Politica




Non c’è pace e serenità nella politica a Santa Flavia
: a pensarci bene non c’è mai stata nel passato recente, da quando è stato eletto sindaco Antonio Napoli, ma neanche nel passato remoto, anche perché a nostra memoria nelle vicende politiche della cittadina flavese lo scontro tra i partiti, che talvolta trascendeva in scontri personali, è sempre stato particolarmente aspro.

In questi giorni si scrive un’altra pagina dei contrasti tra maggioranza e opposizione e interni alla stessa maggioranza che di fatto ormai paralizzano l’attività amministrativa a Santa Flavia, al punto da far temere per inadempienza lo scioglimento del consiglio comunale.
La mancata approvazione, ad oggi, del bilancio di previsione 2009, potrebbe essere la motivazione per spingere l’Assessorato alle autonomie a dare corso allo scioglimento del consiglio: e c’è chi mormora che qualcuno lavori da tempo per arrivare a questo risultato.
L’ultimo tornata di scontri , vede una lettera di dimissioni da consigliere comunale del dottore Salvatore Sanfilippo, che fa parte della maggioranza che sostiene Napoli, di cui è tra l’altro cugino.

Nella lettera si rileva che lo scrivente “è arrivato alla determinazione di rassegnare le dimissioni dalla carica, dopo avere constatato e preso atto che non era più conciliabile il mandato ricevuto dai cittadini con il modo di amministrare di questa giunta e del suo vertice”
E, continua Sanfilippo, “il ruolo di consigliere si è rivelato solo una passiva partecipazione alle sedute consiliari e ai lavori delle commissioni, dove il ruolo politico si è ridotto alla mera alzata di mano”

Segue una curiosa e paradossale considerazione del consigliere dimissionario, e cioè che-aggiunge Sanfilippo- “pensavo di poter dare un contributo, partecipando alle riunioni collegiali informali, dove si prendono le decisioni che contano e che Giunta, Consiglio e Sindaco sono chiamato a tradurre in atti decisori e gli uffici in atti di gestione”.

In poche parole: le decisione vere si prendono fuori dagli organi preposti, ma il consigliere dimissionario non condanna tale prassi scorretta e anomala, ma si duole di non essere stato chiamato a dare un contributo, perché “il sindaco decide da solo, ( o chissà con il consiglio di "pochi intimi”escludendo regolarmente i suoi consiglieri di maggioranza, specie quando, per garantirsi la tranquillità politica, apre ( porte e portoni) ai consiglieri di minoranza.”

Per concludere che “stante l’arroganza del sindaco, la sola strada che resta, sono le mie dimissioni”.

Il giorno successivo alle dimissioni di Salvatore Sanfilippo, seguono immediatamente a ruota quelle dell’ architetto Ignazio Sanfilippo, assessore ai Lavori Pubblici, “riferimento” del consigliere dimissionario.

A complicare le cose, c’è il fatto che Santa Flavia rimane il comune a più alto rischio di scioglimento, perché non è stato , e siamo quasi a novembre, ancora approvato il bilancio di previsione del 2009.

Ed è su questo argomento che c’è l’ultima novità proprio di ieri, e cioè una lettera del sindaco Antonio Napoli, datata 27 Ottobre, che sollecita appunto il consiglio ad approvare sollecitamente lo strumento finanziario.

Nella sua lettera il sindaco sottolinea che “tale increscioso ritardo sta nei fatti penalizzando l’intera collettività, che attende l’erogazione di importanti servizi e, poco interessata, alle beghe politiche che a volte stanno dietro a tali ritardi.”
Ed è per questo che Napoli sollecita “ a velocizzare i tempi di approvazione dello strumento contabile di cui in oggetto, … indipendentemente dalla appartenenza politica o di schieramento.”

Chiede altresì il sindaco ai consiglieri cui la lettera è stata inviata “ di rinunciare al termine massimo che il regolamento assegna per l’analisi della bozza di bilancio per far sì che si possa fissare una seduta del Consiglio entro i prossimi dieci giorni”.

