistenza serena e tranquilla, Margherita è infatti un personaggio profondamente insoddisfatto e infelice, mentre il Maestro vive nell'autocommiserazione, a tratti è patetico.
"Hai pronunciato le tue parole come se tu non riconoscessi l'esistenza delle ombre, e neppure del male. Non vorresti avere la bontà di riflettere sulla questione: che cosa farebbe il tuo bene, se non esistesse il male? E come apparirebbe la Terra, se ne sparissero le ombre? Le ombre provengono dagli uomini e dalle cose. Ecco l'ombra della mia spada. Ma ci sono le ombre degli alberi e degli esseri viventi. Vuoi forse scorticare tutto il globo terrestre, portandogli via tutti gli alberi e tutto quanto c'è di vivo per il tuo capriccio di goderti la luce nuda? Sei sciocco."
Se non hai paura di incontrare te stesso e il tuo diavolo personale buona lettura!

Giuseppe Gargano