Politica

Oggi di fronte alle gravi difficoltà che la città vive , vorremmo riflettere, sulle prospettive politiche future, ma cento giorni di nuovo governo sono bastevoli anche per fare doverosamente il punto su un percorso politico che ha visto due anime del partito democratico di Bagheria, dividersi, l'una in difesa ad oltranza della vecchia amministrazione e l'altra che di fronte a quella gestione fallimentare poneva con forza la necessità per il bene di Bagheria di cambiare registro.

Sono stati due anni di contrapposizione frontali.

"Riportare il paese alla normalità " era questo lo slogan di tutte le forze contrapposte a quella amministrazione, si, perche questo paese non è più un paese normale, e rimane oggi segnato duramente da quella esperienza e ci vorrà molto tempo e senso di responsabilità condivisione e concertazione per farlo rialzare.

I risultati come tutti sanno hanno dato pienamente ragione alle previsioni che Sciortino non arrivasse neanche al ballottaggio, e il perché non c'è bisogno di spiegarlo, rimane da chiarire invece perché tanti autorevoli esponenti del partito hanno sostenuto fino alla sconfitta un sindaco senza una chiara e definita identità politica, che per accreditarsi politicamente e affrontare la campagna elettorale ha dovuto bussare presso tutti i partiti del terzo polo, dovendosi inventare una nuova sigla per trovarsi una collocazione politica.
Ma oggi siamo obbligati a riflettere più che sull'esito elettorale soprattutto,sulle prospettive future di questa nostra amata città e sulle gravi difficoltà che la stessa vive.
E' giusto che la città sappia da dove si riparte e i problemi che la nuova amministrazione si trova ad affrontare, le condizioni disastrose che seppure gravi sono poca cosa rispetto alla voragine di debiti che giorno dopo giorno si scoprono.

Queste sono le conseguenze più strettamente collegate alla fallimentare gestione del COINRES e alla dissennata gestione delle risorse che ha portato il nostro comune a divenire "Ente Strutturalmente deficitario", anticamera del dissesto finanziario che bisogna assolutamente evitare pena le pesanti conseguenze che esso comporta: aumento al massimo di tutte le imposte e tasse compreso , aumento fino alla totale copertura del costo dei servizi a domanda individuale compreso la T.A.R.S.U. (oggi con glia aumenti dell'amministrazione LO Meo sono rispettivamente al 36% e all'87%) , mobilità del personale in esubero, pagamento dei debiti verso fornitori al 40%, divieto assoluto di assunzioni a qualsiasi titolo, per non parlare del grave danno sul piano della perdita di credibilità e di immagine.
Innanzi tutto bisogna avere consapevolezza di questo.

Poi bisogna avere il coraggio di condividere responsabilmente le dolorose scelte, dovute al buco di bilancio più grande della storia della città.
E' stata premiata dagli elettori la linea della discontinuità, come era evidente che fosse, e quindi anche l'apparentamento con l'altra parte del PD (leggasi U.D.) che ha sostenuto fino all'ultimo l'amministrazione uscente non poteva non fondarsi, come concordemente è stato deciso, su un accordo che vedesse l'U.D. esprimesse ruoli istituzionali (vedi il Presidente del Consiglio) e i Democratici per Bagheria ruoli di amministrazione (vedi presenze in giunta),tutto ciò per superare situazioni di conflitto tra la posizione di chi sosteneva le ragioni del Sindaco Sciortino con lo slogan dei conti a posto e che allo stesso tempo avrebbe dovuto assumere direttamente la responsabilità ad esempio di aumentare la Tarsu contraddicendo così quello che era stato detto prima.

Questo impegno è stato disatteso dall'U.D. dopo la campagna elettorale, e il Sindaco con grande senso di responsabilità, per tenere insieme tutta la coalizione che al secondo turno lo aveva portato alla vittoria, ha proposto che la giunta fosse composta da un rappresentante di ogni forza politica, cosa che accettammo tutti, anche noi che così rinunciavamo al secondo assessore.

