Politica

A proposito del mio comunicato in cui si risponde alle critiche del PID alla mia amministrazione circa la vicenda riguardante le politiche urbanistiche e le scelte attinenti il Piano regolatore generale pubblicato su Bagheria news desidero precisare quanto segue:

Laddove scrivo:
“Quindi, è vero che il comunicato della segreteria del PID sul mio programma amministrativo presentato e sulle scelte che avrei fatto sul PRG mettendolo in discussione, deve essere letto al tempo in cui è stato scritto; quindi prima che succedesse il furto di tutti i PC nel settore Urbanistica ed Edilizia Privata.
Però, è anche vero, che nel frattempo la stessa segreteria del PID non ha scritto, più nulla, e quindi io giudico quanto da loro detto, oggi, e la prima cosa che mi viene in mente è ovviamente, questo furto.
L’interpretazione che do è quella di un chiaro segnale intimidatorio verso gli uffici e verso l’amministrazione all’indomani di un passaggio importante in Consiglio Comunale con la certezza, consequenziale, che stiamo agendo per il meglio.”

Riconosco di essere stato, in questo passaggio, assolutamente poco chiaro nell’esprimere il mio pensiero, e che questo possa aver dato luogo ad un fraintendimento del quale mi scuso con i consiglieri e i dirigenti del PID e con i lettori.

Ribadisco che non era nelle mie intenzioni voler addebitare, neanche solo lontanamente, una responsabilità morale a questo partito circa l’incursione e il furto dei computer nei nostri uffici dell’urbanistica.

Riconosco che la formulazione del mio pensiero si poteva prestava a questa interpretazione che, lo ripeto, non era assolutamente nelle mie intenzioni e non corrisponde al mio pensiero sulle posizioni e sul ruolo del PID che sulla vicende del Piano regolatore generale è stata sempre di corretta opposizione e di sereno confronto politico istituzionale.

Mi dolgo di questo equivoco: in realtà volevo semplicemente ribadire che tutte le citazioni, e nel caso in questione uno stralcio del mio programma elettorale, debbono essere “lette” e “intese” collocandole nel contesto di tempo e di circostanze in cui sono state dette o scritte.

Con questo spero di avere chiarito il senso di quanto ho scritto, che pur prestandosi, lo riconosco ad una interpretazione dubbia, non può in nessun caso essere addebitabile a malafede politica.

Con ciò spero di potere considerare chiusa una polemica della quale sono stato causa involontaria.

Vincenzo Lo Meo

 

Coloro che si occupano di argomenti sociali e politici non hanno ancora imparato a imitare i fisici, i quali non mancano mai di includere il Tempo tra le dimensioni.

Per capire pienamente che cosa veramente significhi potere dell’Uomo sulla Natura, e quindi il potere di alcuni uomini sopra altri uomini, dobbiamo rappresentarci la specie estesa nel tempo, dalla data della sua apparizione a quella della sua estinzione.

Ogni generazione esercita potere sui propri successori: e ognuna, in quanto modifica l’ambiente trasmessole e si ribella contro la tradizione, resiste e pone limiti al potere dei propri predecessori.

In realtà, naturalmente, se una qualsiasi generazione raggiungesse davvero il potere di fare dei propri discendenti ciò che vuole, tutti gli uomini nati dopo dipenderebbero da tale potere.

E sarebbero più deboli, non più forti: infatti, pur avendo messo nelle loro mani macchine straordinarie, avremmo anche prestabilito in che maniera dovrebbero usarle. Il tempo lega quindi le scelte sul PRG sia a situazioni congiunturali, sia a situazioni strutturali

Il tempo condiziona le scelte e le parole usate per spiegarle.

Quindi, è vero che il comunicato della segreteria del PID sul mio programma amministrativo presentato e sulle scelte che avrei fatto sul PRG mettendolo in discussione, deve essere letto al tempo in cui è stato scritto; quindi prima che succedesse il furto di tutti i PC nel settore Urbanistica ed Edilizia Privata.

Però, è anche vero, che nel frattempo la stessa segreteria del PID non ha scritto, più nulla, e quindi io giudico quanto da loro detto, oggi, e la prima cosa che mi viene in mente è ovviamente, questo furto.

L’interpretazione che do è quella di un chiaro segnale intimidatorio verso gli uffici e verso l’amministrazione all’indomani di un passaggio importante in Consiglio Comunale con la certezza, consequenziale, che stiamo agendo per il meglio.

Il PID sostiene che in quel Consiglio Comunale quello che è successo, per certi versi, mette in discussione un passaggio del mio programma.

Invece, io dico che non è cosi.