Peccato, fanno però osservare gli esponenti dell’opposizione, che il sindaco si scordi di dire che i revisori hanno rilevato che il documento finanziario di bilancio previsionale che pure ha avuto il benestare dell’Ufficio finanziario comunale e della giunta, non rispetti quanto previsto dalla legge in tema di patto di stabilità.

Come dire, concludono, che è un bilancio mancante di uno dei parametri decisivi per potere essere esaminato e approvato.

Per giovedì 5 novembre è stato convocato il consiglio comunale per la surroga del consigliere dimissionario a cui subentrerà Antonella Imboccari, eletta nella lista del sindaco Napoli “Patto per lo sviluppo” vicina all’U.D.C. on. Antonello Antinoro e che verosimilmente si schiererà con il sindaco in carica.
L’opposizione promette battaglia. Il documento di bilancio , però, malgrado siamo quasi a fine anno non è all’ordine del giorno.




Grande, e per certi aspetti imprevista, affluenza ai gazebo dove elettori, simpatizzanti, semplici cittadini potevano esprimere la loro preferenza su chi avrebbe dovuto guidare il Partito Democratico sia nazionalmente che regionalmente.

Sono andati in quasi 2.500 a votare, e sin oltre l'ora prevista per la chiususra dei seggi, c'erano ancora lunghe "code" di gente che doveva votare.

A Bagheria Bersani con 1403 voti ha preceduto sia Franceschini, 503 voti, che Marino, 262 voti. Per la segreteria regionale è Lumia a prevalere con 1023 voti davanti a Mattarella 731 voti, e Lupo con 550.

E' stata, dicevamo, una bella giornata di democrazia, con le condizioni metereologiche buone, che hanno favorito l'affluenza: ancora una volta la gente dimostra di "gradire" le primarie, ed è il primo importante segnale che il Partito Democratico ed i nuovi segretari debbono raccogliere e fare propri.
Voglia di partecipare e di decidere, e lo si è visto bene ieri, quando centinaia di cittadini hanno atteso, anche a lungo, ordinatamente in fila per potere esprimere il loro voto.
Donne, uomini, giovani, intere famiglie si sono recate a votare superando largamente i confini del voto organizzato dai vari presentatori delle liste e dai candidati: si coglieva la spontaneità di tante presenze, di quanti c'erano solo perchè su una questione di tale importanza volevano semplicemente dire la loro sui candidati.

E' venuto fuori un grande patrimonio dal quale ripartire per organizzare l'alternativa a Berlusconi e Lombardo: quel centrosinistra, che nei suoi vertici dirigenti sembrava rassegnato e preda di divisioni interne, ha trovato nella ricchezza e complessità della società civile quell'entusiasmo che può servire per una ripartenza.

Ed è quello che si augurano in Italia tutti i sinceri democratici, che non si rassegnano alla ideologia del "pensiero unico" dominante.
Ed è stata quella di domenica una giornata sulla quale il P.D. dovrà seriamente ragionare e trarre insegnamenti.

Questo il dettaglio del voto:
Voto regionale Lista Siciliani per Lumia voti 434 Lista Lumia segret.reg. 382 voti Lista Crocetta per Lumia 198 voti.
In totale le tre liste hanno dato a Lumia 1023 voti.
Le due Liste per Mattarella sommano 731, mentre 550 sono i voti complessivi ottenuti dalle due liste che sostenevano Lupo.

Voto nazionale
Le due Liste per Bersani, "Siciliani per Bersani" e "Bersani 09" prendono rispettivamente 798 e 695 voti, per un totale di 1403.

Le due Liste per Franceschini rispettivamente 420 e 88 "Borsellino per Franceschini", per un totale di 508 voti,ed infine 262 sono i voti della lista che sosteneva Ignazio Marino.