Anche lì, l'altra parte del PD ha preferito tirarsi fuori dal governo della Città e dare l'appoggio esterno, salvo poi votare contro l'aumento della Tarsu ben sapendo che l'aumento era un provvedimento quanto doloroso quanto inevitabile.

Ma tutto questo fa parte del passato, probabilmente di quella fase di rodaggio dove gli errori commessi non sono da imputare a una sola parte e quindi anche noi recitiamo il nostro mea culpa, ora è arrivato il tempo delle scelte, responsabili, serie , coerenti per il bene innanzitutto della Città e di quel partito democratico al quale crediamo e che noi tutti assieme abbiamo deluso.

E ‘ tempo di archiviare gli errori commessi e ripartire d'accapo .
Bisogna ripartire, ma bisogna avere una base di interessi comuni: a partire da una visione comune sulle scelte importanti che segnano lo sviluppo e il bene di questa Città, la consapevolezza comune che l'amministrazione Sciortino è stata mandata a casa e che il Sindaco Lo Meo e la sua coalizione ha vinto e che , pertanto ha il diritto e il dovere di g


Vogliamo sostenerlo per tirare Bagheria fuori dal pantano e per fare questo demagogia e populismo non servono.

Bisogna allora lavorare tutti insieme per ristabilire rispetto delle regole, risanare la situazione finanziaria del Comune, assumere in proprio la gestione dei rifiuti riducendo al massimo i costi e rendendo il servizio efficiente, approvare subito la revisione del P.R.G. evitando ricorsi e perdite di tempo inutili così come ha fatto la precedente amministrazione semmai assumendo una linea di rigore e di rispetto delle regole allontanando pericolosi tentativi di assalto alla diligenza, dare decoro e dignità ai defunti e a tutta l'area cimiteriale, contrastare l'evasione tributaria, ridurre il disagio economico e sociale e creare le condizioni per lo sviluppo e l'occupazione.

Pertanto, sulla linea che già abbiamo tracciato a suo tempo, oggi vi chiediamo di fare parte integrante di questa maggioranza, questo era il senso dell'apparentamento, ve lo chiediamo anche perché il PD ha un ruolo, una storia e una potenzialità ben diversa da quella che oggi viene rappresentata in consiglio, di fronte alle gravi difficoltà che la città vive non sono compatibili atteggiamenti non in linea con quanto il corpo elettorale ha deciso, l'unica reale possibilità che esiste per garantire una presenza unitaria del PD in Consiglio passa proprio da qui.

Dalla capacità di lasciarci alle spalle i gravi errori commessi negli ultimi anni da parte di tutti. per abbattere le barriere della propria volontà di affermazione, per andare al di là del proprio naso, per non litigare tra di noi ma per creare progetti concreti, realizzabili, partendo dal basso, dalla gente, coinvolgendola non con i soliti mezzi, ma con persone nuove, che permettano anche ai delusi ed ai disillusi di partecipare, di dar voce alle proprie esigenze, di riscattarsi e di farsi una nuova idea di sinistra , noi vogliamo provarci.
tornata elettorale sarebbe stata un'occasione storica per tornare a essere uniti, eravamo legittimati a porre una nostra candidatura per la forza che rappresentavamo in consiglio, ma questo ci è stato impedito.

Lo stesso congresso cittadino del Partito aveva dato ragione a questa impostazione politica, il documento congressuale esitato, si poneva contro e in alternativa alla amministrazione uscente.

Serve una vera unità, fondata su una squadra nuova e coesa, su parole d'ordine chiare ed efficaci, su un progetto di partito semplice e convincente, quelle per intenderci con cui con l'attuale segretario, vincemmo il congresso cittadino di Bagheria, sancito dalla presenza dei vertici provinciali e regionali del partito. Quello era e rimane per noi il progetto del partito che vogliamo, vorremmo capire se quel progetto c'è ancora e se può diventare il progetto di tutti.

Ci auguriamo che il PD a tutti i livelli sia provinciale che regionale, voglia seriamente e serenamente riflettere sul male che ci siamo fatti e sui possibili rimedi per riportare alla normalità questo partito, si, perché questo P.D. a bagheria non è un partito normale, noi siamo pronti a fare la nostra parte, nell'interesse del partito e della nostra città dobbiamo tutti evitare il ripetersi di errori che hanno già causato disastrosi effetti sulla politica bagherese e sulla città..