Se introduciamo il fattore tempo, cosi come è giusto che sia, ci accorgiamo che la responsabilità di una amministrazione comunale è talmente più grande di un programma amministrativo, atto importante certo, che non può essere presa come “giustificatrice” di atti inutili o dannosi.

Immaginate un po’, capovolgendo il ragionamento del PID, che razza di Sindaco potrei essere se dovessi agire in questo modo, … scusate ma c’è scritto nel mio programma!

A discapito di tutto e di tutti.

Scrivevo all’indomani di quel Consiglio Comunale, questo sul mio blog vincenzolomeo.it “…raggiungere al più presto l'adozione di un nuovo PRG e dare alle città un preciso strumento di sviluppo.
Una scelta che, secondo molti, dimostra poca coerenza con il programma amministrativo presentato. Dimostra, invece, un grande senso di responsabilità e di forte dovere verso la città. Il programma viene dopo, prima vengono gli interessi dei cittadini in un momento contingente come questo. Rimettere in discussione le Direttive date nel 2010 avrebbe provocato un ritardo di almeno 4 mesi. …”

Quindi non è il PID che mi deve fare ricordare il mio programma, io lo leggo spesso ed anche la coalizione che mi appoggia ne fa buon suo. Ho chiesto lumi e pareri al RUP del PRG, mi ha spiegato per bene i problemi, gli eventuali ritardi e l’incertezza di stimare il tempo necessario.

Ho letto e studiato le Direttive a suo tempo approvate dal Consiglio Comunale, direttive che condivido per il tenore generale a cui sono ispirate. Ho verificato la possibilità di sovrapporre il Piano Strategico a cui stiamo lavorando, alle direttive ed alla bozza di PRG in fase di elaborazione.

Ho chiesto agli uffici, con alcune note, di tenere in considerazione gli indirizzi di principio indicati nel mio programma, le energie alternative integrate all’edilizia e la gestione dei rifiuti in primis.

Ritorna sempre il fattore Tempo come potete vedere, ed io oggi dico che l’Amministrazione e la sua maggioranza in quel Consiglio Comunale, hanno dimostrato grande senso di responsabilità … ed il tempo è galantuomo come dicevano anche i nostri nonni a quel tempo.

 

Ancora posizioni contrapposte all’interno dell’U.D.C. dopo la lettera del segretario Nicolò Tomasello, che sospendeva dal partito tre consiglieri comunali “rei” di aver votato un ordine del giorno presentato dal PD e condiviso da un larga maggioranza sulla questione Piano Regolatore.

Tomasello argomentava che la nuova amministrazione doveva manifestare la propria filosofia e segnare la propria impronta circa lo sviluppo del territorio rimettendo in discussione le direttive generali già approvate dal consiglio che avevano già portato all’approvazione dello schema di massima della revisione generale del Piano.

I tre consiglieri avevano ribattuto punto su punto, rivendicando la linearità del loro comportamento, che era stato concordato con il sindaco Lo Meo e le altre forze politiche di maggioranza e che aveva portato ad un voto estremamente chiaro e maggioritario in consiglio.

Rinviavano al mittente le accuse, e contrattaccavano chiedendo senza mezzi termini  le dimissioni di Tomasello.

Lunedì pomeriggio si era svolta una prima discussione presente il nuovo segretario provinciale, Mimmo Guarneri, fresco eletto dal congresso provinciale di domenica 22 gennaio.

In questo incontro stando a qualche indiscrezione trapelata Tomasello avrebbe manifestato la disponibilità a rimangiarsi il provvedimento di allontanamento dei tre consiglieri, a condizione che si facesse salva in buona sostanza la sua opinione e cioè che occorreva rimettere mano alle direttive sul P.R.G.
In mezzo però è accaduto il fattaccio, che appartiene alla cronaca e alla politica, del furto dei computer del responsabile dell’Ufficio Piano, ing. Enzo Aiello, e dei suoi più stretti collaboratori.

Episodio che ha fatto sembrare quantomeno improvvido e intempestivo l’anatema del segretario contro i tre consiglieri “reprobi”
La riunione si scioglieva quindi in maniera interlocutoria senza una decisione finale.

Oggi si sono replicate delle riunioni separate: da una parte i tre consiglieri, cui pare si sia aggiunto anche Antonio Scaduto, che aveva ieri l’altro dichiarato la sua adesione all’U.D.C., venendo anche eletto domenica, assieme ad altri bagheresi, nel Coordinamento provinciale.

In questa riunione i tre consiglieri avrebbero ribadito con fermezza la loro incompatibilità politica con Tomasello, condannando la pretestuosità e l’assurdità del provvedimento assunto, e ribadendo che per loro il “vulnus” andava sanato con le dimissioni del segretario.