Buon lavoro del consiglio nella sessione convocata il 19 e 20 Ottobre. Dopo tante sedute fatte di “chiacchiari e tabacchieri i lignu”, finalmente una assemblea degli eletti che produce deliberazioni e decisioni su questioni che interessano la vita concreta e quotidiana dei cittadini.
A partire dalla decisione assunta alla unanimità
di nominare una commissione di indagine amministrativa sulla gestione delle risorse idrica nel nostro territorio da parte delle Acque Potabili Siciliane.
Proprio in questi giorni erano state recapitate a parecchi utenti bollette salate, e per così dire “anomale”, vale a dire legate a situazioni quali utenze di immobili disabitati, o intimazioni di pagamento per bollette già pagate ecc.., che avevano suscitato proteste che avevano raggiunto la sede consiliare.
La commissione è stata nominata ,e senza alcun onere aggiuntivo rispetto alle “normali” indennità percepite dai consiglieri, dovrebbe nel giro di trenta giorni esaminare le carte e produrre una relazione che dica come stanno veramente  le cose.

Una iniziativa buona , tempestiva e utile.

L’altro passo è stato realizzato su un terreno , solitamente tabù, quello dell’urbanistica e dei piani di lottizzazione, allorchè memori di amare esperienze recenti e meno recenti, uffici e consiglio più che procedere con i piedi di piombo, non procedevano affatto, tant’è che un piano di lottizzazione detto “Levante”, perchè coinvolge la contrada Santa Marina che è appunto ad est del centro di Bagheria, è stato sottratto, con la nomina di un commissario da parte dell’Assessorato al territorio, alla competenza del consiglio, visto che dopo sette anni dalla presentazione il piano di lottizzazione non era stato ancora esitato dal consiglio.
Altri due piani di lottizzazione però sono stati approvati e serviranno a dare un po’ di ossigeno ad un comparto, quello delle costruzioni, che a Bagheria al di là di chiacchiere e polemiche, è sostanzialmente fermo da una quindicina di anni.

Ed infine è stato approvato un decisivo strumento di democrazia e di partecipazione di cittadini alla vita pubblica, vale a dire il referendum consultivo
, che previsto dallo statuto comunale, non aveva ancora trovato una regolamentazione attuativa.
Nel regolamento vengono individuate le questioni che possono essere sottoposte a referendum , e cioè, le materie di competenza comunale, che non riguardino però materia di bilancio e di tributi.

Non è stato però definito il numero di firme necessario per potere indire da parte dei cittadini il referendum consultivo.
Questo perché c’è una norma dello Statuto comunale che fissa nel 20% degli iscritti nelle liste elettorali il numero di firme necessarie per potere indire un referendum, ed a Bagheria sarebbero circa 8.000 firme, una cifra enorme che di fatto renderebbe inutilizzabile lo strumento.
Si è allora deciso di agganciare il regolamento del referendum consultivo ad una norma che modificherà lo statuto comunale.
L’orientamento è di agganciare lo Statuto comunale alla norma nazionale, che dà come numero di firme necessarie per indire un referendum l’ 1% della popolazione.
A nostro avviso occorre trovare un giusto equilibrio tra una cifra troppo elevata ed una troppo bassa: potrebbe essere quel 4% che la legge pone come soglia minima ai partiti per potere avere una rappresentanza parlamentare.
Il 4% degli iscritti nelle liste elettorali corrisponderebbe a oltre 1500 firme.

Un numero giusto per dare valore ad una richiesta referendaria.

E’ probabile che il primo terreno di confronto referendario sarà quasi certamente la decisione assunta nei fatti dalla amministrazione della pedonalizzazione del Corso Umberto.




Il consiglio di ieri sera che doveva essere il giorno di Canossa per Biagio Sciortino, si è trasformato in una Caporetto per la maggioranza naufragata sotto i colpi di maglio dell’opposizione.
Un consiglio comunale che lascerà il segno quello di lunedì sera: c’è molta attesa e tensione.
Si pensa ad una contestazione in aula per le nozze autorizzate di Villa Cattolica, ma in realtà la vera contestazione è quella dei cittadini destinatari delle bollette “anomale” dell’A.P.S., che chiedono ed ottengono che questa questione che riguarda centinaia di famiglie venga posta all’attenzione del consiglio.