Il consenso non nasce dai simboli di partito, ma dalla credibilità, dalla qualità, dalla competenza e dal radicamento sociale. Queste sono le ragioni che, in sole poche settimane, hanno permesso ai democratici per Bagheria di superare partiti e liste civiche storiche e di avvicinarsi nei consensi asoprattutto sulla sulla base di accordo locale con la presenza di una componente partitica e una forte componente civica, profilo politico che bisogna mantenere e non dimenticare.

C'è un tempo per ogni cosa, oggi è il tempo della responsabilità. Rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo tutti insieme per costruire l'altra Bagheria e se ce la facciamo per un vero e nuovo PD che serve alla Città.

 


Si comincia in orario e per la prima volta dopo tantissimi anni non c'è in aula Teleone a riprendere i lavori d'aula, perchè la convenzione che regola il rapporto con il comune è scaduta. Ci sono in compenso due siti locali, tra cui il nostro, a garantire la diretta web dei lavori del consiglio.

Meglio che niente.

In apertura il ricordo commosso del consigliere Angelo Calì scomparso giusto un anno fa e di Filippo D'Amico, dipendente comunale in pensione morto sabato scorso, che vengono salutati con un applauso al termine del minuto di raccoglimemto.

Si passa poi all'esame dei punti all'o.d.g, comunicazioni e interrogazioni in primis.

Tre in particolare le questioni che dominano la prima parte del dibattito: gli incrementi delle rette sugli asili nido sollevato da Emanuele Tornatore e da Maurizio Lo Galbo, una interrogazione di Gino Di Stefano circa i criteri per la selezione dei rilevatori del 15° censimento generale della popolazione, e le vicende Coinres contenute nelle interrogazioni di Antonio Passarello e Angelo Bartolone.

Rinviato la discussione sullo statuto della consulta femminile che aveva sollevato polemiche negli ultimi giorni solelvate dal capogruppo PD Daniele Vella e per il quale si tornerà ad un confronto in commissione.

Sulle prime due  questioni alle argomentaziomi degli interroganti arrivano puntuali ed articolate risposte e chiarimenti da parte degli assessori Vittoria Casa e Fara Pipia.

L'argomento che prende più tempo è la proposta di una variante urbanistica che riguarda la trasformazione dell'ex- convitto San Domenico: tale variante  prevede la costituzione di una Parrocchia per i fedeli della contrada "Incorvino" ormai popolatissima, e la costruzione negli edifici e nell'area di pertinenza di un centro di aggregazione sociale a servizio del quartiere circostante.

E' il consigliere Gino Di Stefano ad obiettare che se le notizie circolate sul rigetto da parte del C.G.A. della richiesta di revocazione della sentenza N°960/10 fossero fondate,  rischiano di rendere inutilizzabile il voto del consiglio, ed è per questo che chiede un pronunciamento ufficiale all'ing. Vincenzo Aiello, responsabile del settore urbanistico.

L'ing. Aiello rifà brevemente la storia e afferma senza mezzi termini che la richiesta di "revocazione" presentata per conto del Comune avverso la sentenza 960/10, impedisce di fatto il "passato in giudicato" della sentenza del C.G.A., almeno sino a quando non ci sarà il pronunciamento del C.G.A.

"Sino a stamattina - dichiara Aiello- sul sito del Consiglio di giustizia amministrativa non risultatava depositata alcuna decisione sull'argomento, ed è per questo che, a tutti gli effetti è ad oggi vigente il P.R.G. del 2002".

Superato questo scoglio procedurale si va avanti rapidamente ed i partiti tutti, nessuno escluso, approvano la variante che darà una risposta alle esigenze di migliaia di nostri concittadini dai quali ci separa solo un sovrapasso sull'autostrada che però, per alcuni servizi, è come se appartessero ad un altro mondo.

Si sono fatte le due del pomeriggio e il presidente Caterina Vigilia dopo un rapido consulto con i capigruppo "aggiorna" la seduta a mercoledì 21 settembre

 

 

 

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