Ancora mentre scriviamo, e siamo a martedì sera, sono a Bagheria il nuovo segretario provinciale Mimmo Guarneri e il sen. Enzo Galioto che stanno cercando di mediare per non gettare a mare i risultati di un congresso svoltosi appena un mese fa e che aveva visto un partito unito eleggere all’unanimità e per acclamazione Nicolò Tomasello.
Come finirà?

Naturalmente non lo sappiamo, ma non è da escludere che si venga a determinareda parte di una delle due parti un passo indietro, creando la fattispecie  di separati in casa, che servirebbe solo a congelare  la situazione e a rinviare lo scontro, che non è su una materia frivola, ma, come si può ben capire, avviene su un terreno sul cui sfondo si intravedono interessi corposi..


 

In occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale bagherese è stata affrontata la controversa questione della chiusura al traffico del Corso Umberto I, a seguito di una interrogazione da me presentata all’amministrazione a causa dei disagi che ancora, purtroppo, molti bagheresi lamentano.

Eppure, pareva che in ordine a questo argomento il Sindaco Lo Meo avesse l’intenzione di adottare tutte le misure ritenute opportune, sin dalle prime battute della campagna elettorale . Invece, dopo più di sette mesi dall’inizio della sindaca tura il nostro primo cittadino non si è ancora espresso in merito al difficile dibattito tra i sostenitori e i contrari alla chiusura del corso.

Personalmente, la presentazione di una interrogazione che avesse ad oggetto tale questione ha avuto luogo a seguito di uno spiacevole episodio al quale mi sono trovato ad assistere che aveva come protagonista un concittadino, diversamente abile.

Pur essendo palesemente impossibilitato a deambulare autonomamente , peraltro munito di specifico contrassegno invalidi per l’auto, all’uomo è stato negato l’acceso col mezzo al Corso Umberto I impedendogli, in tal modo, di raggiungere la filiale della propria banca e di compiere le necessarie operazioni.

Purtroppo fatti come questo continuano ad accadere all’ordine del giorno e si sommano alle difficoltà di tutti quei commercianti che con la chiusura del corso, senza la previsione degli opportuni provvedimenti , hanno visto inevitabilmente diminuire il lavoro nelle proprie attività ed aumentare gli episodi di microcriminalità.

Infatti, la mia intenzione è stata quella di chiedere all’amministrazione dei chiarimenti anzitutto sulla regolamentazione della concessione delle autorizzazioni al transito sul corso Umberto I e sull’esistenza, eventualmente, di un elenco ufficiale di tutte le autorizzazioni già rilasciate indicanti nominativi e targhe dei veicoli.

Inoltre, è stata mia cura interrogare l’assessore competente sulla volontà dell’amministrazione Lo Meo in ordine alle misure che si intenderanno adottare per questa area, sulla cui sorte ancora nessuno ha ritenuto di esprimersi.

Ebbene, per chiarezza è giusto che la cittadinanza sappia che l’Assessore Miosi ha provveduto a dare una risposta alle mie richieste, con la quale ha dichiarato che “le uniche autovetture autorizzate al transito ed alla sosta nella predetta area sono i mezzi di servizio contrassegnati dal logo del Comune di Bagheria, i mezzi di soccorso ed i mezzi delle forze di polizia o di coloro che svolgono funzioni di vigilanza per siti particolari.…inoltre sono state concesse autorizzazioni temporanee all’accesso e alla sosta legate alla sussistenza di particolari situazioni occasionali o contingenti”.

Quindi, su mio ulteriore sollecito in sede di consiglio, mi è stato confermato che non esiste alcun elenco ufficiale degli aventi diritto al transito, né un sistema di controllo o vigilanza sul rispetto di tali autorizzazioni.

In merito, poi, alle difficoltà di coloro diversamente abili, in assenza di una specifica previsione in loro favore, l’amministrazione si è limitata a riservarsi di provvedere senza dare alcun termine e senza indicare le soluzioni da adottare.

Infine, ha dichiarato quanto esposto nel programma elettorale del sindaco, ovvero di mantenere chiuso il corso, chiarendo, tuttavia, che tale decisione non poteva considerarsi definitiva, non essendo a conoscenza delle attuali volontà del Sindaco.

Come volevasi dimostrare, il Sindaco continua a non dialogare con la sua amministrazione e non si riesce ad ottenere una risposta chiara su quale sarà la sorte del nostro Corso Umberto I.

Ad ogni modo, insieme al mio partito, sarà mia cura vigilare il buon andamento dei propositi di questa amministrazione, restando da pungolo nell’adozione di tutte quelle misure volte a risolvere definitivamente la questione.

Maurizio Lo Galbo ( Vice-capogruppo PID)


 

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