La terza questione a tenere banco, fermo restando che ormai non c’è consiglio in cui non si parli dell’emergenza Coinres, è stata la nomina da parte dell’Assessorato regionale territorio e ambiente, di un commissario ad acta, il geom. Giuseppe Traina per l’esame e la eventuale approvazione del piano di lottizzazione detto “Levante”, un megapiano in contrada Santa Marina, presentato da una società dei fratelli Maggiore, e che da quattro anni giaceva inevaso e che solo ieri era stato posto all’o.d.g. del consiglio comunale.

Ma procediamo con ordine:
si inizia con le comunicazioni del vicepresidente D’Agati, che informa che il sindaco aveva preannunciato la sua assenza per impegni istituzionali, e precisa che il primo cittadino aveva chiesto che il punto riguardante l’episodio di Villa Cattolica, fosse discusso alla sua presenza nella serata di prosecuzione del consiglio di martedì, cosa che i capigruppo non hanno accettato; neanche l’assessore Martorana si farà vivo durante l’intera serata.
Legge poi una comunicazione del consigliere Angelo Bartolone, sull’episodio di Villa Cattolica, e la comunicazione dell’Assessorato all’ambiente di nomina del commissario per il piano “Levante”, che si è insediato proprio nella mattinata di lunedì, tant’è che alcuni consiglieri avevano contestato il diritto esercitato dal commissario di espungere il piano di lottizzazione dall’o.d.g. del consiglio.

Proteste inutili, perché il commissario aveva sottratto al consiglio l’intero fascicolo.


Aperta la discussione scatta la contestazione di alcuni cittadini
presenti che chiedono che in prima istanza il consiglio si occupi del loro problema: le bollette "salate e anomale" in questi giorni recapitate dall'A.P.S. acentinaia di famiglie bagheresi.
Viene superata lo scoglio procedurale (l’argomento non è inserito all’o.d.g.); anche perchè il consigliere Castronovo ricorda che anche in altre occasioni, di fronte ad una emergenza sociale, si è superato il problema formale.
Tutti concordano e la seduta viene sospesa per un incontro informale tra presidenza, cittadini e capigruppo che arrivano ad una soluzione.

La questione “bollette anomale” verrà affrontato quando il consiglio discuterà, prelevandolo, l’o.d.g. della nomina della commissione di indagine amministrativa sulla gestione acqua da parte dell’A.P.S. ...
Tant’è che a chiusura del consiglio, contestualmente alla nomina della commissione verrà approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui si impegna l’amministrazione di chiedere all’A.P.S. una moratoria sulle bollette anomale.

Ma è la questione politica che per l’intera serata tiene banco.


Intervengono nell’ordine i consiglieri Angelo Bartolone, Mimmo Aiello, Mimmo Di Stefano, Giuseppe Tripoli, Enzo Gulli, Giuseppe Cangelosi, Gino Castronovo, Nino Amato, Paolo Amoroso, Caterina Vigilia, Francesco Lima.

Pressocchè tutti gli interventi sono di critica nei confronti del comportamento del sindaco per la vicenda di Villa Cattolica,e da parte di quasi tutti si chiede un gesto di umiltà e che il sindaco chieda scusa per il suo comportamento, anche perché come viene facilmente documentato da Bartolone, è vero che esiste una delibera la 248 del 5 Settembre 2002 in cui si autorizzava il sindaco all’uso pubblico di alcuni ambiti di “palazzi comunali”, ma un regolamento messo su in fretta e furia dalla giunta con la delibera N° 268 del 19/)/2002 , era stato immediatamente revocato perché la materia regolamentare è di esclusiva competenza del consiglio, e in questo momento per Villa Cattolica non c’è alcun regolamento, tranne quello interno al museo che non prevede quello che il sindaco ha improvvidamente autorizzato.
Il sindaco ha pertanto agito al di là delle sue competenze dei suoi poteri, conclude Bartolone.

Si gira attorno al problema, se la disinfestazione c’è stata o non c’è stata: saranno gli uffici a certificarlo, assumendosene la responsabilità, viene ripetuto da più consiglieri.

Ma presto nel dibattito, agli interventi sulla questione Villa Cattolica, si affiancano e prevalgono altri problemi: la nomina del commissario per il piano di lottizzazione “Levante”, la gestione dell’Ufficio urbanistica (Aiello), le nomine di incarichi e consulenze da parte di Urban Italia, la chiusura dello sportello antiracket, la disattenzione colpevole di Lumia sulle vicende anche urbanistiche di Bagheria (Castronovo), il ruolo ed il modo come è stato eletto il difensore civico (Amoroso), la disastrosa conduzione del Coinres (Vigilia), la mancanza di rispetto delle istituzioni (Lima).
Ma la cosa che più sorprende è che a parte una debole e scarsamente convincente difesa di Enzo Gulli, che si immola per la causa, la maggioranza riceve colpi durissimi anche dal proprio interno.
E’ il consigliere Amato del P.D., oltre a Cangialosi del P.D.L.,ad attaccare rudemente sul ruolo del sindaco e dell’amministrazione circa i rapporti con l’A.P.S.
Anche “gli equidistanti”( Tripoli) non possono che rimarcare le pecche di una maggioranza che ieri sera si è letteralmente squagliata.

I colpi arrivano da tutti gli interventi e da tutte le parti: alla Presidenza il vicesindaco Passarello, che interverrà a conclusione del dibattito, e gli assessori Pagano e Sardina sembravano smarriti, e non riescono neanche ad articolare una resistenza; assessori e consiglieri dell’U.D.C. masticano amaro, ma restano muti: Gino Di Stefano si fa vedere per un pò solo per la questione A.P.S. poi si dilegua; anche l’assessore Tripoli fa solo una breve apparizione; stanno a confabulare nei corridoi e via via alla spicciolata tolgono il disturbo, alla fine in aula resterà come vedetta il solo Scaduto.
Molti interventi lasciano il segno: Aiello, Cangelosi, Castronovo vanno giù duro, picchiano come fabbri, e nessuno degli assessori presenti che si alzi per difendere il proprio operato e i propri funzionari.

Pesa, e molto, l’assenza del sindaco e forse anche la scarsa esperienza di una maggioranza, vittima delle sue divisioni interne, incapace di arginare una opposizione in cui consiglieri di esperienza hanno buon gioco ad affondare i colpi.
Neanche un intervento da parte di rappresentanti della maggioranza per cercare di rompere l’assedio; si ha l’impressione di un esercito in rotta, o di pugili suonati incapaci di esercitare una reazione.
In realtà P.D. e U.D.C.,e civici non sono mai stati una vera maggioranza politica, sono una semplice sommatoria di numeri, che non si parla, che non dialoga, che non interloquisce, un insieme di persone che non si amano e probabilmente non si stimano; sono dei separati in casa , come li definisce il consigliere Tripoli.

Ci veniva in mente iersera, mentre assistevamo alla seduta di consiglio, quel gustoso aneddoto che il grande comico Totò riferiva ad un amico:”Sai –gli diceva- ho incontrato per la strada un tizio, che ha cominciato ad insultarmi e a prendermi a schiaffi.Pasquale- mi diceva-sei un fetentone”, e giù uno schiaffo, e continuava, “Pasquale, sei un cesso, e giù un altro schiaffo”. “E tu -gli chiede l’amico- come hai reagito”? “E che sò Pasquale, io? concludeva Totò.

Ecco, ieri sera la maggioranza faceva la parte di Pasquale.

In chiusura vengono votati all’unanimità i nomi dei componenti della commissione che entro trenta giorni dovrà presentare una relazione sulla gestione A.P.S. della acque a Bagheria.
Ne fanno parte, Castronovo, Amato, Viscuso, Coniglio, Aiello, Giammanco, Barone, Gargano, Cirano, M.Di Stefano, Lima, Prestigiacomo.

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